Giungla naturale e giungla sociale

In questo mondo, e altri non ce ne sono, i ricchi s’abbracciano e i poveri s’ammazzano, oppure i poveri s’ammazzano e i ricchi s’abbracciano, o ancora, gli schiavi lavorano e i padroni se la godono. Insomma, girala come vuoi, la cosa è sempre la stessa: i poveri sgobbano e si prendono a botte e i ricchi si amano e si fanno le coccole, il vecchio adagio, in questo caso, non fa una piega.

Ma perché, poi, i poveri, invece di solidarizzare fra di loro, invece di sostenersi e rispettarsi a vicenda, perché sono nella stessa infima situazione sociale, nello stesso inferno, perché, invece, si danno le botte? Perché, al posto d’organizzarsi e cercare di rimediare il danno, s’ammazzano l’un l’altro? E da ultimo, perché, invece di piangersi addosso tutto il tempo, non trasformare il loro pianto in un urlo di battaglia?

Dall’altra parte abbiamo, appunto, i signori, quelli che non s’ammazzano fra di loro, ma s’abbracciano. Questi posseggano tutto, decidono su tutto, si godono tutto, fanno quello che vogliono e quando lo vogliono e, naturalmente, non si prendono a botte. Ma perché poi dovrebbero se ogni cosa gli appartiene? Anche gli animali più temibili, quando hanno mangiato a sazietà, diventano docili, carini e dolci come gli agnellini, altro che farsi la guerra e ammazzarsi tra di loro!

Naturalmente, se uno ora si mettesse a seguire questo discorso, capirebbe subito che fra natura e cultura c’è molta differenza. Infatti è così. In altre parole, fra la giungla naturale e la giungla sociale c’è un abisso. La giungla sociale è, a dir poco, un milione di volte peggiore della giungla naturale. Lo so, lo so, dire questo può sembrare un’esagerazione, ma non lo è. Una bestia della giungla naturale, una volta che ha mangiato a sufficenza, smette di mangiare; una bestia della giungla sociale, più mangia pìù diviene ingorda e affamata. Anche una volta divorata tutta la terra, tutto il sistema solare, tutta la Via Lattea, è ancora morta di fame. Ecco cosa divide le due bestie.

La cosa non finisce qui. I signori, quelli che se potessero divorerebbero l’intero universo, hanno pensato a tutto, sistemato tutto ad arte, non gli è sfuggito nulla di nulla. Quello che voglio dire è questo. I signori sapevano che i poveri, i morti di fame, quelli che loro sfruttano fino all’osso, quando non avessero avuto più nulla per nutrirsi, sarebbero andati dritti dritti da loro. Allora cos’hanno fatto i signori? Per evitare questo sgradevole incontro, hanno creato un esercito di teste di cuoio e l’hanno messo al loro servizio. E così, tutte le volte che gli affamati osano avvicinarsi a loro, l’esercito è lì pronto a bloccarli, menarli, ucciderli se necessario, quindi tutto sistemato e una volta per tutte. I poveri non potranno neppure lontanamente avvicinarsi ai ricchi.

Ecco dunque com’è sistemata la giungla sociale: da una parte abbiamo i ricchi, quelli che oziano e s’abbracciano, dall’altra i poveri, quelli che sfacchinano e s’ammazzano, e in mezzo l’esercito. Platone, nella sua Repubblica, ha visto giusto.

Tu la pensi diversamente, lettore?

 

 

 

 

 

 

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *