L’Indifferenza divina (5)

5. Come sono nate le religioni

Ti sei mai chiesto, Rossi, come sono nate le religioni? No? Ebbene, all’inizio erano viste come “una specie di scienza”, una scienza falsa, of course, ma questo i primitivi non lo sapevano. Si davano risposte assurde sulla creazione del mondo, su com’era iniziato, come sarebbe finito, cosa c’era dopo la morte, cos’erano gli spiriti, come uno doveva comportarsi in vita, come funzionavano le cose in generale e qual era il ruolo dello schiavo e del padrone. Ovviamente, tutto o quasi tutto ciò che pensavano e dicevano era, se non assurdo, sbagliato. Un esempio, i coccodrilli, i corvi, pensavano che fossero degli dèi!

La realtà era tutt’altro che quella che si immaginavano i nostri cavernicoli. Non era colpa loro, comunque, se erano fuori pista. Non si nasce scienziati, anche se la scienza è innata in ogni animale, scienziati però si diventa e, infatti, per noi, ci sono voluti millenni e millenni di storia prima che diventassimo, non scienziati veri, ma scienziati ragionevolmente tollerabili.

Ci sono tante versioni per come si sono sviluppate le religioni. Ad esempio, James G. Frazer sostiene che è stato lo spirito dei morti a mettere in moto la credenza religiosa. Per Edward B. Tylor, invece, tutto lo spirituale ha avuto inizio con l’animismo. Un altro esperto in materia, Mircea Eliade, sostiene che sono le ierofanie (manifestazioni del sacro) celesti la prima causa del pensiero religioso. Per Durkheim c’è il naturismo e l’animismo. Il primo ha a che fare coi fenomeni naturali (alberi, animali, venti, cielo, astri) e il secondo col soprannaturale (spiriti, anime, demoni, divinità). È da questi e altri fenomeni culturali che si è formato il pensiero religioso.

Aggiungiamo anche che c’è stato un periodo pre-magico, pre-animistico, pre-ierafonico e pre-naturale, ossia prima della manifestazione del sacro c’erano gli atomi, la materia, la biologia, la specie pura, priva dell’idea del naturale e del soprannaturale. E poi, ovunque nel Cosmo si sviluppi la vita, lì potrebbe anche svilupparsi la cultura, il sacro, lo spirituale. Questo non ha nulla a che vedere con qualche demiurgo, architetto, dio, ma fa parte del cieco gioco degli elementi. Il sacro, lo spirituale, il religioso, il mistico, in breve, il trascendente, può, per certi versi, essere visto come una specie di mana, una forza magica non personalizzata presente negli uomini, negli animali e nelle cose.

In ogni modo, subito dopo l’inizio della mente, la mente innocente, la credenza ingenua, si era sviluppata anche la furbizia, l’inganno, il sopruso, la mente machiavellica, manipolatrice. I predicatori (sciamani, stregoni, sacerdoti, scribi, bramini) portavano avanti, oltre al discorso falso delle loro credenze (che lo sapessero che era falso oppure no, questo non cambia il fatto che, in realtà, era falso), anche un discorso di tornaconto. Avevano scoperto che con quel loro modo di fare potevano permettersi “cose” che gli altri non potevano. Infatti, possedevano beni, facevano una vita bella, fastosa, godevano del rispetto della gente, erano stimati dai potenti, avevano in consegna i templi che si facevano costruire dal popolo. Di più. Condizionavano con le loro false idee il pensiero della gente che credeva a ciò che essi dicevano.

Poi, via via che l’umanità cresceva e prendeva coscienza della realtà delle cose per com’erano e non per come se l’erano immaginate in un primo momento gli stregoni, via via che la conoscenza si faceva sempre più obiettiva, precisa, vera, gli uomini si erano accorti degli errori commessi nella loro prima infanzia, errori molto gravi, errori, però, che le religioni, già stabilite, non vollero più riconoscere.

Le cose sono andate, grosso modo, così. Le religioni, per ragioni di interesse, non hanno voluto riconoscere il falso che rappresentavano. Tutte le scienze e le arti primitive – medicina, astronomia, chimica, fisica, filosofia, letteratura, pittura, storia, economia -, da com’erano ai loro inizi a come si sono sviluppate oggi, non si riconoscono più: sono cambiate moltissimo. Non è il caso della “scienza primitiva” che si è gradualmente trasformata in religione. Questa continua a inculcare le sue idee false nella testa della gente.

E così, oggi, la “scienza rozza, falsa e primitiva” viene propinata alle masse, come religione, rivelazione, mito, tradizione, dogma, simbolo, autorità, paradiso, peccato, inferno, blabla, delirio. Insomma, “la rozza innocente ignoranza iniziale”, si è trasformata in una politica dominante, sprezzante dei veri saperi e dei veri valori.

 

Come il reale si trasformò in irreale

La nostra tesi è semplice, Rossi: sosteniamo che i primi cantastorie, i primi narratori di vicende umane, quelli che cercavano di descrivere la realtà che li circondava, erano poco più che animali, se paragonati all’intelligenza dell’uomo di oggi. Questo non per offendere i nostri avi, ma come presa di coscienza della realtà storica. L’ignoranza, l’arroganza, le assurdità, che si trovano nei testi antichi, a cominciare dalla Bibbia, confermano un inizio culturale, a dire poco rozzo e deforme. Figurati che sia gli egiziani che i greci pensavano che il cuore fosse la parte pensante del corpo; dal Vecchio Testamento fino a Copernico si credeva in una creazione istantanea, ovvero che il mondo fosse stato creato circa 4004 anni avanti la nostra era e che la Terra, eccetto per alcuni, oltre che piatta, fosse al centro dell’Universo. Cosa conferma questo? Da una parte, l’ignoranza dei primitivi e, dall’altra, la graduale evoluzione dell’intelligenza che si autosupera e si confuta senza sosta.

Ecco alcuni esempi di falsità storica, falsità storica, of course, per noi, Rossi, non per quelli che l’hanno vissuta. Pensa che moltissima gente crede ancora oggi ad alcuni di questi concetti storici, nonostante siano falsi. Vediamo: 1) il creazionismo; 2) il brahmanesimo; 3) la reincarnazione; 4) il nirvana; 5) la genesi; 6) il diluvio universale; 7) la resurrezione; 8) il dio egiziano Osiride; 9) la Trinità; 10) le idee innate di Platone; 11) il Primo Motore di Aristotele; 12) l’inferno, il purgatorio e il paradiso di Dante; 13) il sistema tolemaico; 14) il sistema copernicano; 15) la cosmologia di Newton; 16) le stelle fisse;17) i miracoli dei santi; 18) la Terra piatta, come molti pensavano fino a Colombo; 19) i quattro elementi: terra, aria, acqua, fuoco; 20) la ghiandola Pineale di Cartesio dove giungono le idee innate inviate da Dio; 21) l’emisfero sinistro del cervello sede dell’anima come affermava sir John Eccles, neurofisiologo cattolico e premio Nobel. Pensa che per Eraclito, il filosofo presocratico, che pur non era l’ultimo degli imbecilli, il Sole non era più grande di un piede! Cosa significa tutto questo se non il faticoso processo culturale che parte da quello animale per arrivare a quello umano?

A Firenze, al Museo della Scienza, c’è una grande sfera che rappresenta l’Universo concepito da Tolomeo. Fino a tutto il Seicento si riteneva che fosse così. La Terra si trova al centro, circondata da cerchi che rappresentano le orbite dei pianeti che ruotano attorno ad essa: la Luna, Mercurio, Venere, il Sole e Saturno. Il Sole, come vedi, è in quarta posizione. Il Sole, un satellite della Terra! Nell’ultimo cerchio ci sono le stelle fisse. Sopra questo cerchio di stelle fisse si trova il Cielo Empireo, anch’esso fisso. È la dimora del Muto, Quello che vive lassù, Dio. Il tutto può essere visto come la cupola di san Pietro. Nel centro della cupola di san Pietro si trova la Terra. Questa, nientemeno, è al centro di tutto l’Universo (oggi la Terra, a confronto di tutto l’Universo, è percepibile si e no con un microscopio). Ecco come l’Indifferenza divina aveva sistemato le cose; ecco come l’ignoranza degli uomini si manifestava allora. È lampante, più andiamo indietro nel tempo, più ci troviamo di fronte alla nostra cruda e nuda ignoranza, anche se per i nostri antenati era un modo per spiegarsi le cose.

Ogni civiltà conosce la sua verità storica e culturale, ma c’è, ovviamente, cultura e cultura! Quello che vorrei farti capire è che, in quei lontani favolosi tempi, iniziavamo appena appena a distinguere la realtà dall’irrealtà. Se tu prendessi coscienza solo di questo, Rossi, dell’evoluzione della nostra conoscenza, sarebbe già una gran bella cosa. Il concetto religioso biblico, che deriva dalla concezione del mondo nell’antichità, è un concetto, a dir poco, infantile, risibile, falso oltre che dannoso. La nostra conoscenza è progressiva, cumulativa, proprio come sostenevano gli illuministi. Essi, tra l’altro, sostenevano che, chi era nato prima di loro, era più ignorante di loro; quelli che sarebbero venuti dopo di loro, sarebbero stati, culturalmente parlando, più avanzati di loro. La conoscenza è dinamica, è un continuo crescendo, superamento di se stessa. Non per il clero. Per esso ogni cosa si è fermata alla Genesi;  tutto cambia fuorché il concetto biblico.

 

Il pensiero

Per centinaia di migliaia di anni, gli homo sono vissuti allo stesso livello degli altri animali, in un’atmosfera di innocenza e di terrore. Poi, man mano che si rendevano indipendenti dalle leggi brute, man mano che si evolvevano e che accumulavano esperienze, accadde qualcosa: nel loro cervello iniziò a scorrere il pensiero. Come dall’uva spremuta viene fuori il mosto e questo si trasforma in vino, così dalla materia biologica si forma il cervello e da questo nasce il pensiero. In altre parole, dal mondo fisico, biologico, nasce l’humus culturale: la seconda natura dell’homo. La cultura, dunque, è una manifestazione della natura.

Il pensiero, questo nuovo fenomeno nel corpo della specie homo sapiens, rivoluzionò il modo di vivere dei primitivi, li portò alla scoperta del fuoco, dell’agricoltura, dell’allevamento degli animali, alla riflessione, all’investigazione, al porsi domande sulla natura delle cose. Così, poco a poco, i primitivi incominciarono a prendere coscienza dei sogni, degli incubi, dei fenomeni naturali, come fulmini, lampi, tuoni, tempeste, terremoti. Questo insieme di fatti portò alla nascita dell’animismo, il progenitore di tutti i miti, di tutte le religioni, le superstizioni, le stregonerie. Nell’animismo ogni cosa possiede vita: rocce, alberi, montagne, animali, astri, tutto. Bestie che diventano dèi, tabù, divinità; bestie che si adorano e per le quali ci si sacrifica. Tutto, gradualmente, acquista un significato fantastico, magico, divino da una parte e, dall’altra, orrido, satanico, bestiale. Da questo momento in poi, nessuno ferma più l’immaginario animistico, spiritistico dei nostri antenati: inventano stravaganze di ogni genere e dimensione pur di dare un “senso” al mondo in cui vivono e alle loro vite.

Voglio riportarti un passo sull’animismo tratto dal libro di Marvin Harris, “La nostra specie”. Harris si rifà all’antropologo inglese Edward Burnett Tylor il quale adottò, nel suo lavoro, un metodo comparativo, che è stato oggetto di studio per molti uomini di scienza, tra cui Freud in “Totem e tabù”.

“Tylor”, scrive Harris, “rifletté a lungo su questo problema e giunse alla conclusione che se una credenza si ripresentava praticamente in ogni tempo e in ogni luogo, non poteva essere un semplice prodotto della fantasia ma, al contrario, doveva avere la sua base in realtà e esperienze che erano ugualmente ricorrenti e universali. Quali sono queste esperienze? Secondo Tylor i sogni, i fenomeni di trance, le visioni, le ombre, le immagini riflesse e la morte. Durante i sogni il nostro corpo rimane a letto, ma un’altra parte di noi invece si alza, parla con la gente e viaggia verso terre lontane. I fenomeni di trance e le visioni prodotte dalla droga offrono una prova altrettanto evidente dell’esistenza di un altro sé, distinto e separato dal corpo. Le ombre e le immagini riflesse in uno specchio d’acqua portano alla stessa conclusione, persino alla chiara luce di una normale coscienza in stato di veglia. Il concetto di un essere interiore – un’anima – dà senso a tutto ciò. È l’anima che girovaga quando dormiamo, che abita nelle ombre e che spunta verso di noi dalla superficie di un laghetto”.

 

Dio, dèi e oltretomba

I primitivi riescono a colmare le lacune del loro sapere inventandosi degli esseri soprannaturali: gli dèi; riescono ad immaginarsi mondi inesistenti come l’oltretomba. Gli dèi e l’oltretomba sono terra di nessuno, pura invenzione, sentimenti umani che si trasformano in sentimenti extra-umani. Queste creazioni fantastiche, gli dèi e l’oltretomba, non avendo un’immagine reale – come un bue, un’aquila, un albero -, si prestavano, in modo semplice, a soddisfare immaginativamente ogni desiderio. Ognuno poteva sognarsi il dio che voleva e il mondo che avrebbe voluto trovare dopo la morte. Dio e l’oltretomba non erano altro che una specie di panacea in cui ognuno poteva soddisfare la propria fantasia e il proprio desiderio. Gli inglesi lo chiamano the god of the gaps: il dio tappabuchi. Quando un corpo animato diventava inanimato, perché morto, non avendo altra conoscenza, i primitivi credevano che il suo spirito fosse andato a vivere in un altro luogo, nell’oltretomba, appunto. Questo doveva essere governato da una persona molto saggia, buona e severa: un dio.

Ecco, Rossi, come i nostri antenati si inventarono Dio, gli dèi, l’oltretomba. La loro brama di sapere era senza limiti e sentivano un forte bisogno di avere una visione complessiva del mondo che li circondava. Grazie alla capacità di trasformare il pensiero naturale in pensiero soprannaturale, grazie alla capacità di astrazione linguistica, gli uomini primitivi riuscirono a soddisfare le loro esigenze extra-naturali, inventando ed elaborando tutto ciò che i loro desideri richiedevano. Di queste invenzioni arcaiche fecero i loro modelli di vita, si fecero condizionare da essi, iniziarono a venerare i loro idoli. Ad un certo punto della loro scalata chimerica, il cervello dei primevi era così saturo di creature surreali che esse finirono per dominare la loro vita.

Continuano a crescere e a irrobustire le loro idee fantastiche, dando loro spazio e importanza sempre maggiori. Nessuno li ferma più nel campo dell’immaginario: s’inventano ogni genere di stravaganza per dare sollievo alle miriadi di domande che si pongono. Domande che non trovano risposta nel mondo reale. Di giorno in giorno il loro cervello viene fagocitato sempre più dalle invenzioni fantasiose: s’immaginano l’Idea delle idee, la Causa delle cause, il Dio degli dèi. In breve, Rossi, siamo in pieno rigoglio del fittizio, dell’artificio, dell’assurdo, dell’irrazionale, i veri tesori dell’Indifferenza divina.

I primitivi innalzano intere civiltà servendosi di queste invenzioni fantastiche e pazzesche. I loro desideri sono carichi di ogni tipo di incongruenza. Le culture egiziana, ebrea, persiana, cinese, indiana, greca, musulmana, peruviana, messicana, italiana ne sono la conferma. Basta pensare ad Abramo che vuole addirittura sacrificare a Geova, cioè ad un’invenzione, il proprio figlio Isacco! Ti rendi conto a che punto si può arrivare? Al punto di immolare il proprio figlio in onore dell’aria fritta! Nel tempo, questo pericolosissimo fanatico, Abramo, si è innalzato a superfedele del Signore, cioè del Muto e dell’Invisibile che vive lassù. Ma dimmi tu, Rossi, quale figlio al mondo desidererebbe avere un padre del genere? Quale figlio al mondo dormirebbe tranquillo nel proprio letto sapendo che potrebbe essere sgozzato dal proprio genitore?

Insomma, il delirio primitivo delle credenze fantastiche non ha limiti. Si elaborano dappertutto sistemi religiosi e pseudofilosofici molto sofisticati: basti pensare allo zoroastrismo, la lotta tra lo spirito del bene e lo spirito del male (che più tardi diviene il cristianesimo da una parte e il satanismo dall’altra) per la conquista del mondo; oppure alla metempsicosi greca, al karma indiano, alla resurrezione cristiana. In questi modelli, tutti tratti da sentimenti umani trasformati in sentimenti extra-umani, gli uomini primitivi investono le loro esistenze e se ne dichiarano servi.

 

Il capovolgimento della realtà

E ci siamo, Rossi. A questo punto la frittata è fatta, il gioco si è concluso. L’irreale inizia a governare il reale. Questo, il reale, diviene il servo di masturbazioni fantastiche. D’allora in poi, da quel periodo primitivo, stolto e nello stesso tempo fantastico della nostra evoluzione storica, si è creduto, non al vero, ma al falso, all’incongruente, al ridicolo, alle favole, alla bestialità, al desiderio. E così il fanatismo e l’obbedienza cieca agli idoli chimerici, via via, regnano nel cuore e nella testa degli uomini primitivi. Nel nome di tutto questo nonsense si uccide, si brucia, si sacrifica, si stupra, si fa guerra, si distrugge, si ruba, si scomunica e si finisce per governare il mondo. Su questa massiccia base di brutalità, di ignoranza, di superstizione, di massacri, di falsi concetti, gli uomini primitivi costruirono il mondo. L’Indifferenza divina è l’erede per eccellenza di questo incubo storico.

 

Come l’alieno si fece strada in noi

L’invenzione più straordinaria, però, è quella del Dio ebreo, il Dio a cui Abramo voleva sacrificare il figlio Isacco. Questa invenzione culminò nel concetto di aria fritta dell’aria fritta. Figurati che il Dio del Popolo Eletto non ha neppure un nome. Più aria fritta di così non si può.

Scrive Gerald Messadiè in “Storia dell’antisemitismo”: “Ora, la specificità del giudaismo sta nel fatto che il Dio giudaico è il primo della storia a non avere nome, a non avere volto, a essere essenzialmente interiorizzato: è il Dio della fede. L’interiorizzazione implica l’intellettualizzazione: questo Dio per apparire deve essere invocato. Non gli servono immagini di supporto … Il Dio degli ebrei è il primo dio interamente metafisico della storia delle religioni. È l’innominabile, come risulta evidente dalla sua prima apparizione a Mosè, nel roveto ardente: “Io sono Colui che è”. Yahweh ed Eloha non sono dei nomi, come una certa cultura tende a far credere: sono soltanto attributi secondari della Sua indefinibile essenza. Yahweh è una derivazione fonetica della proclamazione divina a Mosè: Ehyeh, “Io sono”, da cui deriverà la forma della terza persona del presente, Yiehyeh, “Egli è”. Anche il tetragramma YHWH (il nome di Dio degli ebrei di 4 lettere) non si pronuncia. Eloha è un nome derivato dal semitico El, che designa genericamente la divinità e significa “potenza”, mentre oha probabilmente significa “unico”. È il Grande Innominato, la voce interiore che spiega il proliferare dei profeti tra gli ebrei”.

Ecco cosa intendo, Rossi, quando dico che il dio cristiano, che prima di diventarlo era ebreo, e prima ancora di essere un dio ebreo apparteneva a culture precedenti a quella ebrea, è un concetto vuoto, solo aria fritta dell’aria fritta e nulla più.

Voglio riportarti anche il passo dove, nella Bibbia, Dio e Mosè si parlano. Inizia così: “Mosè disse a Dio: “Ecco, io vado dai figli d’Israele e dico a loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha inviato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?” Che cosa risponderò loro?” Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono”. E aggiunse: “Così dirai ai figli d’Israele: “Io-sono mi ha inviato a voi”, Es 3/13.

Nota, Rossi, tra “io” e “sono” il trattino: “Io-sono”. E chi è questo “Io-sono”? Anch’io sono “io-sono”, ma “io-sono” Orazio Guglielmini, non con la lettera maiuscola, of course. È buffo, non ti pare? “Io-sono mi ha mandato a voi!” Ma se “Io-sono” non vuol dire niente di niente. “Io-sono” cosa? Giustamente come dice Messadiè, Dio non ha neppure un nome e non ha un nome perché non esiste, perché è pura invenzione, perché il creatore di questo “Io-sono”, cioè il cronista biblico che se lo è inventato, era così limitato da non sapere come meglio chiamarlo. Perciò, quando ti parlo del concetto di aria fritta, intendo dire che l’Indifferenza divina, definendosi come religione rivelata (quella in cui la trasmissione della “verità” è stata comunicata all’uomo da Dio, il Muto che vive lassù, quello che dice “Io-sono”), è totalmente falsa.

Cosa s’intende, poi, con religione rivelata? Intanto non bisogna fare confusione tra religione naturale e religione rivelata, perché c’è un abisso tra le due. La prima, la religione naturale, è fondata sulla stessa natura dell’uomo ed è la religione dei primitivi, dei pagani, dei romani. È una religione terrena, tollerante, che ama la giustizia, la morale e le cose semplici. Non è il caso della religione rivelata. Questa pretende che la verità, quella infallibile, non venga dall’uomo, ma da Dio, da colui che dice: “Io sono Colui che è e il mio regno si trova nei cieli” e il cui copyright, di questo Signore muto e invisibile che abita nei cieli, guarda caso, è della Chiesa. È l’Indifferenza divina che infonde Verità all’Indifferenza divina e questa, molto generosa e comprensiva, la rivela a noi, gli idioti!

 

L’alieno prende possesso del corpo umano

Ecco il Male dei mali insediarsi nel corpo dell’uomo; ecco come il  pensiero falso si è installato in lui; ecco la nascita della barbarie in cui viviamo. Questo “pensiero barbaro” è rappresentato dall’ALIENO e questo ALIENO adesso si trova nella testa dell’essere umano. È con questa mostruosità nella mente che credenti e non credenti devono fare i conti.

Ad esempio, Rossi, quando tu ti ribelli contro tutto ciò che contraddice il pensiero che hai ricevuto, in realtà non sei tu a farlo. Proprio così, non sei tu a farlo. Detto diversamente, non sono la tua testa, la tua carne, il tuo sangue, i tuoi neurotrasmettitori, cose che ti appartengono, a ribellarsi, ma è l’alieno che hanno messo in te, che c’è in te; l’alieno che insegnamenti falsi hanno installato in te fin da quando sei nato. Il tuo corpo è abitato da uno spirito falso: l’ALIENO. Sei un posseduto, Rossi! Il prete è un posseduto, il papa è un posseduto. Papa Karol Wojtyla non dovrebbe fare l’esorcista, è lui che ha bisogno di un esorcista. Il prete e il papa, però, ci vivono bene con l’alieno dentro di loro, perché ci traggono profitto, e che profitto!, ma tu no, Rossi. Tu non ci trai nessun profitto. Tutt’altro. In te l’alieno distrugge tutto: i tuoi sogni, la tua libertà di pensiero e, infine, la tua vita. Questa mostruosità che vive ormai da millenni nell’uomo, si è creata una sua cultura, la cultura dell’ALIENO.

Guarda che io qui non sto parlando di un alieno vero, che non esiste come non esiste Dio; però, astrattamente parlando, Dio, Demonio, santi, diavoli, formano l’alieno pensante che c’è in te, in noi, Rossi. Religione, Dio, fede, alieno sono astrattismo, cioè assenza totale di un qualsiasi riferimento oggettivo. Una credenza, anche se non ha nulla di reale, lo diventa se uno ci crede. È questa parte estranea al tuo essere, alla tua natura che pensa e gestisce per te il tuo spirito e il tuo corpo. Tu sei posseduto da un pensiero falso che l’Indifferenza divina ti ha inculcato da quand’eri bambino. Il tuo corpo è l’oggetto, il recipiente di un pensiero che è estraneo alla tua realtà biologica. Infatti, per l’Indifferenza divina, il corpo umano era tutto da ricostruire. Ignorava totalmente le sue necessità fisiche, naturali, biologiche. Non si era neppure posto il problema sulla loro esistenza. Faceva tutto lei. Nessuno poteva impedirglielo. Dio è tutto eccetto che biologico.

Ad esempio, quando tu difendi la Bibbia, non sei tu a farlo, ma l’ALIENO che la religione ha messo in te. È questo che ti spinge a ribellarti, a non cedere alla realtà delle cose per come sono. E perché l’alieno fa questo? Per difendere il suo posto. Il “mostro” che i cristiani hanno messo in te è lì per proteggere con ogni mezzo la sua esistenza, la sua posizione, il suo pascolo gratuito, le sue prerogative, il suo privilegio, la sua ricchezza, tutto quello che è riuscito ad arraffare con l’assurdo e l’irrazionale lungo millenni di storia. L’alieno è pronto a tutto, pur di non mollare la presa. Sa che dopo di questa non ce n’è un’altra. Il MOSTRO che la Chiesa ha messo in te, in noi, è spietato, pronto a lottare fino all’ultimo sangue. Vuole che i suoi dogmi siano una legge per te, per tutti. È importante che tu gli ubbidisca ciecamente, per esso è questione di vita o di morte. Difende il suo posto con ogni mezzo. E tu non ti accorgi che fungi da ricettacolo per la sua esistenza, per il suo interesse. Sei manipolato da ciò che è stato iniettato in te dall’Indifferenza divina: una cultura falsa e disumana costruita su un dio altrettanto falso e disumano.

Richard Dawkins, ne “L’illusione di Dio”, lo descrive così: “Il Dio dell’Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura: geloso e fiero di esserlo, è un castigamatti, meschino, iniquo e spietato; sanguinario istigatore della pulizia etnica; un bullo misogino, omofobo, razzista, infanticida, genocida, figlicida, pestilenziale, megalomane, sadomasochista e maligno secondo il suo capriccio”.

 

La cultura dell’irreale

Questa è la fonte di ogni problema, di ogni incomprensione, di ogni alienazione, di ogni spargimento di sangue, di ogni malattia mentale. “Tutti i sentimenti che dovrebbero essere rivolti alla vita e all’uomo, tutte le migliori energie, l’uomo le spreca per l’Essere che di nulla ha bisogno”, Feuerbach. “Ogni cosa che glorifica Dio, nega l’uomo”, Marx. “Pensieri, sentimenti, desideri che vanno verso il cielo sono bestemmia contro l’uomo e la Terra”, autore sconosciuto.

Chi si fa portavoce della cultura dell’irreale, è uno che non accetta la realtà terrena. Costui, per condizionamento, forse anche per temperamento, ma assai spesso per tornaconto, non accetta la Natura (1) per com’è, né i suoi simili. Vuole cambiarli, vuole instaurare in loro il culto del “suo” credo. Il credente è una creatura dominata dall’esterno, dall’Alieno. Dio il Muto gli passa gli ordini e lui li impone ai suoi simili. Tutto, con il credente, deve piegarsi non alle leggi della Natura, ma alle “sue” leggi, quelle che l’Alieno e la religione gli dettano. Vuole costruire un nuovo mondo, non partendo  dal  reale,  ma  dall’irreale, dalle sue visioni utopiche. Il religioso di professione è fondamentalmente un antiuomo e lo è perché rifiuta l’uomo per com’è, per come la Natura l’ha fatto. Quest’essere  non  ama  l’uomo.  Ama la sua invenzione, il suo dio, un dio totalmente scisso dalla Natura: un prodotto dell’immaginario. Nel pensiero del religioso, l’uomo diventa un oggetto di trasformazione: da naturale diviene innaturale.

Pensa, Rossi, ad una mente che non sia costruita secondo le esigenze del corpo, ad una mente che venga dall’esterno, ad un homunculus, pensa a questo agente totalmente estraneo a noi, venuto da un altro mondo e che non conosce nulla del nostro corpo, pensa che disastro combinerebbe insediandosi in noi. Eppure, è stato proprio questo che la religione cristiana ha fatto: ha imposto da migliaia di anni questa mostruosità nel corpo degli uomini e continua a farlo!

L’antiuomo

La storia è stata costruita secondo il progetto dell’ANTIUOMO, ovvero secondo la mentalità di quelli che negano la realtà, la realtà che gli sapra negli occhi, incontestabile. Questo modo di vedere le cose favorì la crescita della patologia sociale: dalla stoltezza alla divinità, dalla psicosi alla megalomania, dalla repressione dei sentimenti all’esaltazione degli dèi, dall’egoismo al fanatismo elevato a sistema. Le guerre di religione, la spietata macchina dell’Inquisizione, i falò di carne umana, il dominio dei tiranni, insomma, l’avanzata dei lupi a due zampe vestiti in abiti divini, alieni, sono il risultato della cultura nata dall’animismo, dallo spirito dei morti, dalle ierofanie celesti, in breve, dalla cultura dell’ANTIUOMO. Il percorso religioso fa da guida ad una civiltà folle, patologica, criminale; è un percorso di violenza e d’incomprensione.

Su questa base falsa e insensata, l’uomo primitivo innalzò l’edificio dell’ANTIUOMO. Quest’essere, a grandi tratti, è rappresentato dall’Indifferenza divina che da sempre è lì a governare o a spartirsi il potere coi tiranni di turno e a complottare contro le masse ignoranti e becere.

Non per nulla, Rossi, se ci rifletti, e devi!, quasi tutti i concetti falsi della storia sono spariti. Ad esempio, Copernico distrusse Tolomeo, Tolomeo è morto; Freud annientò l’ “io” totale, l’ “io” totale è morto; Gödel e Turing distrussero la cittadella fatta di cartapesta della matematica divina, la cittadella di cartapesta della matematica divina è morta; Marx annientò, almeno teoricamente, il capitalismo, il capitalismo teoricamente è morto; Darwin distrusse il creazionismo, il creazionismo è una mega assurdità, però, guarda caso, il creazionismo è ancora lì; Nietzsche, a sua volta, distrusse le idee fasulle di Platone, però, guarda caso, le idee fasulle di Platone sono ancora lì. Perché? E non solo. Il concetto più falso di tutti, il concetto dell’Indifferenza divina, anch’esso, guarda caso, è ancora lì. Perché? Per quale ragione? Cosa si nasconde dietro tutto questo assurdo e alieno pensare?

 

1)   La Natura non è stata creata da Dio, come credono i cristicoli, ma è sorta dal caso. È così che la s’intende qui.

 

Nei due brevi brani che seguono ti darò un accenno dell’altra faccia della cultura, quella del reale che, anche se con difficoltà, a causa degli alieni che la ostacolavano, si veniva comunque via via affermando.

 

 

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  1. By Marco

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