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L’editoria italiana – 9 post, l’ottavo *

Vanity press, édition à compte d’auteur, autori a pagamento Sono uno scrittore che si auto-pubblica, a self publishing author. Cosa vuol dire? Vuol dire che prima vivo sulla mia pelle i racconti che scrivo, e questo può avvenire sia in modo fantastico che reale o in entrambi modi, poi passo dalle idee al concreto, scrivo

L’editoria italiana – 9 post, il quinto

La Papera d’oro Avviso: Se vi trovate sul vostro sito un doppione dei miei post, eliminatelo. Da qualche tempo ho dei problemi tecnici col blog. Scusate e grazie. Qualche tempo fa, una signora d’alta classe, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi averi, decise di darsi, tra tantissime

L’ editoria italiana – 9 post, il primo

La casa editrice Mondadori è una casa editrice a pagamento   Quando uno scrittore paga per fare pubblicare i suoi libri, l’editore li pubblica e basta. Il contenuto, in questo caso, lo decide l’autore e non l’editore. È così che va nella stampa a pagamento. L’editore, infatti, non è interessato se uno pubblica shit o

Entrando in una libreria – 3 post, il secondo

Un accalappiamento fatto ad arte Non fidarti, allora, amico Rossi, non fidarti soprattutto di quei libri dove sul retro di copertina c’è una bella recensione. Spesso, non sempre ma spesso, è un accalappiamento bell’e buono, un accalappiamento fatto ad arte. Per molti libri, infatti, basterebbe leggere solo il retro di copertina, è il meglio di

La Papera d’oro e le auliche lettere

 Qualche tempo fa, una signora dell’alta classe, chiamata la Papera d’oro, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi miliardi, decise di darsi, tra tantissimi altri impegni e hobby, anche alla scrittura che, secondo lei, chiunque se la porta dentro. In ogni modo, e guarda caso, non era neppure

L’ editore boss e l’industria libraria nel Paese delle meraviglie

Strano, molto strano, ma non ho mai letto un articolo, uno scritto che avesse attaccato direttamente o indirettamente le industrie capitalistiche della carta stampata. È un fatto questo che dovrebbe creare qualche preoccupazione. C’è, però, una ragione, una ragione molto evidente e anche molto deludente. Se uno scrittore scrivesse qualcosa contro l’editoria, chi poi lo

Quando entriamo in una libreria, cosa compriamo?

Vogliamo dare ora, lettore, dato che ci siamo, una sbirciata in una libreria? Può darsi che, dopo aver letto questo scritto, ti venga la voglia di entrare in una libreria o può darsi che tu sia già un abituè. Comunque, per me, è stato sempre un piacere entrare in una libreria. Ma, ecco, bisogna fare

La papera d’oro e le auliche lettere nel Paese delle meraviglie

Qualche tempo fa, una signora di alta classe, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi miliardi, decise di darsi, tra tantissime altre cose, anche alla scrittura. Non scriveva lei. Questo, quelli che avevano fiuto, l’avevano subito capito. Faceva fatica a tirare giù una sola riga senza sbagli e

L’editoria nel Paese delle meraviglie

Quando un editore pubblica col sudore dei contribuenti, quando un editore viene pagato dallo Stato per pubblicare libri, quando un editore fa il gioco dei potenti, uno ha il diritto di chiedersi che tipo di editore possa essere. È quello che succede nel Paese delle meraviglie. Molti editori ricevono denaro sborsato dai lavoratori per propagandare

Non tutto ciò che succede nel Paese delle meraviglie viene per nuocere

Orazio Guglielmini scrive a Rossi. Vorrei iniziare questo racconto, Rossi, raccontandoti, anche se brevissimamente, per quali vie ardue sono arrivato a conoscerti. Lo so, ti avevo dato altre spiegazioni, ma questa, credimi, è stata determinante. Tu sei, e non ci crederesti, tu sei la mia fortuna! Sì, Rossi, è stata una vera fortuna incontrarti. Se