Elogio al Popolo lavoratore – post 7

Il Popolo lavoratore si ribella

 

Di fronte a quelli che non ne hanno mai abbastanza, il Popolo lavoratore si ribella. Per lui è questione di vita o di morte. In altre parole, non ha scelta. Deve farlo, non solo per salvare se stesso, ma per salvare anche il Pianeta e il genere umano. Forse non è ancora maturo per questo passo, forse sì. Si vedrà. Comunque, maturo o non maturo, se non lo fa, gli ingordi e i parassiti, quelli che non ne hanno mai abbastanza, annienteranno tutto: se stessi, il genere umano e il Pianeta.

Chi sono costoro? L’abbiamo appena detto: gli ingordi e i parassiti. Se, però, si desidera un’altra definizione, allora è questa. Sono quelli che, umanamente parlando, non hanno mai superato la loro ingordigia, non sono mai diventati dei veri esseri umani. Sono rimasti, infatti, parassiti e ingordi. A detta dei neurologi, non sono mai andati oltre il cervello rettiliano, mai raggiunto il cervello mammaliano e corticale, il cervello amorevole e ragionevole. La neocorteccia e il cervello limbico, anche se anatomicamente ce l’hanno, umanamente no. Crescono mentalmente fino ad una certa età (ancora da definire) e poi si bloccano.

Questi “aborti naturali”, come li definisce la scienza medica, vivono e agiscono nel campo della loro natura ingorda, non vanno oltre. Tutte le scuole e le università del mondo non li miglioreranno nemmeno d’un tantino, anzi, diventeranno sempre più ingordi e parassiti. Non molleranno mai quella loro ossessiva voglia di possedere tutto. Non ci riescono. Il loro istinto è ed è rimasto quello di ammucchiare ricchezze che, in termini freudiani, vuol dire ammucchiare sterco. Ogni ammucchiatore di sterco, direbbe il padre della psicoanalisi, non supererà mai il suo letamaio. È questo il suo orizzonte biologico-culturale. Si alza il mattino, opera durante il giorno, va a letto la sera e dorme in un letto di sterco. Qualsiasi persona con un cervello di media portata, volendo, potrebbe fare quello che fa lui, il mestiere dello stercoraio. Non vuole. La vita non è stata fatta per questa fetida funzione.

Nel regno della giungla, tutti quegli animali che nascono deboli e malformati, vengono eliminati dagli altri animali o dalla natura stessa. Chissà che, prima o poi, questo concetto tutto naturale non verrà applicato, con qualche ritocco, anche nel mondo culturale. Non dobbiamo seguire la natura alla lettera, infatti, non lo facciamo, ma dobbiamo ammettere che, in certe cose, ci precede ed è più saggia di noi.

Per millenni il Popolo lavoratore ha nutrito gli ingordi e i parassiti, ma non può continuare a farlo in eterno. Ci sono, nel regno dell’umano, dei limiti oltre ai quali non si può andare, ci sono leggi da rispettare, una dignità da salvaguardare. Il bisogno di liberarsi dagli stercorari è cresciuto ormai dentro di lui nel modo spontaneo. È giunta l’ora, dunque, per il Popolo, maturo o non maturo, è giunta l’ora di sporcarsi le mani. Deve farlo. Non può sottrarsi al suo destino. Solo il Popolo può governare il Popolo.

Questi post vogliono essere un urlo di ribellione in un mondo di killer

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Nel prossimo post, A chi appartiene il mondo?

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