Francia Archive

Ventimiglia-Nice – Nice-Ventimiglia

Lo si sente nell’aria, lo si vede in giro, tutto e ogni cosa cambia. Infatti, non appena si varca il confine italiano e si entra in Francia, ovunque c’è scritto, anche se non si vede: Godetevi la vita, siate voi stessi, siate liberi, amatavi, mangiate, bevete e fate all’amore, sorridete, esaltate i vostri cuori, la

Michael Schumacher

  Mio padre, che era un contadino, uno di quelli che faceva fatica, nonostante il duro lavoro, a nutrire la sua famiglia, è morto nella più totale anonimità; Michael Schumacher, uno che come lavoro fa giri e giretti con una macchina da corsa intorno ad un circuito chiuso e, per questi suoi giri e giretti,

L’esodo italiano ovvero emigrare o morire – in 3 post, il primo

Questo si verificò, Rossi, in particolar modo, tra il 1876 e la fine degli anni venti. Durante questo periodo, circa 27 milioni di italiani lasciarono il Bel Paese, si staccarono dalla roccia come le cozze, avrebbe detto Verga, per andare in cerca di pane in giro per il mondo. Questa era l’unica via di scampo

L’ONU deve scomparire dalla Terra

  È un’organizzazione di “salva Stati” e non di “salva popoli”. I popoli, questi Stati predatori messi insieme, li usano imbrogliano sfruttano. Si mettono insieme non per il bene comune, ma per proteggersi a vicenda; proteggono a spada tratta il liberalismo, il capitalismo, lo sfruttamento legalizzato e i loro stessi interessi. Ecco cos’è, in realtà,

Dobbiamo bruciare Dante Alighieri? – in 4 post, prima parte

Witold Gombrowicz, il filosofo esistenzialista polacco, non esiterebbe un solo istante quando scrive: “La Divina Commedia non vale un fico secco.” Perché, ci chiediamo noi, la Divina Commedia non vale un fico secco? Ed è proprio questo, in quello che segue, che cercheremo di capire. Siamo nel 1969, siamo nel sud della Francia e siamo

L’ editore boss e l’industria libraria nel Paese delle meraviglie

Strano, molto strano, ma non ho mai letto un articolo, uno scritto che avesse attaccato direttamente o indirettamente le industrie capitalistiche della carta stampata. È un fatto questo che dovrebbe creare qualche preoccupazione. C’è, però, una ragione, una ragione molto evidente e anche molto deludente. Se uno scrittore scrivesse qualcosa contro l’editoria, chi poi lo

Il Paese delle meraviglie (5)

L’esodo meraviglioso Questo si verificò, Rossi, in particolar modo, tra il 1876 e la fine degli anni venti. Durante questo periodo, circa 27 milioni di italiani lasciarono il paese, si staccarono dalla roccia come le cozze, avrebbe detto Verga, per andare in cerca di pane in giro per il mondo. Questa era l’unica via di

Italiani e anti-italiani

Ho sotto gli occhi questa notizia presa dall’Espresso. Recentemente “il Parlamento ha votato all’UNANIMITÁ e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa  1.135,00 euro al mese.” Poi segue una lista dello stipendio e dei privilegi dei signori parlamentari. Stipendio euro 19.150,00 al mese; stipendio base circa euro 9.980,00 al mese;

Fiori di sierra, romanzo, la vita all’estero, parte seconda (3)

III “T’aspettavo,” dice Nicolò. “Lo spero bene,” fa Amedeo mettendo sulla tavola di fronte a lui un cesto coperto da un tovagliolo bianco. Nicolò immagina cosa contiene. Annusa. È già raggiunto da un’ondata di aromi. Poi, con un gesto teatrale, tira via il tovagliolo e vede che c’è pasta al sugo, melanzane ripiene, coniglio in

Fiori di sierra, romanzo, la vita all’estero, parte seconda (1)

I Amedeo sedeva di fianco alla tavola, le gambe accavallate, il gomito sinistro appoggiato a sostenere il capo con la mano. Un ciuffo di capelli inanellati neri gli cascava sulla fronte. I suoi occhi piccoli e penetranti scintillavano. Nicolò sedeva di fronte a lui. Avevano mangiato, ma continuavano a piluccare pezzettini di soppressata e a

Fiori di sierra, romanzo, i fantasmi della fanciullezza, parte prima (2)

II La stazione di Stìdero era animata da un gruppo di amici e conoscenti che erano andati a salutare Nicolello in partenza. Mentre il treno stava per partire, giovani braccia si alzavano, si stendevano, si mischiavano, si agitavano. Lui ne afferrava due alla volta e le stringeva forte. Tra quelle c’erano anche le braccia di

La storia stile il Paese delle meraviglie (1)

Chi ha ucciso il Duce? Mettiamola così, Rossi, nello stile dei meravigliosi. Allora, chi ha ucciso il Duce? Tanto per cominciare, diciamo che l’ha ucciso il partigiano Giacomo. E tanto per contraddire, diciamo che non è stato lui, che è stato il colonnello Valerio. Neppure per sogno! Né l’uno né l’altro. L’ha ucciso, non il