Una messa funebre o un testamento rivoluzionario al mio funerale? – 2 post, il primo

La messa funebre

La messa funebre, ovvero l’artificio mentale che viene pronunciato prima che un essere umano sia seppellito, è ormai diventata un insulto vero e proprio. Una mega presa in giro e nulla più. Ed è proprio con questo scherno disprezzo cinismo e farsa che si manda sotto terra un figlio/una figlia del Paese delle meraviglie, proprio com’è successo alla fu signora Maria Luisa Pollodoro.

I preti, con la messa funebre, ed è ovvio no?, sono più interessati a inculcare il loro catechismo a tutti quelli che vanno a rendere ossequio al morto o alla morta nei loro luoghi di addottrinamento, piuttosto che a parlare della vita trascorsa del defunto o della defunta. Spesso, poi, non ne sanno proprio un acca del cadavere che gli sta li davanti. Della fu signora Maria Luisa Pollodoro, il prete che ha celebrato la messa, ha menzionato solo il suo nome.

La messa, per di più, è stata celebrata in latino. Io non ho capito niente. Nei paesi in cui sono vissuto, prima di iniziare i miei studi, ho chiesto ad un professore se fosse una buona idea studiare il latino. Mi ha detto che il latino era una lingua morta e che era meglio imparare una lingua viva come, ad esempio, il cinese, il russo, l’arabo, il danese, ma non il latino, a meno che non volessi studiare storia medioevale. Così ho studiato altre lingue. E ora, senza la conoscenza della lingua medioevale, mi sento un po’ sperduto, tagliato fuori, particolarmente durante le messe funebri celebrate il latino.

In ogni modo, poi, pian piano, mentre il feretro della compianta signora Maria Luisa Pollodoro veniva abbandonato a se stesso e il prete proseguiva a dire, tra l’altro, “domus dei” in latino, che penso voglia dire “la casa di Dio”, ma non ne sono proprio sicuro, il mio cervello è stato raggiunto da queste parole: Dio è morto, comunque domus dei; Cristo non è mai esistito, comunque domus dei; il paradiso è una favola, comunque domus dei; i santi sono un artificio mentale, comunque domus dei; la religione è cieco indottrinamento, comunque domus dei.

Ma poi, in fin dei conti, cosa vuol dire oggi, oggi nel 2014, celebrare una messa in latino? Quei pochi che lo capiscono, sicuramente non vanno in chiesa. Hanno altre cose da fare, loro. E allora? E allora vuol dire solo questo: riportare in vita e imprimere di nuovo il Medioevo nella testa del gregge. Di più. Vuol dire anche che il gregge non deve saper leggere, deve rimanere analfabeta, sciocco, subire un linguaggio e una credenza che non capisce, perché solo così può accettare la cultura e la mentalità medioevale.

A volte mi chiedo, e non posso farne a meno, mi chiedo se c’è un limite nel dire assurdità e nell’abusare della povera gente, di quella gente innocente, inerme, perché è stata privata d’una qualsiasi educazione per difendersi? Vorrei proprio che qualcuno rispondesse a questa mia domanda. Grazie.

Comments

  1. By stefano jodice

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