Questa non è la mia Danimarca

La Danimarca che ho conosciuto da studente, da insegnate, è la Danimarca dell’amore, della lingua, della cultura, del paesaggio, di quella gente che ho conosciuto e che l’ho sempre ritenuta e ritengo tuttora sensbilissima umanissima bellissima istruita e meravigliosa, questa è la mia Danimarca, quella che porto ancora oggi caldamente nel cuore e lucidamente nella mia mente e non quella di questo orribile crimine, un crimine a dir poco mostruoso e inumano. Non penso però che ha a che fare con il popolo danese, non lo penso affatto, ha a che fare con qualche squilibrato che dovrebbe essere portato davanti alla sbarra insieme a quelli che l’hanno sostenuto e pagare per il loro abominevole e grottesco assassinio: la giraffa Marius e i leoni uccisi non erano meno degli esseri umani, non per me comunque.

Il direttore dello zoo, Michael Wallberg Soerensen, dichara che le dissezioni sono sempre state fatte e che non si praticano “per divertimento”, ma hanno uno scopo educativo. “E’ importante non attribuire agli animali caratteristiche umane che essi non hanno”, dice. Queste ultime parole mi ricordano il filosofo francese, Cartesio, quando dice che gli animali sono solo delle macchine! Sia il francese che il danese, a questo proposito, si sbagliano e si sbagliano di brutto. Gli animali non sono macchine e alcuni di essi sono più umani di noi.

Aveva ragione Shakespeare o chi per lui in Amleto, quando scrive che “C’è del marcio nel regno di Danimarca”. Ahimé, dopo tanti secoli, il fenomeno non è stato ancora eliminato!

 

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