Madre Teresa di Calcutta era una vera atea

La mia non è una vita di bla bla, è una vita di fatti. Le chiacchiere e il bla bla sono un lusso che non posso permettermi: amo troppo la vita. Quando allora dico che Madre Teresa di Calcutta era un’atea convinta, io dico la verità. Nelle stesse parole della Santa:

“Where is my faith? Even deep down… there is nothing but emptiness and darkness… What do I labor for? If there be no God, there can be no soul. If there be no soul then,  Jesus, You also are not true” – “Dov’è la mia fede? Anche nel profondo… non c’è che vuoto e tenebre… Perché e per chi io lavoro? Se non c’è Dio non c’è neppure l’anima. Se non c’è l’anima allora, Cristo, anche Tu non sei vero,” dal suo diario: “Come Be My Light” – “Vieni e sii la mia luce”.

È chiaro allora il suo ateismo? Non ancora?

Scrive Christopher Hitchens nel suo interessante saggio sulla Santa Madre Teresa di Calcutta intitolato “La posizione della missionaria” e pubblicato da minimum fax: “La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti, (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore. Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettato da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri”.

E adesso è più nitida l’immagine di Santa Madre Teresa di Calcutta, l’atea? Noo? Non posso farci nulla. Non è un mio problema.

Madre Teresa di Calcutta non ha mai creduto né in Gesù né in Dio né in Cristo e tanto meno nello Spirito Santo, e non parliamo nelle madonne, e questo nonostante si riempisse quotidianamente la bocca di questi nomi. Non è un mistero questo modo di comportarsi. Non per certe persone. Per nulla. È un fenomeno che succede spesso a quelli che sono obbligati a ripetere sempre le stesse cose vita natural durante: a via di ripeterle e ripeterle, poi, alla fine, ci credono e ci credono anche se non ci credono. È stato il caso della Santa.

Ovvio, in Dio lei ci credeva. Era addirittura una bigotta, una fanatica fondamentalista. E non solo. Era anche una pedina del Vaticano. E che pedina! Come san Francesco, anche lei gli portava le uova. E che uova! Le donazioni che le facevano i ricchi, lei non le impiegava per curare e aiutare i derelitti, ma per costruire nuovi ospizi, sedi missionarie, conventi. Lei non amava i poveri. Not at all. Per nulla. Li odiava. Desiderava vederli morire. Eventualmente, perché no, vederli morire nelle sue braccia oppure mentre le baciavano i piedi e, tanto per rendere il momento più eccitante e completo, possibilmente alla presenza di qualche fotografo che riprendesse l’evento, l’evento che poi l’avrebbe resa ancora più celebre e più Santa.

Amava però, questo sì, amava la povertà, la malattia, la sofferenza, l’indigenza, la miseria e amava queste cose, non realisticamente, non con il cuore, non con umanità, ma le amava così, astrattamente, come doni dell’Altissimo. Il suo amore per i poverelli non usciva dal suo petto, ma arrivava direttamente a lei da Dio. Senza Dio, Madre Teresa di Calcutta non sapeva amare. Il suo era il Dio in cui lei non credeva. In effetti, il dolore, le tribolazioni, la disperazione, lo squallore, per la Santa Madre Teresa, erano doni di Dio. Bisognava accettarli come una benedizione, come un privilegio, un segno del Potentissimo.

Anche i poverelli erano un dono di Dio e bisognava tenerseli così: poverelli. Il discorso fila. Non fa una piega. Non poverelli, non Madre Teresa di Calcutta e tanto meno Dio e il Santo Padre. Guai ad eliminare i poverelli dalla terra!

Ah, fortunati i miserabili e i derelitti, per loro sì che ci sarà il regno dei Cieli! La Santa, dunque, che poi, in realtà, Santa non è mai stata, faceva tutto questo molto bene e lo faceva per el particulare suo e per quello della signora che serviva: la Chiesa.

Se questa è una santa, i demoni chi sono?

Comments

  1. By Paolo

  2. By Carlo Lauletta

  3. By francis

  4. By RENATO

  5. By RENATO

  6. By Pal

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *