I lavoratori e i parassiti (5)

L’ideale dell’animale è la giungla: cioè forti coi deboli e deboli coi forti; l’ideale dell’uomo dovrebbe essere un’organizzazione che protegge i deboli dai forti, cioè la società, ma, nella realtà, è così? Le leggi che hanno creato i parassiti sono leggi che valgono solo per i poveri, per i nulla tenenti, per i morti di fame, per tutti quelli che la società parassitaria spinge (non hanno scelta, questione di sopravvivenza, di vita o di morte) al furto, al crimine, al suicidio, alla violenza. I parassiti non hanno leggi, sono dei fuorilegge. La legge non li tocca, vale solo per i poveri. Il mondo istituzionalizzato politicamente è bluff, menzogna, inganno, artificio, bestialità. Se non credi a quello che sto dicendo, lettore, vai a vedere nelle prigioni, vai a vedere quanti parassiti ci sono lì dentro e quanti di loro si trovano nel braccio della morte. Se non hai tempo di andare, allora ti do io un anticipo. Il 99 virgola 9 per cento di tutti quelli che si trovano in prigione e nel braccio della morte sono dei poveretti, sono quelli che la società parassitaria ha spinto al crimine, al furto, alla fame, al suicidio, alla violenza. Per chi vuol capire, dunque, capisca. La società in cui viviamo è strutturata così: i boia siedono nei luoghi di potere; le vittime sgobbano o marciscono nelle prigioni.

Svegliati, oh giustizia!

 

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