Il bosone di Higgs: un “quasi Nobel”

Il “quasi” bosone di Higgs, è così che si è espressa ieri sera la giornalista su euronews alle 20. 35, equivale ad un “quasi Nobel”, ma non allora ad un Nobel vero e proprio. La scienza non funziona coi “quasi”, la scienza funziona, se funziona, con la realtà, con trials and errors, prove ed errori, con esperimenti, applicazioni, conferme e solo quando questi vengono confermati al 100% da chiunque li testi, li provi, solo allora vengono dichiarati validi, scientifici. Il “quasi” che ha detto ieri sera la giornalista su euronews non è il linguaggio della scienza. Affatto. Non da Nobel comunque. Altrimenti la scienza si riduce a superstizione, a religione, a bla bla.

A meno che la giornalista non volesse dire che il bosone di Higgs non è solo una sua scoperta, ma è una scoperta condivisa con Englert, lo scienziato belga, allora sarebbe un Nobel Higgs-Englert, se non addirittura Higgs-Englert-Brout (un altro scienziato belga che nel ’64, insieme al suo connazionale, ha scoperto il bosone), se fosse così, allora a Higgs andrebbe solo un terzo del Nobel e non il “quasi intero”. Come interpretare e cosa pensare del Nobel della fisica del 2013, sempre ammettendo che il Large Hadron Collider di Ginevra questa volta abbia fatto un lavoro valido?

C’è stata sempre molta politica sporca in questa professione e oggi più che mai. Ci stiamo migliorando! Comunque sia, la scienza non bara, gli uomini sì; la scienza è incorruttibile, gli uomini nascono e muoiono nella corruzione; la scienza è l’anima e la gemella della natura, gli uomini un suo triste aborto.

Se qualcuno fra “gli aborti della natura” si distingue, per favore, non sporchi l’unica cosa pulita che abbiamo.

 

 

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