“Solo in Italia” oppure gli italiani e gli anti-italiani

Ieri sera, quando ho letto quello che sto per farti leggere lettore, mi sono sentito male, mi si è annebiata la mente, mi è passato l’appetito. Non perché sia qualcosa di cui non si sa niente, si sa eccome. Anzi, lo sanno ormai tutti. Però, ecco, per me è stato come se uno mi avesse dato l’ennesima coltellata nell’ennesimo punto e quest’ultima, ahimé, è stata fatale.

La cosa è andata così, un’amica mi ha inviato una e-mail dal titolo “Solo in Italia”, cioè che cose di questo genere possono succedere unicamente in un paese come il nostro. Quindi apro l’e-mail. Inizio a leggere. La popolazione italiana è di 60 milioni di anime e ha 315 senatori e 630 deputati; la popolazione degli Stati Uniti è di 300 milioni e ha 100 senatori e 435 deputati, “se facessimo come gli Stati Uniti avremmo 20 senatori e 87 deputati” ha scritto l’autore di questo sito.

Continuo a leggere:

L’onorevole Vittorio Sgarbi, in pensione a 54 anni con euro 118.370 annui, al mese 8450; leggo: Antonio Mastropasqua, presidente INPS, Istituto Nazionale Previdenza Sociale, 1.200.000 euro all’anno di compenso; leggo: Michele Valenzise, ambasciatore italiano a Berlino, percepisce 240.000 euro all’anno, 20.000 euro al mese; leggo: Angela Merkel, primo ministro tedesco, percepisce 108.000 di stipendio annuo pari a 9.000 euro al mese; leggo, Giancarlo Cimoli, per 7 anni Amm. Delegato delle Ferrovie dello Stato e del Gruppo Alitalia e, nonostante ci è mancato poco che non li avesse fatti fallire, nonostante ciò, tra compensi e liquidazioni, percepisce 37 milioni di euro, pari a 5.200.000 euro all’anno; leggo, Barak Obama, per 4 anni Presidente degli Stati Uniti, percepisce un compenso di 300 mila euro all’anno;

leggo: il Quirinale costa il doppio dell’Eliseo e sei volte la Corona d’Inghilterra con 228 milioni di euro all’anno; leggo, scorta di carta igienica alla Camera e al Senato fino al 2030, costo 45 milioni di euro (ad uno viene da pensare che mangiano e cagano veramente troppo questi signori); leggo, servizi di pulizia 2011, Camera dei Deputati, 7.050.000, pari a 19.315 euro al giorno; leggo, in Italia, con soli 60 milioni di abitanti, Antonio Manganelli, il capo della polizia di Stato, riceve un compenso di 620.000 euro annuo, pari a 51.666 euro al mese; leggo, negli USA, con 300 milioni di abitanti, il capo dell’FBI riceve 113.460 euro di compenso annuo, pari a 9.455 euro al mese; leggo, autostrade Germania-Italia; in Germania, un’estensione di autostrade di 12.172 km, doppia di quella italiana, è messa a disposizione degli automobilisti totalmente gratuita, eccetto per i mezzi pesanti superiori a 12 tonnellate; in Italia, un’estensione di autostrade di 6661 km, completamente a pedaggio; alcuni esempi: Milano/Roma a. r, km 1168, euro 74.20; Torino/Lecce a. r. km 2356, euro 133.40; Ventimiglia?Livorno a. r. km 676, euro 64.20;

leggo, Cesare Geronzi è stato costretto a lasciare il Gruppo Generali dopo neanche un anno da presidente, 347 giorni per l’esattezza, ecco la sua liquidazione: 16.600.000 milioni di euro, pari a 48 mila euro di buonuscita per ogni giorno “lavorato” (cioè per ogni singolo giorno di disastro combinato); leggo, Giovanni Monti, figlio del Premier Mario Monti, è stato, dopo il suo passato con Parmalat…, vicepresidente alla Morgan Stanley, la Banca a cui il padre ha appena liquidato due miliardi e mezzo di titoli derivati del Tesoro nel silenzio generale! Soldi delle casse italiane che, durante la Crisi, che ha cancellato pensioni, stipendi, sanità e la dignità agli Italiani Onesti; leggo, il ministro Elsa Fornero, il 22 marzo 2012, ha avuto al suo servizio dieci uomini e quattro auto di scorta per andare a comprare un paio di scarpe in una boutique di Torino.

No, no e no, non ce la faccio più a continuare a leggere. Mi chiedo com’è possibile tutto questo. Non trovo una risposta sensata. Mi viene da vomitare. Chiudo gli occhi. Cerco ancora qualcosa nella mente. Non trovo nulla che mi venga in aiuto, la mia mente è rimasta profondamente colpita dalla lettura di “Solo in Italia”. Esco sul balcone, prendo una boccata d’aria fresca, do un’occhiata in giro, rientro, mi faccio coraggio, riprendo a leggere, leggo tutto, l’intera e-mail.

Ora, mio caro lettore, se hai resistito anche tu fino a questo punto, spero che continuerai, perché desidero farti un paragone tra due cittadini dello stesso paese o da uomo a uomo se vuoi, in altre parole, desidero farti un paragone fra me e il SottoSegretario ai rapporti con il Parlamento, Antonio Malaschini, e non so quello che tu penserai quando l’avrai letto tutto, ma io, stai pur certo, ti dirò quel che penso.

Bene, allora s’inizia. Il signor Antonio Malaschini percepisce una pensione annua di 519.000 euro (grosso modo, un miliardo e 50 milioni di vecchie lire) che sommata a 190.000 euro (380 milioni di vecchie lire) di compenso (mensile) rende il modico reddito di 709.000 euro annui (un miliardo e 420 milioni vecchie lire), un guadagno mensile di 59.083 euro (120 milioni al mese di vecchie lire).

Anch’io percepisco una pensione, cioè una pensione di vecchiaia per i lavoratori “parasubordinati” (io appartengo ai lavoraotri parasubordinati), quindi pensione lorda 252 euro e 3 centesimi al mese, pensione al netto 252 euro e 2 centesimi al mese, pari a lire 487.978 al mese, quindi all’anno ricevo 3024 euro, più 252 euro e 2 centesimi per la tredicesima uguale a 3276 euro e 26 centesimi annui pari a 6. 343. 714 di vecchie lire.

Antonio Malaschini è nato a Roma il primo maggio 1947, è un funzionario italiano, dal 2011 sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del Governo Monti. In precedenza è stato Segretario Generale del Senato.

Io sono nato l’11 febbraio 1942 a Pantaleo, Siderno Marina, Reggio Calabria. Sono stato prima un lavoratore italiano, poi francese, poi australiano, poi danese e infine di nuovo un lavoratore italiano.

Antonio Malaschini si è laureato in giurisprudenza a Roma nel 1971 con una tesi in diritto costituzionale, vincendo poi una borsa di ricerca presso l’istituto di diritto pubblico della stessa università. È autore di diverse pubblicazioni su temi di diritto costituzionale italiano e comparato.

Io ho fatto la terza elementare, cioè sono andato a scuola fino al 1951. A 9 anni ho iniziato a lavorare, a 20 ho fatto il servizio militare, a 21 sono emigrato in Francia, a 27 in Australia, a 38 in Danimarca e all’inizio degli anni ottanta sono ritornato in Italia e da allora ho sempre lavorato. In questi ultimi anni lavoro come docente all’Università Popolare di Biella, tengo un corso sull’arte di vivere. Ho pubblicato diversi lavori: romanzi, racconti, saggi.

Nel 1973, Antonio Malaschini, vinto il concorso pubblico per funzionario parlamentare, è entrato nei ruoli del Senato, ove ha sviluppato la sua carriera per diciannove anni all’interno del Servizio di Segreteria e dell’Assemblea. In tale ambito è stato Capo dell’Ufficio di Segreteria e dell’Assemblea e quindi dell’Ufficio Ricezione e Assegnazione Atti Parlamentari seguendo in particolare i lavori della conferenza dei capigruppo. Il 1 giugno 1989 ha assunto l’incarico di direttore del servizio di Segreteria e dell’Assemblea ed il 29 maggio 1992 quello di Vice Segretario Generale del Senato. Dal 6 novembre 2002 all’8 febbraio 2011 è stato Segretario Generale del Senato. Dal 9 febbraio 2011 è Consigliere di Stato.

Io, dal 1951, ho perso il conto dei lavori che ho fatto, lavori duri, pericolosi, nocivi; inoltre studiavo, cercavo con tutte le mie forze di farmi un’educazione. In ogni modo elenco qui solo alcuni di questi lavori: ho fatto il pastore, il bracciante, il contadino, ho lavorato nell’edilizia, nel tessile, nelle fabbriche; ho lavorato come cameriere, come scaricatore di merce, come guida turistica, come interprete, come traduttore, come insegnante e ho fondato una scuola di lingue: European School of Languages a Melbourne, Australia  ecc.

Le onorificenze di Antonio Malaschini:

Commendatore dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana “Di iniziativa del Presidente della Repubblica” Roma, 21 febbraio 1989; Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “Di iniziativa del Presidente della Repubblica” Roma, 12 novembre 2002; Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana “Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana” Roma, 12 novembre 2002.

Le mie onorificenze:

Nessuna.

La cosa, lettore, dopo questo paragone tra me e il signor Antonio Malaschini, potrebbe benissimo finire qui, ma ti ho promesso che ti dirò quel che penso di questo confronto fra due cittadini dello stesso paese e poi non sarebbe giusto. Giusto è ora, a questo punto, vedere il rendiconto delle nostre prestazioni, competenze, cioè qual è il rendimento, il bene, il supporto, l’aiuto economico e morale che Antonio Malaschini apporta al nostro paese e qual è il mio. Tieni anche conto che io sono un realista, uno a cui piacciono più i fatti che le parole.

Il signore Antonio Malaschini appartiene alla classe dei politici, cioè appartiene alla classe di quelli che nonostante distruggano il paese guadagnano comunque un mare di soldi. Perché lo distruggono? Perché non sono all’altezza di governarlo, perché non hanno né le capacità tecniche né professionali né imprenditoriali. Come dire, fanno per non fare ossia fanno per fare danni e per fare del male.

Io appartengo alla classe dei lavoratori, cioè appartengo alla classe di quelli che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e costruiscono l’Italia e la costruiscono perché sono all’altezza, perché hanno la volontà e le capacità lavorative.

La classe del signor Antonio Malaschini produce parole, produce titoli altisonanti, produce onorificienze, produce vizi, produce bunga bunga, produce corruzione, produce mal governo, pruduce mafia, produce disastri, produce Brigate Rosse, produce miseria, produce violenza, produce discordia sociale, produce ingiustizia, produce vergogna locale, nazionale, internazionale, mondiale.

La mia classe produce pane, produce vita, produce benessere, produce salute, produce una morale sana, la morale del lavoro, lavoro onesto, utile e benefico, produce dignità umana, produce una nomea locale, nazionale, internazionale e mondiale positiva.

Antonio Malaschini ha iniziato a lavorare a 26 anni per lo Stato predatore, cioè per l’azienda più burocratica, più capitalistica e più disastrosa al mondo e guadagna in un solo giorno quasi 2.000 euro; in un solo mese 59.083 euro e in un solo anno 709.000.

Io ho iniziato a lavorare per il mio paese a 9 anni. Da questa età in poi ho sempre lavorato per piccoli artigiani imprese industrie imprenditori che producono beni e benessere e guadagno 8 euro e 40 centesimi al giorno, 252 euro al mese, 3024 euro all’anno!

A questo punto del discorso io vorrei sapere, alla luce di quello ch’è stato detto fin qui, dove sta scritto che chi lavora e costruisce il proprio paese viene pagato una miseria e trattato come uno straccio e chi invece si trastulla a compilare carte inutili e a rovinare il paese guadagna un mare di soldi e fa vita da nababo? Vorrei che qualcuno mi spiegasse questo, perché io non mi sento meno italiano di Antonio Malaschini, assolutamente no. Anzi, e non dico questo con malignità, ma lo dico perché io al suo posto vivrei male, molto male. Voglio dire, come potrei incassare tutti i soldi che incassa lui senza avere dei rimorsi di coscienza? Come potrei nascondere il fatto che, grazie al mio catastrofico operato, grazie alla mia incompetenza, la gente del mio paese è senza lavoro, è in miseria, è disperata, si suicida e il paese, tutto il paese, da cima a fondo, sta andando in rovina?

Ecco, lettore, è arrivato il momento di mantenere la promessa, di dirti quel che penso e io penso, se le cose stanno come stanno scritte in “Solo in Italia”, che per me il contratto sociale italiano non è un contratto sociale, semplicemente perché non è un contratto umano, non è un contratto democratico, un contratto degno di una Repubblica fondata sul lavoro, per cui la sovranità dovrebbe appartenere al popolo; detto diversamente, non è un contratto per esseri della stessa specie e dello stesso paese; non è neppure un contratto bestiale, è molto meno, perché fra le bestie non esiste tanta ingiustizia e brutalità. Questo è un contratto satanico, infernale, il più infernale che si possa immaginare e stipulare a tavolino, sicuramente non un contratto degno di esseri umani!

Io sostengo, a questo punto, che la mafia governamentale italiana, perché di mafia si tratta, è la peggiore mafia della storia. I governi africani, in confronto a quello italiano, non sono nulla. Il paragone può apparire a prima vista esagerato ma non lo è. I governi africani utilizzano mezzi spiccioli e brutali per risolvere i loro affari; il governo italiano utilizza mezzi più subdoli, più astuti, machiavellici, in altre parole, utilizza mezzi più sottili, ma il risultato è ugualmente ignobile. Detto in nuce, ai governi africani manca l’arte dello sfruttamento, manca l’illuminazione; il governo italiano è una barbarie illuminata, cento mila volte peggiore della barbarie africana. Inoltre, l’Italia, anche se è un paese politicamente mostruoso, è protetto dal fatto che si trova in Europa, vicino a paesi politicamente e democraticamente anni luce più sviluppati.

Io sostengo, allora, se le cose stanno come stanno scritte in “Solo in Italia”, che Giorgio Napolitano non è il presidente degli italiani, ma è un anti-italiano, l’arcinemico degli italiani, colui che spreca 228 milioni di euro all’anno, 456 miliardi di vecchie lire tutte pagate dai lavoratori, unicamente per fare i suoi giri giretti in giro per il globo; io sostengo inoltre, che Mario Monti non è il primo ministro degli italiani, ma è un anti-italiano per eccellenza, il nemico numero due del popolo italiano (e lasciamo perdere i suoi sprechi, i suoi viaggi e le sue chiacchiere baritonali); perciò io sostengo che tutti i membri del governo sono degli anti-italiani; io sostengo che i 315 senatori e i 630 deputati sono dei gangsters istituzionalizzati; io sostengo che questi individui, dal primo all’ultimo, sono responsabili di tutti i suicidi, di tutti i crimini, di tutte le società malavitose che ci sono in Italia, di tutti i disastri del paese e della sua attuale bancarotta e che devono essere portati, tutti, nessuno escluso, davanti al Tribunale di Giustizia dell’Aia.

Cos’altro dire ora che siamo arrivati fin qui? Solo questo e lo dico al popolo italiano:

“Fino a quando tu, popolo italiano, senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, fino a quando tu ti fai governare da questa banda di gangsters legalizzati, non sei degno di esistere; fino a quando tu, popolo italiano, non tirerai giù, dal primo all’ultimo mattone del palazzo dove questa combriccola malavitosa che si arrovella il cervello notte e giorno nell’arte di guadagnare sempre più soldi, di ricevere sempre più titoli, sempre più onorificenze, di avere sempre di più dall’azienda per cui opera e tutto questo sempre e sempre a scapito dei lavoratori, a scapito tuo, popolo, quindi, fino a quando non tirerai giù tutto di questo edificio luciferesco, non sei degno neppure di essere chiamato un popolo, sei meno d’un popolo, sei un animale, solo un animale che vive unicamente per riempirsi la pancia e senza dignità, insomma, sei una merda, un fetore irrespirabile, una vergogna a livello planetario. In nuce, fai schifo e vaffanculo! O, se preferisci, fuck you!

 

 

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