Personaggi
Iniziamo col primo, Lattanzio. Come buona parte dei padri della Chiesa, Lattanzio, intorno al 300 dopo la nostra era, andava in giro per le strade di Roma predicando con grande ardore la tolleranza, l’amore, i valori della religione. Questi per lui erano tutto, il resto solo volgarità, atti scimmieschi. Lattanzio era un accanito difensore della vita e contro ogni tipo di violenza: “Se pensate di difendere la religione causando spargimenti di sangue e infliggendo tormenti, andava dicendo, di fatto non riuscirete nel vostro intento, piuttosto arrecherete alla religione stessa vergogna e disonore”, KarlHeinz Deschner, “Storia criminale del cristianesimo”, p. 222.
“La parabola di Lattanzio rifletteva quella della Chiesa, continua Deschner. Dopo avere in passato subito l’esilio e sofferto duramente la povertà, poco dopo il 313 (data emblematica questa, Rossi: Costantino aveva appena accettato nel suo esercito la setta cristiana), Costantino l’aveva scelto come precettore di suo figlio Crispo e incluso nella cerchia dei propri consiglieri. La rapida carriera, lo splendore della corte, le ville della valle della Mosella, i palazzi di Treviri, in breve, le relazioni con i personaggi più influenti del regno, fecero presto dimenticare al vecchio Lattanzio ciò in cui, per tutta la vita, aveva creduto. Così egli decise di dedicare al sovrano il suo trattato in cui non solo cessava di condannare il servizio militare, ma arrivava addirittura ad esaltarlo”, p. 222. (altro…)