Ad un atto cieco vennero gli occhi

 

foto (3)Un sabato pomeriggio, mentre la fidanzata di Marco, Ilaria, era dalla parrucchiera, lui era andato ad aspettarla a casa sua. Quand’era entrato (aveva le chiavi), la madre della sua fidanzata, Emilia, separata, era nella sua camera.

Ciao.

Ciao.

Posso?

Certo.

La trovò con le spalle contro la spalliera del letto, una gamba allungata su di esso e l’altra sollevata, quasi ambedue le gambe nude fino all’inguine. Il giovane rimase folgorato. Mai visto Emilia in quel modo. La guardò incantato e gli venne spontaneo di dirle: “Hai delle bellissime cosce, Emilia.” Era vero, Emilia aveva delle bellissime cosce. Gliele aprì ancora di più mostrandogli anche il pube. Il giovane capì. Non perse tempo e, tra sogno e realtà, si tolse le scarpe, i pantaloni, le mutande e un istante dopo era dentro di lei. Emilia aveva iniziato subito a gioire mentre lui la pestava a più non posso.

Tutto questo si svolse rapidissimamente e secondo le regole della natura. Non ci sono stati tentennamenti, esitazioni se si doveva o non si doveva, tutto, nel giro di qualche attimo, è stato offuscato e dominato dalla libidine. Il risultato fu una storia tanto allucinante e drammatica quanto impensabile, sconvolgente e addirittura cinica.

Fu proprio in quel momento, mentre Marco ed Emilia godevano a più non posso della loro bestialità, che Ilaria, la fidanzata di Marco, che era uscita dalla parrucchiera felice di farsi vedere dal suo ragazzo con la nuova messa in piega, aprì la porta di casa e sentendo dei rumori, mugolii e altre stranezze che provenivano dalla camera della madre, entrò a vedere.

Rimase traumatizzata. Le sembrò di morire. I suoi occhi si spalancarono a dismisura e sul suo volto si fece strada una smorfia indescrivibile. I due si accorsero della sua presenza. La giovane, che non riusciva a credere a quello che stava vedendo, corse via dalla camera, entrò nella sua, poi corse nel salone, quindi in cucina mentre Marco le correva dietro cercando di dirle qualcosa. Accecata dal dolore, con gli occhi spalancati, le mani che si tenevano la testa e totalmente priva di autocontrollo, Ilaria dalla cucina si fiondò sul balcone, andò a sbattere contro un vaso, poi contro un altro, poi contro la ringhiera, finì sulla ringhiera e un secondo dopo volava nel vuoto dal settimo piano.

Al funerale la mamma disse: “Chi l’avrebbe mai detto. Era così giovane. Addio figlia mia.”

Il fidanzato, a fianco a Emilia, prima che la bara con l’infelice corpo d’Ilaria fosse calata nella fossa, pose una rosa rossa sul feretro.

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che parla agli amici del Web, Orazio Guglielmini.

 

 

 

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  1. By Fausto Orazi

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