Fiori di sierra Archive

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (V)

V A casa, Nicolò, trascorse il tempo, quel tempo che gli era rimasto prima della partenza, esercitandosi con quell’aggeggio che l’aveva tanto terrorizzato quando gli era venuto tra le mani la prima volta. A furia di vederselo continuamente lì, di smontarlo e rimontarlo, di guardarsi allo specchio fingendo di usarlo, aveva cominciato ad abituarcisi, a

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (IV)

IV Tutto diveniva, tutto scorreva, tutto passava, il tempo stringeva per le cose e per la vita. Ancora qualche giorno e poi le feste natalizie. A Calvario, la sera, i contadini tornavano a casa col solito seguito di cani, pecore, capre, zappe e fascine sulle spalle o sulle groppe dei loro asini, ecco gli involucri

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (3)

III Quando Nicolò ritornò a casa quel pomeriggio, vide che c’era un biglietto sotto la porta. Lo prese, lo lesse, si rallegrò. Cinque minuti dopo era pronto per uscire di nuovo. Prima di salire in macchina gli sembrò di udire delle grida. Non ci fece caso. Partì e rincasò verso l’imbrunire con un fagotto in

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II Ricevette una lettera di sette parole dalla sua amica australiana: “You’re always in my mind, Judy,” 1. Sheryl e Gaby gli avevano spedito delle cartoline. Erano ritornate a Sydney, ripreso il lavoro, la routine, la vita là. Queste notizie delle girls risvegliarono in lui quell’altro mondo, oltre il mare. Ricordò Sylvia, la loro casetta,

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (1)

I Faceva freddo. Il vento fischiava tra il fogliame della quercia, la pioggia si rovesciava con violenza sul tetto della casa sotto il picco sporgente del monte Agave e gli uccellini cercavano riparo anche sulla soglia della porta e sul davanzale della finestra. Sulle montagne di Fiermonte era caduta la neve. Le cime bianche e

Fiori di sierra, romanzo, la vita all’estero, parte seconda (13)

XIII “È squisito questo capretto,” fa Nicolò. “Sono contento che ti piaccia,” dice Amedeo, di nuovo di buon umore. “Non solo a me, spero.” “Affatto. Io me lo godo due volte: la prima perché adoro il capretto e la seconda perché mi piace mangiare con te.” “Anche a me.” “Sei tu però quello che condisce

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XII Il tempo si era raffreddato. Le burrasche annunciavano il cambio di stagione. Erano ormai trascorse alcune settimane da quando le ragazze erano partite. Nicolò se ne stava in solitudine. Non aveva voglia di socializzare. Preferiva mettere a punto i suoi piani, sbrigare le sue faccende. Sentiva che il tempo l’incalzava, che gli era ormai

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XI Non vedeva suo cugino da tempo. Un rumore sollecita la sua attenzione. Telepatia, coincidenza, cosa? È Amedeo. “Si può entrare?” fa di fuori. “Hai ancora bisogno di chiederlo?” risponde lui aprendo la porta. “Non si sa mai. Con uomini come te c’è da aspettarsi di tutto,” fa Amedeo entrando, stringendogli la mano e posando

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X Per la gente di Calvario, come si è già detto, con qualche eccezione, da quando le ragazze erano arrivate, casa D’Alessio era diventata un bordello. Era un disonore, si andava dicendo in giro, quello che stava accadendo in quella casa. Non c’era alcun dubbio: quella dimora, costruita sotto quel terribile picco sporgente, che ospitava

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IX Era domenica, l’ora del consueto struscio festivo. Un odore salmastro aleggiava tra la gente che passeggiava in corso Cavour. Gli uomini si prendevano a braccetto come fanno le coppie, parlavano, gesticolavano, sostenendo le loro idee in animate discussioni. Alcuni simulavano un atteggiamento di indifferenza, ma in verità con rapide occhiate coglievano tutti i particolari

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VIII La Lancia filava. Erano in ritardo. Gaby, seduta dietro, urlò a Nicolò di chiudere il finestrino perché il vento le aveva messo in disordine i capelli. Chiuse. Era accaldato, sudava. Indossava un completo estivo grigiochiaro, fiore all’occhiello. Judy sedeva al suo fianco in un’elegante princesse blu, Gaby e Sheryl portavano un abito fantasia con

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VII Nicolò fu il primo ad alzarsi. Una volta lavato e sbarbato, fece il caffè. L’aroma si diffuse presto e le girls, anche se ancora un po’ intontite per il lungo viaggio del giorno prima, vennero destate piacevolmente da quel profumo. Poco dopo si ritrovarono tutti in cucina per la colazione. Mangiarono biscotti e bevvero

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VI Qualche sera prima del matrimonio di Michele e Maddalena, Nicolò vide arrivare the australian girls abbordo di due automobili. In una c’era un uomo, un garagista di Stìdero che aveva dovuto accompagnarle per mostrar loro la strada. Al volante dell’altra vettura c’era Gaby. Come le ragazze videro Nicolò, scesero in fretta dalle vetture e

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V “Non si può ragionare con te!” grida Amedeo. “Non puoi aspettarti che uno che abbia studiato fino all’età di venticinque, trent’anni, guadagni quanto un operaio.” “Non quanto un operaio, meno, ho detto,” dice Nicolò. “E per quale ragione?” “Per la buona ragione che l’operaio, per il lavoro duro ripetitivo umiliante pericoloso bestiale e cretino

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IV Quella mattina Nicolò si alzò presto. Si lavò e si rase con acqua fredda. Il dopobarba sapeva di pino, ne aspirò l’odore, se ne buttò sul viso in abbondanza. S’accorse che aveva le occhiaie. Scorse una sottile grinza vicino alla palpebra inferiore. La sfiorò col dito, fece un ghigno: era la materia marcia di

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III “T’aspettavo,” dice Nicolò. “Lo spero bene,” fa Amedeo mettendo sulla tavola di fronte a lui un cesto coperto da un tovagliolo bianco. Nicolò immagina cosa contiene. Annusa. È già raggiunto da un’ondata di aromi. Poi, con un gesto teatrale, tira via il tovagliolo e vede che c’è pasta al sugo, melanzane ripiene, coniglio in

Fiori di sierra, romanzo, la vita all’estero, parte seconda (2)

II Quella notte Nicolò dormì male, si alzò di cattivo umore. Gli frullavano delle cose in testa. Non riusciva a individuare la loro voce, venivano da terre lontane. Si sentiva diviso, a pezzi, frantumato. Miriadi di “io”, di tutte le dimensioni, scaturivano dalla sua mente e volavano via più veloci della luce in luoghi remoti.

Fiori di sierra, romanzo, la vita all’estero, parte seconda (1)

I Amedeo sedeva di fianco alla tavola, le gambe accavallate, il gomito sinistro appoggiato a sostenere il capo con la mano. Un ciuffo di capelli inanellati neri gli cascava sulla fronte. I suoi occhi piccoli e penetranti scintillavano. Nicolò sedeva di fronte a lui. Avevano mangiato, ma continuavano a piluccare pezzettini di soppressata e a

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima(11)

XI Prima di partire, il suo rapporto col cugino era sporadico e frettoloso. Amedeo studiava, era sempre occupato, aveva genitori superbi, severi, ma affettuosi, che gli erano sempre alle calcagna con coccole, premure e minacce, sempre a decidere tutto per lui, anche quante boccate d’aria doveva prendere in un minuto, lasciandogli raramente qualche briciola di

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (10)

X Seduto sulla vetta più alta dell’Agave, Nicolò contempla il paesaggio circostante. Lontano, davanti a lui, il mare. Solo di lassù si vede quella grande massa d’acqua solcata da lunghe falde chiare e sinuose; dietro di lui le alte cime di Fiermonte che, spoglie di neve, si confondono in una foschia caliginosa; da entrambi i

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (9)

Aspettava da mezz’ora e non c’era nessun altro cliente nella sala. Stupefatto, guardava quegli impiegati che, con camicie bianche e cravatte nere, si agitavano, si muovevano da un posto all’altro con in mano carte che prendevano dalle loro scrivanie per riportarle di nuovo dove le avevano prese poco prima, senza neppure guardarle; si giravano intorno

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (8) VIII

Passarono diverse settimane prima che gli operai finissero i lavori alla casa di Nicolò. Durante questo periodo, andò ad abitare dal suo amico Michele. I due uomini trascorrevano la maggior parte del tempo insieme. Riuscivano spesso a rivivere l’atmosfera di una volta ritornando nei vecchi posti, sdraiandosi al fresco sotto un albero, zappando nel giardino,

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (7)

VII Sono le tre del pomeriggio. Nicolò ferma la macchina sulla piccola piazza spoglia, prende un mazzo di rose dal sedile, esce, chiude la porta. Dà un’occhiata in giro, nessuno; fa una decina di metri, entra nel luogo del silenzio, si avvia per un vialetto. I cipressi sono alti ai lati delle logore mura di

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (6)

VI “Why, why, why, tell me why!” shouts Judy. “You’ve done your bit, you’ve done more than your bit, you’ve done a big bit. Why should you now, just now at this stage of your life, go crazy? I beg you, I beg you on my knees, forget all about it, forget this evil, black

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (5)

V È giorno. Rumori di motociclette, vespe, biciclette, muli, carrette, somari, qualche macchina: gente di Calvario e dei paesi circostanti che si reca al lavoro, ai suoi impegni quotidiani. Nicolò giace sul letto tutto vestito. Ha dormito poco e male. Si scuote, si alza. Si sente intontito. Si guarda intorno sorpreso. Trova cose che non

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (4)

IV Dopo che Amedeo lo lasciò, Nicolò entrò in casa, andò deciso al camino, prese dal muro lo scudiscio e si stese sul letto vestito. Il chiaroscuro lunare filtrava attraverso le fessure della finestra, ed egli si mise a esaminare e a toccare quell’arnese. Forse, se avesse guardato attentamente, malgrado la scarsa luce, vi avrebbe

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (3)

III “Allora,” dice Amedeo, “lasci a me la scelta?” “Puoi dargli fiducia, cugino,” fa la moglie Lucia. “È un esperto in questo genere di cose. Ha passato più tempo a combinare matrimoni che a fare il suo lavoro.” “Proprio così,” conferma lui. “Non so come, ma mi viene facile maritare la gente.” “Perché non metti

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (2)

II La stazione di Stìdero era animata da un gruppo di amici e conoscenti che erano andati a salutare Nicolello in partenza. Mentre il treno stava per partire, giovani braccia si alzavano, si stendevano, si mischiavano, si agitavano. Lui ne afferrava due alla volta e le stringeva forte. Tra quelle c’erano anche le braccia di

“Fiori di sierra”, romanzo, parte prima (1)

I “Mamma, mamma!” grida la bambina correndo in casa, “su per la strada sta venendo un signore con una valigia in mano.” La madre apre la finestra, sporge la testa e vede l’uomo avanzare. Non le sembra di conoscerlo e si domanda chi mai sia. Il forestiero, alto, brizzolato, cucito in un vestito scuro, non ha l’aria di appartenere

Fiori di sierra – Indice e Nota Introduttiva

Fiori di Sierra romanzo Francis Sgambelluri via Addis Abeba, 12 13900 Biella (BI) Italy Tel.: 015 – 8495439 email@francis-sgambelluri.com www.francis-sgambelluri.com   CASA EDITRICE: CONTRO CORRENTE   Indice: Nota introduttiva ………………. 4 I fantasmi della fanciullezza ………………. 6 La vita all’estero ………………. 60 Il ritorno ………………. 198   Alla mia dolce Musa e a tutti i lavoratori della terra senza i quali

Fiori di sierra, romanzo

Sono un autore ignorato dalle case editrici italiane. Sicuramente scrivo pessimi libri. Uno di questi, “Fiori di sierra”,un romanzo, lo metterò, a partire da domani, a puntate su Internet. Ringrazio in anticipo tutti quei coraggiosi lettori che, nonostante l’avviso, intraprenderanno comunque la lettura di “Fiori di sierra”.