I Nobel e i piccoli uomini

 

foto (3)Eccoli lì tutti a urlare e a bisticciarsi fra loro sostenendo che Bob Dylan non ha nulla a che vedere con la letteratura e che il Nobel doveva andare a questo e non doveva andare a quello. E perché, poi, tutto questo baccano? Perché questi saggi e ricchi scrittori, che vivono sulle spalle di quelli senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, perché questi signori hanno ancora bisogno del Nobel? Sono forse così poveri interiormente? Sono così miserabili economicamente? Hanno bisogno, per sentirsi vivi, di essere sempre sulla bocca di tutti? Insomma, a quale specie appartiene questa fauna?

Quante volte lo si deve dire e ridire che l’uomo deve imparare a lavorare per dovere, per buon senso, per un’etica sociale e morale; deve imparare a dare tutto di se stesso e deve farlo, non per motivi egoistici, non per ricevere premi, ricompense, medaglie e onorificenze, ma per ragioni umanitarie, per motivi di convivenza, e questo perché lui gode, come tutti i suoi simili, gode di tutto quello che tutti, nessuno escluso, fanno e creano. Il suo dev’essere un impegno disinteressato, comprensivo e umano.

Fino a quando sul mercato del lavoro abbiamo bastoni e carote, premi e castighi; fino a quando abbiamo enti che offrono premi a tutti quegli così chiamati “uomini” che vogliono dimostrare di essere superiori ai loro simili, fino a quando avremo ciò, avremo anche i piccoli uomini. Il nostro mondo è stato costruito da piccoli uomini, il nostro mondo è zeppo di piccoli uomini col cilindro ed è per questo che nulla funziona in esso, ed è per questo che è, non il migliore dei mondi possibili, ma il peggiore in assoluto di tutti i mondi possibili.

È ora che ci sbarazziamo di tutti questi premi inutili che indeboliscono la razza umana e la rendono schiava d’un sistema capitalistico bestiale, un sistema che per fini classisti e inumani, cerca con ogni espediente, di continuare la sua supremazia, per umiliare e massacrare il resto dell’umanità. E un’umanità gestita col bastone e la carota è un’umanità infantile, un ingorgo di burattini nelle mani di burattinai e nulla più.

Per quello che riguarda l’Accademia di Stoccolma, se volesse fare un gesto positivo nei confronti della specie umana, dovrebbe chiudere i battenti del Nobel: è negativo e irrazionale. Negativo perché ne accontenta uno e ne lascia insoddisfatti mille; irrazionale perché è discriminante.

Scrive Stuart Sutherland in “Irrazionalità”: “Non è necessario convivere con i premi, perché non servono assolutamente a niente.” E “Se vi capita che vi offrano il premio Nobel, rifiutatelo.”

È ora dunque che la smettano questi piccoli uomini del Nobel, è ora che crescano e che lascino le carote e i bastoni agli Stati fascisti!

 

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che parla agli amici del Web, Orazio Guglielmini.


 

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