Io, un pessimista?

E chi l’ha mai detto? Per nulla. Non mi vedo in questa veste. Certo, c’è un pessimismo della ragione: se le cose stanno così e così, allora stanno così e così, quindi si è negativi. Se la politica italiana è marcia dalla testa ai piedi e dai piedi alla testa e se uno associa questa realtà al pessimismo, allora la ragione lo conferma: la politica italiana è marcia dalla testa ai piedi e dai piedi alla testa, punto e a capo.

Sia chiaro, per me il bicchiere non è né mezzo pieno né mezzo vuoto, è quello che è: mezzo pieno. Questo si chiama, non ottimismo e tanto meno pessimismo, si chiama realismo: io sono un realista.

Per natura sono solare, ottimista and I have a good sense of humour. Mi piace mangiare, bere, divertirmi, andare in montagna, in vacanza; adoro la natura, gli animali, le piante, insomma, mi piace vivere. È un male? Non per me.

Qual è, allora, il mio problema? È che non sopporto l’ingiustizia e questo sin da quand’ero bambino. Protestavo sempre contro i cattivi, i bruti, gli ingiusti. Niente, odio la bestialità sotto ogni aspetto. Mi fa star male, letteralmente male. Aborro vedere un bambino che butta il pane dalla finestra e un altro che muore di fame. È un modo brutto questo di rapportarsi alla realtà in cui viviamo? Se è brutto, non posso farci nulla: io la vedo così.

La realtà, la realtà che ci spara a tutti negli occhi, è che oggi ci sono nel mondo, non un milione, non dieci, non cento, ma miliardi di persone che fanno la fame, muoiono di fame, si estinguono in un mare di dolori e di sofferenza mentre i loro carnefici fanno la bella vita!

Ogni secondo un bambino viene ucciso da quelli che sfruttano l’anima del mondo e si appropriano di ogni conforto e ricchezza.

E ci sono delle buone ragioni, mio caro lettore, per pensare che se le cose continuano ad andare come stanno andando, ben presto anche noi potremmo fare parte di quelli che fanno la fame, di quelli che si estinguono in un mare di dolori e di sofferenza!

Questa realtà, a noi cittadini del mondo, a noi cittadini e basta, dovrebbe renderci ottimisti e mandarci in giro per le nostre città cantando, come fanno i nostri cantautori, ammore ammore?

Ecco, allora, se proprio mi si vuole definire un pessimista, che sia, però, sia chiaro, il mio è un pessimismo umano, nato dalla ragione, dal rispetto per la vita, un pessimismo creato dalla brutalità di quelli che uccidono direttamente o indirettamente, in un modo o in un altro, by hook or by crook, uccidono, uccidono e uccidono e non pagano neppure per i loro crimini!

 

 

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