Sesso o amore?

Orazio Guglielmini scrive a Rossi.

Ti ho parlato di tante cose in questa Lettera, Rossi, ma non mi sono ancora espresso sull’amore. Neppure tu, se ben ricordo, me ne hai parlato nella tua lettera.

L’amore o ciò che viene chiamato amore, con poche eccezioni, nel Pdm (Il Paese delle meraviglie) funziona, grosso modo, in questa maniera: il maschio vede nella femmina, non un essere umano, ma un buco: la vagina; la femmina, a sua volta, vede nel maschio, non un essere umano, ma uno spiedo: il pene. Quando lo spiedo e il buco si scontrano, lo si chiama, non sesso, ma amore.

In seguito, dopo l’assaggio di questo primo atto tutto amoroso, il maschio e la femmina (spesso, a volte, ma non sempre) si mettono insieme. Con questa loro unione, grazie a Bogududù, la specie meravigliosa è salva. Infatti, come conseguenza, qualche tempo dopo la battaglia spiedo-buco, la femmina bipede espellerà dal suo corpo una bestiolina – ricordati, Rossi: si nasce bestie, umani di diventa. Facendo poi lo stesso gioco, si otterrà un’altra bestiolina, e così via. È questo il potere magico dell’iniezione carnale e di ciò che viene chiamato, non sesso, ma amore.

Il resto poi segue, si aggiusta, diventa quasi inevitabile. Lui lavora, lei si prende cura della prole oppure lavorano tutt’e due e qualcun altro si prende cura dei loro figli. Non c’è altro. Lo stesso fanno gli altri animali, il lupo e la lupa, ad esempio. Il primo inserisce il suo spiedo nel buco della seconda ecc. Lo stesso vale per l’uccello e l’uccella, il porco e la porca ecc.

Un’altra versione dell’amore nel Pdm potrebbe essere la seguente: prima viene il corpo e poi semmai la testa. Sia il maschio che la femmina godono di questo principio tutto naturale, quasi darwiniano, della selezione sessuale. L’uomo pensa che quello che importa è mettersi con una bella donna, poi, il resto, in un modo o nell’altro, si aggiusterà. La donna, anche lei desidera mettersi con un bell’uomo, il solito fusto anche se lei è una racchia, poi, il resto, in un modo o nell’altro, si aggiusterà.

Il risultato, dopo questo modo di accoppiarsi, è inevitabile. Già dal primo figlio, i genitori, come coppia, sono morti. Mi spiego. Non avendo, forse, nulla da condividere culturalmente, né, forse, emozionalmente, hanno smesso di crescere insieme come entità culturali. Svolgono una funzione biologica, evoluzionistica, come gli altri animali.

Così, il mammarolismo sottanoso, il sentimentalismo vomitoso, il bigottismo integralista e l’oscurantismo a 360 gradi chiudono il circolo vizioso trasmesso da migliaia di anni dai genitori ai figli, compendio d’una cultura unica, la cultura del Paese delle meraviglie.

Vedere Il Paese delle meraviglie

 

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