“Lezione dalla crisi” di mister Giuliano Amato

Prendi, lettore, “Lezione dalla crisi” che viene illustrata in questi giorni in tivù da mister Giuliano Amato, cioè da colui che ha svaligiato i conti correnti dei contribuenti, cioè da colui che nel 1992, con un prelievo forzoso prese il 6 per mille sulle somme depositate dagli italiani allo sportello, cioè un’azione infame e vigliacca; ebbene, costui, proprio costui, domenica primo aprile 2012, alle ore 13, su Rai3, ha dato una lezione, lui, proprio lui, sulla crisi!

Lasciamo perdere, vah.

Se potessi, invece, vorrei fare qualche domanda a questo signor ministro, vorrei chiedergli:

“A proposito, mister Amato, potrebbe gentilmente rispondere in modo franco e diretto a qualche mia domanda? Bene, grazie. Iniziamo così:

“Il politico Giuliano Amato, è in crisi? Non ha i soldi per pagare l’affitto? Va in giro vestito come un barbone? Quanti soldi ha in banca, il parlamentare Amato? È forse all’affannosa ricerca d’un lavoro? Vive in una casa d’affitto? Sta per essere sfrattato? Sta per perdere il mutuo che ha fatto sulla casa o/e sulla macchina che ha comprato per recarsi al lavoro? Quando andrà in pensione, quanti soldi prenderà? Ha un porta borse, un’auto blu, un chauffeur, un tappeto rosso che si srotola pronto davanti a lui dovunque va? E se lo merita proprio tutto questo trattamento da super re?

“E risponda anche a questa domanda, dato che ci siamo:

“Qual è la differenza tra un industriale statale, cioè il capitalista politico, e un semplice industriale? Può rispondere a questa domanda? Non può? Non fa niente, glielo dico io. La differenza è che il primo, il politico, cioè lei, si serve vilmente e a suo piacimento dei soldi che sono nelle casse dello Stato, soldi dei contribuenti, soldi di quelli che lavorano per davvero, quindi, il politico, non può mai fallire. E come potrebbe se per fallire dovrebbe fallire lo Stato? Il secondo, invece, cioè l’industriale, non solo può fallire, ma può anche finire sul lastrico!”

 

Vedere Lo  Stato predatore

 

 

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