L’attrazione fatale – post 2

L’amore a vita, che fantastica illusione  (II)

Quelli che sostengono di amare o avere amato il loro compagno/a a vita, non si sono forse accorti che l’hanno fatto per condizionamento, per cultura, per paura, per tradizione, per legge, per convenienza, per isolamento, per mancanza di scelta, perché lui è rimasto innamorato di lei ma lei non di lui o viceversa (un amore non contraccambiato), ma sicuramente non per natura e tanto meno per passione. Affatto. Tutti quelli che pretendono o s’illudono di essersi amati a vita, se si analizzassero a fondo, scoprirebbero che stanno raccontando bugie a se stessi e agli altri.

Ho conosciuto un dottore che non aveva mai amato sua moglie, amava di lei solo il suo utero perché gli dava figli; ho conosciuto un uomo che mentre accompagnava la moglie nella loro casa estiva, più d’una volta aveva pensato di andare a scontrarsi contro un muro a 160 chilometri all’ora tanto l’amava; ho conosciuto una moglie il cui sogno era di avvelenare il marito senza essere scoperta; ho conosciuto una donna che non vedeva l’ora che il marito tirasse le cuoia così lei avrebbe potuto iniziare a vivere, e queste coppie, queste attrazioni fatali, agli occhi degli altri, sembravano essere fatte l’un per l’altro: un amore perfetto il loro!

Ci sono poi quelli che confondono il cuore con le tradizioni, col volere dei genitori, quelli che amano unicamente il matrimonio, quelli che amano solo avere figli, quelli che amano solo la ricchezza, la posizione, il corpo, il nome, il potere, la professione del compagno, della compagna e, quindi, fingono di amarlo/a. Come si finge l’orgasmo, il falso orgasmo, così si finge l’amore, il falso amore. Siamo ormai diventati tutti degli attori. Recitiamo, recitiamo, recitiamo, mentiamo, mentiamo, mentiamo e mentiamo, se necessario, a vita sia a noi stessi che agli altri. Poi ci sono quelli che scambiano addirittura il culo con l’amore, direbbe Flaubert.

L’impedimento all’amore, all’attrazione fatale nel senso positivo, non viene soltanto dal modo in cui noi siamo biologicamente fatti, strutturati, ma viene anche e soprattutto dalla società in cui viviamo. Questa non crea Amore con la A maiuscola, crea invece odio, catene, frustrazioni, ambizioni e desideri sbagliati, alienazione, infelicità, lotta per la sopravvivenza, povertà, miseria mentale, spirituale, sfruttamento, menzogne legalizzate, robotismo, raggiri a non finire, guerre, rivoluzioni, ribellioni, carceri, eserciti che difendono i gorilla al potere, patiboli, campi di concentramento, gulag, bracci della morte. In nuce, la società in cui viviamo è un immenso palcoscenico dove la menzogna e i malaffari si esibiscono e si mischiano in uno spettacolo nel cui seno regna la Signora delle tenebre. Insomma, uno show dominato dal grottesco e dalla bestialità.

L’amore, dunque, l’amore a vita, l’amore puro, come, come potrebbe mai realizzarsi in una tale bolgia sociale?

Nel prossimo post: l’attrazione fatale è un prodotto tutto al femminile

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