La rielezione d’un pluri ottuagenario

Oggi, 20 aprile 2013, è un giorno di lutto per tutti i cittadini del Paese delle meraviglie.

Rieleggere un presidente, lascerebbe intendere che si tratti d’una elezione democratica. Non è così, non in questo caso. Si è rieletto un vecchio ottuagenario, non dal popolo, questo, per quanto stolto, per quanto nella storia di questo Paese sia stato sempre e continui ad essere meno di meno che zero, sicuramente non l’avrebbe mai e poi mai rieletto, ma è stato rieletto dai politici che avevano tutto l’interesse a rieleggerlo.

Tomasi di Lampedusa ha sigillato una volta per tutte il tragico destino del Paese delle meraviglie quando ha messo in bocca a Tancredi, nel suo romanzo “Il Gattopardo” queste parole: “Le cose cambiano per restare le stesse.”

Ecco cosa sintetizza, in modo irriducibile e drammatico, la realtà storica italiana da quando si è manifestata fino ad oggi.

L’autore di questo scritto si scusa coi lettori se ci sono degli errori, ma non appena gli è stata comunicata la notizia dell’elezione del nuovo presidente, alle ore 21. 05, per sopravvivere allo shock ha dovuto scolarsi una bottiglia di alcool e, dato che non è abituato a bere, ha subito vomitato tutto, ma nonostante le condizioni in cui si trovava, ha voluto ugualmente scrivere questo post.

 

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