L ’ Italia analfabeta – post 28

La storia made in Italy

Gli eroi o i mercenari di Nassiriya?

Basta solo sapere ascoltare e poi, credimi amico Rossi, scopri subito la melodia, la melodia di certi individui non appena aprono bocca. Cacano, scoreggiano, rumoreggiano sempre e in ogni circostanza secondo le disposizioni del loro amato culo. Che musica!

Prendi i soldati del Paese delle meraviglie morti in Iraq. Tutti quelli intervistati, con rarissime eccezioni, sostenevano che erano andati in Iraq, nel 2001, in missione di pace.

Vero?

No, non è vero!

Vero è che i soldati meravigliosi sono stati inviati in Iraq,

primo: contro la volontà del popolo, l’80%;

secondo: contro il volere delle Nazioni Unite;

terzo: contro ogni comportamento umano e dignitoso che ci si può aspettare da una nazione degna di questo nome;

quarto: contro ogni buon senso;

quinto contro ogni giustizia, solidarietà, etica, moralità, e via di seguito.

Sono stati inviati lì, invece, perché il paese dei mezzi dei mezzi più pagati al mondo si era schierato a fianco degli aggressori americani, coloro che hanno bombardato Baghdad e l’Iraq uccidendo migliaia e migliaia di civili, tra cui vecchi, donne e bambini. È ovvio, dunque, che i soldati meravigliosi, andando in Iraq come alleati degli aggressori, erano considerati anch’essi aggressori, come gli americani e tutti gli altri alleati di Bush. Questi, George W. Bush, per gli iracheni era, è resterà il “terrorista” di tutti i terroristi che la terra ha partorito in 4 miliardi di anni. Altro che Osama Bin Laden! L’aggressione americana in Iraq è criminosa. Gli americani (quelli turlupinati dal sistema!) non sono andati lì per cercare armi nucleari e armi chimiche, ma il petrolio. È una guerra post-coloniale, una guerra infame, inumana, abominevole.

Ora, se qualcuno venisse ad invadere il nostro paese, Rossi, cosa faremmo? Se qualcuno bombardasse da diecimila metri d’altezza le nostre città, le nostre case, uccidesse senza una ragione i nostri cari, i nostri figli (non si sono trovate le armi del crimine, le armi chimiche, nucleari per cui è stato accusato e si è fatto la guerra all’Iraq), cosa dovremmo pensare, fare? Quale colpa avremmo noi per subire un tale attacco a casa nostra? Ci avrebbero detto, eventualmente, che avevamo un tiranno al governo e che lo facevano per questo. Sì, però, noi, il popolo, i civili, cosa c’entriamo? Prendetevela con il tiranno allora e lasciate in pace noi!

Insomma, quale colpa avevano tutti quei morti ammazzati dalle bombe americane? “La ‘guerra al terrore’, si legge oggi nel 2015 su Internet, voluta nel 2001 dall’amministrazione Bush «ha ucciso direttamente o indirettamente circa un milione di persone in Iraq, 220.000 in Afghanistan e 80.000 in Pakistan, un totale di circa 1 milione e 300 mila persone», soprattutto civili.”

Cosa si aspetta, allora, ci chiediamo noi, cosa si aspetta ad arrestare il colpevole, rinchiuderlo in una prigione e processarlo per tutti i suoi crimini?

Se gli americani volevano il tiranno di Baghdad, Saddam Hussein, perché non sono andati a prendersela con lui? Perché prendersela con quelli che subiscono da sempre la violenza e la potenza dei criminali al potere? Come ci saremmo comportati noi, Rossi, se ci fossimo trovati al posto degli iracheni? Te lo dico io come: esattamente come loro! Avremmo combattuto con ogni mezzo e all’ultimo sangue l’invasore. Perché, allora, vogliono farci credere che i meravigliosi siano andati in Iraq in missione di pace? Ma quale missione di pace!? E poi si va in missione di pace vestiti in divisa militare, armati fino ai denti, corazzati, mitra in mano e quindicimila euro al mese? Questo è lavoro da mercenari non da missionari!

L’imbarazzante è che la mente di questo luogo, e nota questo: la mente che conta!, non riesce più a pensare oltre il bel buco del culo, con il quale ormai gestisce e pensa la vita di tutto il paese, grazie al condizionamento subito per secoli e secoli da parte dell’Indifferenza divina e dello Stato confessionale.

Ho visto piangere in televisione, Rossi, la moglie intervistata d’un mercenario morto in una fatidica esplosione. Poi, sicuramente dietro ordini ben precisi dell’intervistatore, è andata a prendere il Vangelo, l’ha aperto, l’ha fatto in un modo che faceva pensare che non avesse mai prima aperto un libro in vita sua e ha detto:

“Noi viviamo secondo il Vangelo”.

A qualsiasi asino della Terra viene subito da pensare dopo aver udito queste parole:

“Ma se vivevate secondo il Vangelo, come mai tuo marito è andato in Iraq armato fino ai denti?”

È deprimente sentire queste cose ed è ancora più deprimente constatare la debolezza mentale di certi uomini e particolarmente di quelli che ci guidano a distanza, di quelli che colgono ogni opportunità per farsi propaganda, di quelli che hanno messo quel libro tra le mani di quella povera donna.

E cosa pensare quando dicono:

“Adesso anche noi abbiamo ‘ground zero!’ ”

E lo dicono come se fossero orgogliosi di sentirsi vittime come i loro padroni prima e alleati poi, gli aggressori americani. Ma poi, quei meravigliosi che ruttano “ground zero”, in realtà, non sono loro né i loro figli che ci hanno lasciato la pelle in Iraq, ma i figli del popolo, e cioè la solita carne da macello. I terroristi, quelli che si sono scontrati a cielo aperto contro le Torri Gemelle del paese più capitalista e guerrafondaio al mondo, non sono venuti nel Belpaese per farlo, siamo stati noi ad andare in Iraq in veste di aggressori. Come, come possiamo allora dire, vantare che anche noi abbiamo il nostro “ground zero?” Che “ground zero” è mai il nostro? Quello di andare ad ammazzare innocenti in un paese straniero, come abbiamo fatto nella guerra d’Etiopia?

Ecco come l’irrazionale diventa razionale qui da noi. Ecco perché la musica del culo ha così tanto successo! È sconvolgente, amico mio, ma è così: i veri assassini dei soldati meravigliosi, in realtà, non sono stati gli iracheni, pas du tout, sono stati quelli che li hanno inviati lì; i mezzi dei mezzi più indegnamente pagati al mondo! Sono questi i loro boia! E la cosa non è finita qui. Si vuole erigere addirittura un monumento a dei mercenari! Ma ti rendi conto a che punto di decadenza mentale e di nazionalismo assurdo e manipolatorio siamo arrivati? Presto erigeranno un monumento anche a Mussolini, a Nerone, a papa Borgia, al Filibustiere!

Tutto quello che possiamo dire di questa vergognosa vicenda, amico Rossi, è che ci dispiace molto per quei giovani che hanno perso la vita pensando di essere in missione di pace, mentre in realtà erano mercenari, senza, forse, neppure saperlo. Ah, a che punto sono arrivati oggi il cinismo e l’ignominia sociale! Ecco un altro brandello di storia stile il Paese delle meraviglie.

Nel prossimo post, Il vascello alla deriva

Tratto da Il Paese delle meraviglie

 

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