Evviva, il presidente della Repubblica delle banane, Cisibibi, scende di nuovo in campo! (2)

“Non funziona nulla, perché tutto ciò che lei dice è falso, tutto ciò che lei guarda appassisce, tutto ciò che lei tocca muore. Ovunque c’è lei, lì c’è il suo cancro, un cancro incurabile e non c’è medicina che lo curi. Ecco perché non funziona niente. Presidente Cisibibi, lei è un tumore sociale!”

A queste parole, Cisibibi si morde le labbra.

“È vero che ha perso la parola, però scatta quando dico certe cose. Bene, bene, vuol dire che ci capiamo anche se lei non parla.

“Sa che in prigione c’è gente innocente che aspetta il processo da anni? Sa che nel Palazzo dell’Eldorado, dove lei rumoreggia coi suoi compari, ci sono decine e decine di politiconi che sono stati condannati per crimini vari e, nonostante ciò, sono ancora lì? Sa che ci sono altri suoi camerati che sono sotto processo da anni ma che non hanno ancora assaggiato un solo giorno di prigione? Sa che è il Popolo che paga per i mega processi dei suoi degni compagni? Sa che ci sono centinaia di delitti irrisolti nella Repubblica delle banane? Sa, sa, sa? E tutto questo a lei non dice niente? Le pare normale? Le pare roba dappoco? Giusto? Democratico?

“Il fatto è, signor presidente, che c’è qualcosa di marcio, di cancerogeno, di diabolico nel suo modo di fare. Vede, io sono, nel caso lei non l’avesse ancora capito, io sono un operaio della mente, mi ha capito? Il compito mio, come operaio della mente, è di entrare nel suo cervello e vedere in che stato di salute si trova. E devo dirle, ahimè, che il suo stato di salute è all’ultimo stadio!

“Non scatta più? Non si agita più? Continua a tacere? Faccia come crede, io continuo.

“Sa, per caso, a chi maggiormente danno la caccia gli animali da preda, signor Cisibibi?”

“Alle prede facili”.

“Evviva, le è tornata la parola!

“Proprio così, alle prede facili. Anche lei, come gli animali predatori, dà la caccia ai deboli. Approfitta degli ammalati, dei vecchi, dei mendicanti, degli handicappati, degli accattoni, degli indifesi, dei Rossi, dei dannati della terra e di tutti quelli senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, e lo fa a tavolino a sangue freddo. Lei, però, non è un animale da preda. Se lo fosse, se ne inorgoglirebbe. Lei è uno che si butta sulle carcasse, su quelli in fin di vita, su quelli che non sanno come difendersi. Lei è un vigliacco travestito da leone, ecco cos’è, signor presidente. Aggredisce i quasi spenti, ma se la fa sotto coi forti. Proprio così, forti coi deboli; deboli coi forti, ecco la sua politica. Nell’intimo lei è un vile!”

Di nuovo Cisibibi scatta.

“Stia calmo lì dov’è! Non faccia l’offeso. C’è un solo offeso in tutto questo, ed è il Popolo, il Popolo lavoratore, il Popolo che io rappresento. E, in ogni modo, non si aspetti da me un linguaggio civile. L’ho usato fino adesso, però ora basta!

“Tutto sei tu, Cisibibi, eccetto che civile. Il tuo modo di essere civile è falso; il tuo linguaggio cosiddetto “civile” è falso; il tuo modo di parlare al Popolo è falso. Tu sei la falsità incarnata. Mi disgusta sentire te e i tuoi compari darvi dell’ “onorevole”. Ma se non c’è neppure un’acca di “onorevole” in tutti voi, allora come vi permettete di fare uso di questo appellativo? Onorevole onorevole onorevole!, ma se siete i più disonorevoli e spregevoli individui della Terra!”

Queste ultime parole agitano Cisibibi, ma riesce a controllarsi. Continua a tacere.

“Hai capito ora dove arrivano il tuo cinismo sociale e la tua democrazia, Cisibibi? Il mondo in cui tu navighi innalza l’assassino, il delinquente, l’impostore, il ladro e annienta il lavoratore, l’onesto cittadino. Tu questo lo sai e a te va benissimo. È quello che vuoi. È così che è scritto nella tua mente. L’ho studiata a fondo, la conosco fin troppo bene, io, la tua mente. E quello che sta scritto nella tua mente, sta anche scritto nella mente di tutti quelli della tua risma.

“Perché, puoi chiedere, continuo a tirare in ballo i tuoi compari? È semplice. Perché in tutto quello che pretendete di fare per la Repubblica delle banane, c’è disaccordo tra di voi, rissa continua, caos, incomprensione totale, eccetto, però, e prendi nota di questo, eccetto quando qualcuno della vostra risma viene messo in posizione orizzontale. Allora vi scatenate tutti, tutti senza eccezione, tutti all’unisono contro il responsabile, l’assassino!

“Su un’altra cosa vi trovate tutti d’accordo: quando vi aumentate la paga, la vostra favolosa paga! Queste sono le poche volte in cui vi trovate tutti in sintonia. Devo, però, dire che siete molto, ma molto discreti. Vi aumentate lo stipendio durante i periodi estivi, quando c’è poca gente in giro a seguire i vostri loschi affari, quando potete far passare più liberamente le leggi che più vi stanno a cuore, con il minimo di pubblicità e senza scomodare il Popolo con questo tipo di notizia, il Popolo ormai ridotto a mendicare.

“E così, quando desiderate sentirvi uno per tutti e tutti per uno e, dato che questo connubio del cuore lo trovate solo quando vi aumentate la busta paga, allora, per non privarvi di questo piacere, lo fate spesso, anzi, molto spesso.

“No, non vi contraddite mai, voialtri! Sempre fratelli di sangue lì dove la vostra pelle viene messa in pericolo; sempre fratelli di sangue dove si tratta di acchiappare beni e poteri!

“Allora tu capisci, Cisibibi, capisci che, quando ti dico che tutti i tuoi compari sono dei potenziali delinquenti, non sbaglio, anzi ragiono correttamente. Tutti quelli della tua risma, sotto sotto, agognano ad arrivare alla tua posizione e a fare esattamente, se non ancora peggio, quello che ora stai facendo tu. Sei una brutta canaglia, Cisibibi, voilà cosa sei. Nel tuo Palazzo dell’Eldorado c’è una sola scuola: quella che insegna come diventare ladri e assassini muniti di licenza legale!

Scatti ora?

 

Continua nel prossimo post (3)

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