Je suis Charlie, mais je suis aussi francis sgambelluri

Je suis Charlie, mais je suis aussi francis sgambelluri, oltre che voci e matite e libertà di parola in tutti i sensi. La difendo, e da sempre, a torto e a ragione, come la difende il filosofo belga, Raoul Vaneigem, nel suo libro “Rien n’est sacré, tout peut se dire”.

Però, però, e chissà, chissà se oggi, fra tutte quelle grandi personalità che sfileranno sugli Champs-Élysées per denunciare le stragi di Charlie Hebdo, chissà che non ci sia fra di loro qualcuno che si chiederà: “E se noi fossimo stati ‘migliori maestri’, tutto questo sarebbe accaduto? Se fossimo stati ‘migliori maestri’, sarebbero accadute le crociate, il Medioevo, l’Inquisizione, la morte delle streghe, i falò di carne umana?

“E se noi fossimo stati ‘migliori maestri’, Isabella d’Aragona di Spagna sarebbe esistita? Papa Borgia sarebbe esistito? Torquemada sarebbe apparso sulla faccia della Terra? Avremmo mai quasi distrutto tutti gli indiani d’America, ucciso quasi tutti gli aborigini d’Australia, fatto del Continente africano un luogo di schiavitù miseria conflitti e morte perenne?

“E se noi fossimo stati ‘migliori maestri’, avremmo eretto ghigliottine, tagliato teste, distrutto famiglie? Saremmo stati la causa della prima e della seconda guerra mondiale? I campi di concentramento sarebbero esistiti? I gulac apparsi? Auschwitz, l’emblema della crudeltà e dell’assurdità umana, sarebbe esistita?

Je suis Charlie, mais je suis aussi francis sgambelluri, oltre che voci e matite e libertà di parola in tutti i sensi.

Però, però, e chissà, chissà se oggi, fra tutte quelle grandi personalità che sfileranno sugli Champs-Élysées, chissà che non ci sia fra di loro qualcuno che si chiederà: “E se noi fossimo stati ‘migliori maestri’, tutto questo sarebbe accaduto?” Avremmo fatto la guerra in Vietnam, distrutto l’Iraq, annientato la Libia, fatto d’Israele e della Palestina una violenza unica, reso la Siria un campo di battaglia?

“E se noi fossimo stati ‘migliori maestri’, avremmo lastricato il Pianeta di spine, di divieti, di frontiere, d’ingiustizia, di crimini, di discriminazione, di sfruttamento, di morte, di guerra, d’inquinamento e, infine, avremmo portato il Pianeta in fin di vita?

Io difendo la libertà di parola a torto e a ragione, come la difende il filosofo belga, Raoul Vaneigem, nel suo libro “Rien n’est sacré, tout peut se dire”, come quando scrive: io sostengo “le droit de tout dire, de tout écrire, de tout penser, de tout voir et entendre…”, pagine 15/16.

Però, però, però, chissà se oggi, fra tutte quelle grandi personalità che sfileranno sugli Champs-Élysées per denunciare le stragi di Charlie Hebdo, chissà che non ci sia qualcuno che spiccherà fra di loro e urlerà a tutti i presenti una volta ancora, affinché lo spargimento di sangue di Parigi non fosse stato invano, non si ripetesse più, tutte le atrocità che gli esseri umani hanno commesso da quando sono apparsi sulla Terra fino ad oggi? Chissà che questo miracolo non si verificherà.

Io, da parte mia, a questo punto della mia vita, sento che mi mancano le parole, che non so più cos’altro dire, che infatti sia già stato tutto detto, e non una sola volta, ma un milione di volte, sento che ormai sono troppo vecchio per le illusioni, anche se devo ammettere che sono dure a morire.

Però, però, però, sento fortemente, e questo grazie a tutto quello che è successo in questi giorni, sento che si è scatenato di nuovo in me un grande dubbio. Non faccio che chiedermi: “Se noi fossimo veramente stati degli esseri umani e non bestie che pretendono di essere ‘esseri umani’, tutto questo sarebbe accaduto? Mi mancano le parole, non so più cosa rispondere, cosa dire, perché è già stato tutto detto e non una sola volta, ma un milione di volte. Soffro, soffro in questi giorni d’un grande dolore, un grande male, e sento che nessuno mi può più curare, il male di appartenere ai così chiamati “esseri umani”.

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