Monthly Archive:: novembre 2014

L’Italia analfabeta – post 20

Se questo è un paese Il venditore ambulante II L’altro giorno, disse Orazio Guglielmini a Rossi, mentre stavo aprendo il cancello del cortile per mettere dentro l’auto, vedo che dietro la mia si era inchiodato un furgone carico di frutta. Era sceso in fretta e furia un bel giovane tra i 25 e i 30

Elogio al Popolo lavoratore – post 5

  La patria, e cosa mai può voler dire? La patria terrestre? Il luogo dove uno nasce? Il paese in cui uno vive? I pipistrelli che nascono in una caverna, è la caverna la loro patria? Vediamo. Il Vaticano. Lo Stato del vaticano è la patria del papa. Il Vaticano, dunque, è la patria del

L’Italia analfabeta – post 19

Se questo è un paese I A questo punto della nostra Lettera, Rossi, voglio raccontarti qualcosa di personale. “Personale” per modo di dire perché, in realtà, tutto quello che ti ho scritto finora è “personale”. Io scrivo in prima persona. In ogni modo, mentre ero all’estero, avevo idealizzato un po’ troppo la zolla natale e

Elogio al Popolo lavoratore – post 4

  Il mio paese è il mio paese o è il mio peggior nemico? Che cosa mai può voler dire “il mio paese?” Che significato ha dire “il mio paese” per un figlio del Popolo lavoratore? Un proletario, uno che, per non morire di fame, deve sgobbare come un mulo 24 ore su 24, non

Interstellar: un vero e proprio capolavoro di nonsenso stellare

  L’ammetto, non capisco un accidente di buchi neri e di buchi bianchi, di wormholes e di spazio a cinque e undici dimensioni, di viaggi spaziali e di navicelle interstellari, di gravità e di relatività, di materia oscura e di energia oscura, di particelle wimps e di bosoni, di materia fantasma e di materia reale,

Elogio al Popolo lavoratore – post 3

I rappresentanti del Popolo, che bestialità! E chi l’ha mai voluti? Dove sta scritto? Chi l’ha detto? E perché e per cosa, poi? Di tutto, di tutto ha bisogno il Popolo lavoratore, ma sicuramente e certamente non di qualcuno che lo rappresenti. Rappresentare lui, lui che è auto-sufficente? Lui che è interamente e totalmente padrone

Ospedale Degli Infermi bis

  Al direttore generale dell’Asl di Biella, Gianfranco Zulian Gentile direttore, perché, io mi chiedo, perché lei vuole dare un nome tautologico ( da tautologia; nella logica formale classica, termine usato per qualificare negativamente ogni proposizione la quale, proponendosi di definire qualcosa, non faccia sostanzialmente che ripetere nel predicato ciò che già è detto nel

25 anni fa cadeva il muro di Berlino

La storia ci insegna però che i muri cadono da una parte e si ergono da un’altra. Israele, con il muro della vergogna, ne è l’esempio.

L’Italia analfabeta – post 18

L’assassinio storico e culturale del popolo italiano Infatti, il popolo italiano, senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, ebbene lui, proprio lui, non esiste né storicamente né culturalmente nella storia italiana. C’è forse qualche palazzo, castello, cattedrale, monumento costruito in suo onore? Ci sono libri scritti su di lui, libri degni di questo nome che

Elogio al Popolo lavoratore – post 2

Senza il Popolo lavoratore, nulla nasce, cresce o fiorisce Popolo, con la P maiuscola, non vuol dire popolo come idea, come ideologia, come concetto astratto, come argomento di eterne discussioni a profitto dei demagoghi. Per nulla. Popolo, con la P maiuscola vuol dire Popolo lavoratore, Popolo che, grazie al suo sacrificio e sudore, nutre e

L’Italia analfabeta – post 17

Forti coi deboli; deboli coi forti Deboli coi forti: Churchill può permettersi d’insultare l’Italia chiamandola “il ventre molle dell’asse” Roma-Berlino-Tokyo. Infatti, nell’ultima Guerra Mondiale, sono bastate due piccole divisioni inglesi per sconfiggere dieci divisioni italiane nel deserto d’Egitto; è bastato un pugno di francesi mezzi morti di Carlo VIII, re di Francia, per sconfiggere nella

Elogio al Popolo – post 1

Cenno introduttivo In altre parole, il Popolo con la P maiuscola (spiegherò il perché della P maiuscola nel prossimo post) è il concime del capitalismo con la p minuscola. Paradossale, ma è così. Il capitalismo ha un’infinità di aspetti, ma in realtà è sempre lo stesso: un mostro mai sazio di averi, poteri e licenziosità.