La storia stile il Paese delle meraviglie (4)

Il vascello alla deriva

Tutti lo sanno, tutti lo vedono, tutti lo capiscono e, nonostante ciò, tutti si prendono per il culo l’uno con l’altro. Che vascello! Che capitaneria! Che equipaggio! Che team! Eppure è stato tutto così chiaro sin dall’inizio. La cosa è andata più o meno così: tutta la ciurma ha votato con scarsa conoscenza di pirateria mandando al potere un filibustiere. E perché? Perché questi, durante la campagna per la capitaneria, aveva promesso oro e ricchezze a non finire a tutto l’equipaggio. Questo, of course, ci aveva abboccato. Ecco allora il risultato: una volta eletto capo del vascello alla deriva, ha dimenticato le sue promesse, cosa molto diffusa nel suo milieu, e ha iniziato a fare tutto ciò che conveniva a lui. Tra le centinaia di cose stolte che ha combinato il nuovo pirata capo, una specie di pitbull di grossa stazza, la più macroscopica è stata quella di aver coinvolto il suo equipaggio in una

guerra senza ragione e senza gloria. Lo ha fatto riuscendo a convincere, in cambio di un misero compenso, i giovani marinai a lasciare il vascello alla deriva e ad andare a combattere in acque straniere e profonde per alcuni dei suoi amici predoni. Questi giovani combattenti, ancora imberbi, che non avevano un lavoro fisso sul vascello alla deriva, hanno accettato l’offerta per disperazione. L’equipaggio, però, quello che aveva eletto il capo pirata, questa volta si era opposto, non voleva mandare i suoi figli a combattere in acque straniere e profonde. “Che ci vada lui, avevano detto. Che ci vada il pirata capo con i suoi figli a combattere in acque straniere e profonde e lasci in pace i nostri”. Troppo tardi. L’avevano ormai votato. Era il capo pirata. Questi, nonostante la dura opposizione dell’equipaggio, era riuscito, insieme ai suoi compari, the scum of the drift vessel, a mandare la giovane carne da cannone a combattere in acque straniere dicendo ch’erano in missione santa, promettendo loro gloria e onori. La giovane carne da sparo è partita al rullo dei tamburi; partita non in missione di pace, ma ad uccidere in acque straniere e profonde che non le appartenevano. Il pirata capo questo lo sapeva, of course, ma non loro. Quelli che non sanno da che parte sta il culo e da che parte sta la vagina, ovvio, non sanno mai niente! Loro credono e basta. Infatti credevano che i loro figli andassero in missione santa, proprio come l’aveva definita il pirata: missione santa. Ma non lo era. Non si va in missione santa, di pace, per conquistare gloria, ricchezze e onori e tanto meno con la sciabola in mano. Come c’era da aspettarselo, ahimé, questa vicenda è finita male. Qualche tempo dopo la loro partenza, parecchi giovani del vascello alla deriva hanno lasciato le penne in quelle acque straniere, profonde e gelide. Allora, il pirata capo, il pitbull di grossa stazza, che doveva pure spiegare l’accaduto all’equipaggio, se l’è cavata egregiamente inventandosi una boiata veramente grande, da non crederci. Era riuscito a far credere all’equipaggio che i missionari erano morti con onore, da eroi! Di più. Era riuscito addirittura a fare di questo atto senza senso e senza gloria un atto patriottico, coinvolgendo tutto l’equipaggio in un avvenimento stomachevole e sentimentale. Di più, di più, di più! I servi del pirata capo, the scum of the drift vessel, hanno immobilizzato un taglialegna di bordo, uno di quelli che si spacciano per artisti, dicendogli di scolpire un monumento ai caduti! Così, ora, Rossi, sul vascello alla deriva, si è aggiunto un altro simbolo della sua intrepida nomea! Storia style il Pdm.

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