Storia e definizione dello Stato predatore in sintesi

Tutti, chi più chi meno, tiranni con la patente di uccidere: Ciro, Pericle, Alessandro, i vari Cesare, i vari Nerone, Costantino, Carlo Magno, i vari sultani, Saladino, i vari Gengis Kahn, i vari papi, i vari Borboni, le varie Isabella di Aragona, i vari zar, i vari Enrico VIII, i vari Cromwell, i vari Luigi XIV, i vari Federico II, le varie Maria Teresa, i vari Savoia, tutti, nessuno escluso, incontestabili distruttori di vite umane. Solo loro contavano, gli altri erano nulla.

Questi signori formavano governi di briganti, di assassini, di prepotenti; dominavano con la forza. I loro modi di uccidere erano incalcolabili. Uccidevano facendo guerre, affamando, imponendo tasse, mettendo in prigione, condannando a morte con o senza ragione. Il popolo esisteva unicamente per soddisfare i loro capricci, la loro lussuria e la loro sete di poteri e di averi. Era sempre e sempre l’assolutismo, la sovranità del monarca non poteva essere neppure minimamente contestata, solo una forza maggiore avrebbe potuto farlo e, quando questo succedeva, era subito battaglia.

Venne la Rivoluzione francese, ma non ha svolto la funzione che avrebbe dovuto svolgere. Infatti, dopo la Rivoluzione francese, ecco fare capolino un altro tipo di bestialità governativa, un milione di volte peggiore di quella precedente. Il monarca dell’Ancien Régime si trasforma in Terzo Stato, in assemblee parlamentari e da qui in potere legislativo. È così che ebbe inizio lo Stato giacobino, lo Stato nazione, il suffragio universale, il così chiamato Stato democratico che poi non è altro che lo Stato predatore attuale, come lo chiamiamo noi. Si tratta di un potere politico eletto dal popolo e che, subito dopo, si trasforma in una macchina predatoria e bestiale. È il peggiore di tutti i poteri che l’hanno preceduto.

Perché è il peggiore? Chiede Rossi.

Perché è il potere che si fa eleggere dal popolo e poi, una volta eletto, la mette nel culo al popolo che l’ha eletto (scusa questa volgarità Rossi, ma quando ci vuole ci vuole). Così, quest’ultimo, senza neppure saperlo, si incastra o lo si induce a incastrarsi con le proprie mani. Mentre lo fa, mentre si prepara a questo evento orgasmico, cioè mentre il popolo si prepara ad eleggere i suoi nuovi signori, grugnisce come un porco mentre lo si porta al macello. Di più. Gioisce, sbraita, sventola bandiere, urla, applaude e, infine, vota, sceglie, sceglie i suoi aguzzini! Ah ah ah, scelta stupenda! Anzi, Rossi, dico meglio: lo si fa scegliere, perché, in realtà, lui, il popolo, non sceglie un bel niente, dato che chiunque scelga, il risultato è lo stesso: il suo nuovo parassita, il suo nuovo padrone continuerà, come il precedente, a sottometterlo e sfruttarlo. Ecco il diabolico fare dello Stato predatore attuale.

Al popolo, in realtà, viene dato un solo diritto, e questo avviene, come abbiamo appena detto, durante le elezioni, durante la fine di una legislatura e l’inizio di un’altra. Il diritto che gli viene dato è di scegliersi l’amministrazione predatoria che desidera che lo governi. Altri diritti il popolo non ha. Mai avuti. Clever, intelligente da parte dei governanti, non ti pare, Rossi? Il suffragio universale, la chiamata alle urne, la democrazia, è l’ultima trovata di una politica diabolica, infernale, assassina!

I governanti di questa organizzazione predatoria e malvagia – non c’è nulla di più malvagio al mondo che studiare a sangue freddo e a tavolino come meglio fregare i propri simili – sono i più machiavellici, i più avveduti, i più manipolatori, i più violenti di tutti quelli che l’hanno preceduti, di tutti i tiranni e gli Ancien Régime del mondo. Il grido dei diversi Stalin, Mao, Churchill, De Gaulle, Fidel, Kennedy è: “Non chiedetevi cosa può fare lo Stato per voi, ma cosa voi potete fare per lo Stato!”

Hai capito? Hai capito Rossi? Cioè, cosa tu, Rossi, tu proletario, tu nullatenente, tu paria, tu schiavo, tu morto di fame, tu tu tu, cosa tu puoi fare per l’organizzazione che ti succhia il sangue dalla nascita alla morte! Questi signori, una volta arrivati al potere, non li controlla più nessuno, non li ferma più nessuno. Possono escogitare tutto, fare tutto, dire tutto e gridare anche: “Non chiedetevi cosa può fare lo Stato per voi, ma cosa potete fare voi per lo Stato!”

Questo loro urlo si traduce così: tu, Rossi, tu devi, è una tua responsabilità, e se fallisci paghi con le umiliazioni, paghi perché sarai buttato fuori dal lavoro e non ne troverai un altro, paghi con la miseria e, infine, con la vita! Tu devi, dunque, Rossi, tu devi rendere la vita grande, bella, lussuosa, piena di orgasmi e di piaceri ai vari parassiti che di volta in volta diventano i tuoi boss, i boss di questo nuovo potere mostruoso, il potere dello Stato predatore!

Vedere Lo  Stato predatore

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