La sensibilità estetica

Questa è importante, anzi, importantissima, Rossi. È uno strumento meraviglioso per avvicinarsi all’arte di vivere. È la sensibilità estetica che ti fa apprezzare l’istante, godere delle cose che ti circondano e che ti rendono umano.

Immagina, immagina di essere sdraiato sulla cima di una collina in un caldo pomeriggio d’estate. Attorno a te ci sono i segni della terra: le rocce, un fiume, un lago in lontananza, una casa; nubi, stelle e pianeti sopra la tua testa, l’erba sotto di te, la brezza che ti sfiora la pelle; gli insetti che ronzano, gli uccelli che sfrecciano nel cielo e tu stesso, lì, insieme al resto: tutto, tutto questo e molto altro fa parte del grande tessuto degli organismi viventi del pianeta terra. Dal filo d’erba alla giraffa, ogni cosa, in questo immenso affresco vivente, è connessa ad ogni altra cosa, perché tutto è nato da un comune progenitore: il Batterio primordiale.

Se vuoi godere dell’eredità dei tuoi avi, dunque, di quelli che hanno lavorato, non per soddisfare il loro egoismo, non per creare fantasmi, ma per costruire l’uomo e se stessi, allora devi conoscere la storia e l’evoluzione e fare tuoi i suoi momenti più salienti.

He who the most knows, the most lives – colui che più sa più vive, dice William Blake. Ha ragione, ma solo se la conoscenza non è il mezzo per fare soldi o creare fantasmi, ma l’apprezzamento di tutto ciò che ci circonda. Il valore della Vita, con la V maiuscola, si deprezza o si valorizza a seconda della nostra conoscenza e della nostra sensibilità. Tutto si gioca sul grado di lucidità mentale e del senso estetico che abbiamo raggiunto.

Vedere Ha un senso la vita?

 

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