È possibile un ménage à trois?

Non solo à trois, ma a quattro, a cinque, a dieci. Una donna che vuol vivere e ci riesce a vivere con dieci, venti uomini, perché non dovrebbe farlo? Un uomo che vuole fare altrettanto, vivere con dieci, venti donne, perché non dovrebbe permetterselo? Davide, il beniamino di Javhé, aveva un harem di 700 mogli e 300 concubine. Perché a lui tutto questo bene di Bogududù e a noi no? E poi chi dovrebbe dire a “noi”, figli della libertà, come vivere? Chi? Chi? Chi? La vecchia putrescente società, il vecchio schifo, la vecchia impostura del mettere persone insieme? Si tengano alla larga dalla nostra vita, costoro!

Sì, il ménage à trois è possibile. Ménage à trois vuol dire, se i personaggi sono saggi e maturi, trasformare in energia il terzo arrivato. Quando in una coppia entra una terza persona, ci dev’essere una ragione, anche più di una: impotenza, noia, mancanza di vitalità, di idee nuove, blocco psicologico, infermità, ecc. Questo è ovvio. Non c’è posto per un terzo in una coppia contenta, salda, felice. Se la coppia traballante è ragionevole, può fare della nuova persona una fonte di energia. Se invece non lo è, allora è la fine della coppia.

Intanto c’è da dire che la nuova persona è troppo forte nella vita di lui, di lei. La curiosità è enorme. La si vuol conoscere, farsela amica, conquistare. Il nuovo arrivato, la nuova arrivata accende il cuore della coppia traballante, ridà vita, riaccende la curiosità, è comunque una forza dominante, dirompente, vincente. Nella vecchia coppia bazzicano la routine, il tedio, i rimproveri, il freddo, i limiti stessi della condizione umana. Se lui, ad esempio, è saggio, allora può cercare di alleviare i colpi, i danni. Come? Cercando di accettare la nuova sistemazione, ma allo stesso tempo rimanendo protettivo nei confronti della sua compagna, prendendosi cura senza farsi notare, senza essere invasivo. Farsi amico con il nuovo arrivato, cercando di costruire un ménage à trois. Se ci riesce, è una vittoria e non una sconfitta per la vecchia coppia e per il nuovo arrivato.

Infatti si conquistano nuovi spazi di vita, più libertà di azione, più amore sano, disinteressato. Il piccolo nucleo trova una nuova spinta, nuovi stimoli, un arricchimento esistenziale. Il nuovo arrivato porta nuova energia, nuovi rapporti e la vita della vecchia coppia, infine, si può ringiovanire. Diversamente è la sconfitta e anni e anni di buoni rapporti si trasformeranno in un fallimento totale. Insomma, questo nuovo aggiustamento è un aggiustamento positivo, sempre, ovviamente, se il nuovo arrivato si dimostra anche lui ragionevole, ambizioso, desideroso e volenteroso di voler costruire un bel rapporto di amicizia e di amore à trois.

Vedere Per una filosofia perenne

 

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