paese delle meraviglie Archive

L’Italia analfabeta *

    Oggi, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi, oggi ti parlerò dell’ Io, il vero Io, l’ Io fondatore del popolo del Paese delle meraviglie. Nasce con Roma, ma ufficialmente nasce con la caduta dell’Impero, vale a dire con la deposizione dell’ultimo imperatore romano d’Occidente, Romolo Augustolo, da parte del barbaro Odoacre, nel 476.

L’editoria italiana – 9 post, il quinto

La Papera d’oro Avviso: Se vi trovate sul vostro sito un doppione dei miei post, eliminatelo. Da qualche tempo ho dei problemi tecnici col blog. Scusate e grazie. Qualche tempo fa, una signora d’alta classe, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi averi, decise di darsi, tra tantissime

L’editoria italiana – 9 post, il quarto

Agenzia Letteraria Europea Smerdapunto Avviso: Se vi trovate sul vostro sito un doppione dei miei post, eliminatelo. Da qualche tempo ho dei problemi tecnici col blog. Scusate e grazie.  Vorrei ora raccontarti, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi quel giorno a pranzo, anche che se brevissimamente, per quali vie ardue sono arrivato a conoscerti. Ti

La favola di Bogududù e la favola di Geova – in 10 post, il secondo

La favola di Bogududù  (II)  Immaginiamoci, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi quella sera mentre si apprestavano a sedersi vicino al fuoco, immaginiamoci un castello, diciamo un castello su Marte, okay? Il periodo storico? Il Medioevo. Il castello, of course, è una mia invenzione. Incomincio così (narro in prima persona o come meglio mi conviene):

L’Italia analfabeta – post 24

“L’ “Io” del Paese delle meraviglie” in 2 parti: la prima Oggi, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi, oggi ti parlerò dell’ Io, il vero Io, l’ Io fondatore del popolo del Paese delle meraviglie. Nasce con Roma, ma ufficialmente nasce con la caduta dell’Impero, vale a dire con la deposizione dell’ultimo imperatore romano d’Occidente,

L’Italia analfabeta – post 22

Come “Il Paese delle meraviglie”* è diventato il Paese delle meraviglie e come i meravigliosi sono diventati meravigliosi.   Se pensi, Rossi, disse Orazio Guglielmini quella mattina a Rossi, se pensi che all’inizio della nostra storia, era lei, lei, la Chiesa, a governare; era lei la testa, i libri, la cultura; era lei a fare

L’Italia analfabeta – post 21

Se questo è un paese  III L’amministratore Nell’edificio dove io e mia moglie abitiamo, Disse Orazio Guglielmini a Rossi, ci sono dodici appartamenti, tre per piano. In uno di questi abita un maresciallo della finanza. Una simpaticissima persona. Amico di tutti. Pensa che, spesso, appoggiati alla porta del suo appartamento, ci sono dei bei pacchi

L’Italia analfabeta – post 16

Come un paese viene lobotomizzato (L’assassinio storico e culturale del popolo italiano: questo post lo vedremo un po’ più avanti) “Con la pubblicazione nel 1557 dell’Indice romano dei libri proibiti, l’Inquisizione intraprende la caccia alle opere sospette di diffondere l’eresia: gli editti di Milano (1593), Alessandria (1595) e Ferrara (1596) obbligano a presentare liste dei

L’Italia analfabeta – Post 14

  La culla dell’asinità divina –  2  post (I)  Indovina dove si trova, Rossi? Non dirmi che ci hai azzeccato! Infatti, la culla degli shit head (i pecoroni), come li chiama Bukowski ne “Il Capitano è fuori a pranzo”, si trova proprio nel Paese delle meraviglie. Bravo! Vediamo. L’Università degli asini a due zampe (e

L’Italia analfabeta – post 11

 Il paese dei monologhi  Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, gli scandinavi del diciannovesimo secolo leggevano più di quanto leggano oggi gli italiani. “L’Italia, scrive Giorgio Maremmi ne “L’Agenda dello Scrittore” p. 4, è all’ultimo posto in Europa, e nelle posizioni di coda anche nel resto del mondo, fra le nazioni che comprano libri. E

L’Italia analfabeta – post 9

Crescita biologica sì, crescita culturale no   Crescere, dunque, nel Paese delle meraviglie è dura, Rossi. Non sto parlando qui di crescita biologica, ovviamente, sto parlando di crescita culturale. Per quello che riguarda la crescita biologica, la natura, in un modo o in un altro, si prende cura di noi come fa con qualsiasi altro

Michael Schumacher

  Mio padre, che era un contadino, uno di quelli che faceva fatica, nonostante il duro lavoro, a nutrire la sua famiglia, è morto nella più totale anonimità; Michael Schumacher, uno che come lavoro fa giri e giretti con una macchina da corsa intorno ad un circuito chiuso e, per questi suoi giri e giretti,

È Lei, la riconosco! – 2 post, il secondo

Inizi a sentire che le tue energie vengono meno, ti senti in balia del nulla, il vuoto ti prende, non puoi più liberarti, metterti al riparo, sei ormai nel regno del buio più disperato. Tutto sotto i piedi diviene scivoloso, insicuro, fragile, non c’è più via di scampo, cadi cadi cadi. Non stai facendo, mentre

Dante Alighieri e i “mostri sacri” del Paese delle meraviglie

Se oggi l’Italia si trova ad essere un paese del “quarto mondo” (i paesi del “terzo mondo” sono in via di sviluppo, quelli del quarto in un’involuzione cronica e l’Italia è uno di questi); se oggi l’Italia si trova ad essere al 72esimo posto nel mondo; se oggi il popolo italiano, senza il quale nulla

L’addizione 0 + 0, i bonobo e i demagoghi del Paese delle meraviglie

  Questi, i bonobo (e mi scuso con loro se li tiro in ballo in questo esempio), hanno una loro cultura e un loro modo, rispettoso o meno, di vivere insieme. Fin qui tutto ok. Ora, però, se uno volesse fare lo spiritoso e chiedesse a questi signori bonobo di fare l’addizione 0 + 0

Le ambizioni sbagliate

Mister Monti non smette mai di dire che lui è senatore a vita e senatore a vita e senatore a vita e senatore a vita. E va beh, l’abbiamo capito, lo sappiamo, non è necessario che ce lo ricordi sempre: Giorgio Napolitano l’ha fatto senatur, però non il popolo! Un’altra cosa che dice sempre il

Chi vive “i tempi difficili?”

Da sempre e in tutte le epoche, la frase più gettonata dai politici è: “Viviamo in tempi difficili.” È questa la frase che non si stancano mai di ripeterci, di spararci nelle orecchie. I mass media poi condiscono ogni loro reportage con questa frase. Noi, a questo punto, non possiamo fare a meno di chiederci: