Svegliarsi di soprassalto

A volte capita di svegliarsi, non con la gioia di vivere, non con il mal di testa, ma con un sussulto. Non è il risultato d’un incubo, no, affatto. Magari lo fosse! È qualcos’altro. È un incubo reale, uno di quelli che non spariscono quando ti svegli, che non spariscono con il ritorno della coscienza. Anzi, è proprio questa, la coscienza, che ti conferma che non si è trattato d’un brutto sogno mentre dormivi, ma di un vero e proprio incubo del reale.

Ah, che importanza vuoi che abbia il nome della malattia – un tumore fulminante, una leucemia che non perdona, un ictus cerebrale -, quando a tuo figlio, l’unico che hai, l’unico che puoi avere, l’unico che ti ha strappato il cuore, rimangono solo pochi mesi di vita! Guardi sopra, guardi sotto, guardi a destra e poi a sinistra, guardi ovunque e ovunque c’è scritto: indifferenza totale, che tu traduci in: nessuno aiuto.

Sei solo, sei al limite, tocchi il fondo, vedi il baratro: solo, solo con il tuo dolore!

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