Lo sport Archive
22 Set 2016
Disse la volpe al corvo o il corvo alla volpe?
Quindi il boss decretò: “Non Olimpiadi nella capitale.” E come risposta ebbe: “Così sarà fatto, capo.” E così, infatti, è stato fatto. Gli ordini sono ordini. Questa decisione, però, avrebbe dovuto essere presa solo e solo dal popolo romano e per plebiscito, invece è stata presa da un’autorità che sa dire solo “Sì, boss!”,
29 Lug 2016
Viviamo nel più assurdo dei mondi possibili
Pagare, soprattutto coi tempi che corrono, 120 milioni di euro ad un fachiro dello sport (gli sportivi, come i fachiri, devono usare, per quello che fanno, pochissimissimo il cervello e tantissimo il corpo, proprio come fanno i fachiri, quindi, gli sportivi, piaccia o meno, sono, per mestiere, dei fachiri), è un vero e proprio
25 Lug 2016
Ciclisti o polli di allevamento?
Il Tour, una delusione dopo l’altra, una noia dopo l’altra: il Tour non è più il Tour. Il Tour non arriva in cima a monte Ventoux, dove avrebbe dovuto arrivare, perché, dicono, c’è vento e i ciclisti, i fachiri dello sport, potrebbero prendersi il raffreddore. La tappa Bourg-en-Bresse – Culoz, un’altra sbadigliata. E non
18 Lug 2014
Il segno della croce tra gli atleti
La domanda è: È eticamente tollerabile che gli atleti possano farsi il segno della croce quando sono in azione? Ad esempio, nel campionato di calcio Argentina vs Germania, brasile 2014, i calciatori argentini (io ne ho visti 4) si facevano il segno della croce prima di entrare in campo. Sappiamo com’è finita la partita. Però,
14 Lug 2014
I mondiali di calcio 2014 in Brasile
È stato straordinario ieri sera e, coi tempi che corrono, serate di questo genere in tivù non si vedono spesso. Niente, essendomi perso, per futili ragioni, tutti i match del grande campionato dei mondiali di calcio 2014, in Brasile, non volevo proprio perdermi il finale: “Merinos contro Polwarths”. Le Merinos e le Polwarths avevano fatto
09 Lug 2014
Brasile vs Germania, 2014
È ora di smetterla, è ora di aprire gli occhi e guardare in faccia i veri responsabili di questi giochi sportivi che giochi sportivi in realtà non sono: NON C’È PIU’ NULLA DI SPORTIVO NEL MONDO INTERO, È TUTTO POLITICA! I politici puntano sullo sport per annebbiare la mente del popolo affinché sia distratto dai
09 Mar 2014
La nostra storia è un susseguirsi di assurdità
Non importa da quale angolazione la si contempli, la si veda, percepisca la nostra storia, è sempre e comunque un susseguirsi di assurdità, assurdità a non finire. Fare tabula rasa di questo percorso storico diabolico e inumano e ripartire da zero, è l’unico modo per sbarazzarci del grottesco contratto sociale in cui viviamo. Altra soluzione?
04 Gen 2014
Michael Schumacher
Mio padre, che era un contadino, uno di quelli che faceva fatica, nonostante il duro lavoro, a nutrire la sua famiglia, è morto nella più totale anonimità; Michael Schumacher, uno che come lavoro fa giri e giretti con una macchina da corsa intorno ad un circuito chiuso e, per questi suoi giri e giretti,
25 Giu 2012
La battaglia Italia-Inghilterra e l’arte della manipolazione
Oggi 24 giugno 2012 si svolgono i campionati di calcio europei. Italia-Inghilterra si battteranno all’ultimo sangue nel Colosseo di… cioè negli Olimpiski di Kiev. Il match potrà essere centellinato, degustato, mangiato, consumato, abbuffato in diretta da casa dalla scatola sputa sentenze e sputa immagini oppure sui maxisport, maxishit, maxischermo Italia-Inghilterra che si troveranno ovunque, anche
15 Dic 2011
La vera arte e il vero sport di Orazio Guglielmini
Non dimentichiamo, però, che un vero sportsman, lo sport lo pratica per amore dello sport e non per guadagnare una barca di soldi. Uno che si senta il calcio nelle gambe è già felice di giocare al pallone; uno che senta il brivido della Formula uno è già felice di pilotare una macchina da corsa;
15 Dic 2011
Il dono atletico e lo Stato predatore
Se si va al nocciolo della vicenda, Rossi, e si deve, ti accorgi subito che non è colpa degli sportsmen se vengono stravalutati. La colpa, amico mio, è della falsa organizzazione sociale che viene impostata dallo Stato predatore, il quale, per attirare, oppiare e manipolare le masse, sfrutta qualsiasi cosa gli torni utile. I fachiri
14 Dic 2011
Il super stipendio degli sportsmen
Io non dico che non si dovrebbero pagare i fachiri dello sport, dico solo che quanto li si paga è molto, anzi moltissimo, moltissimissimo! Nessuno, proprio per il fatto che li si paga così tanto, dovrebbe andare a vederli nei loro recinti di violenza organizzata. Per conto mio, Rossi, non dovresti mai mettere piede in
14 Dic 2011
Sport e doping: che meraviglia!
Diciamocelo tutto in una volta, i fachiri dello sport non sarebbero i fachiri dello sport se non facessero uso del doping. Lo prendono a colazione, a pranzo, a cena, così le loro energie fisiche vanno alle stelle. Quando partecipano a competizioni nazionali, mondiali, i loro boss gli raddoppiano la razione. “Su, dai, prendi quest’altro cocktail,
13 Dic 2011
Le armi del potere: sport e terrorismo psicologico
Prescindiamo dallo sport delle truffe, dai falsi bilanci, dalle infinite corruzioni e riflettiamo su qualcos’altro: sul vuoto interiore dei tifosi. Di chi è, però, la colpa di questa “vuotaggine” studiata a tavolino e applicata con savoir faire? Di chi è, Rossi, lo sappiamo molto bene, almeno dopo aver letto Lo Stato predatore. Supponiamo, ora, Rossi,
12 Dic 2011
Qual è la differenza tra un fachiro e uno sportsman?
Lo sportsman e il fachiro hanno molte cose in comune. Sono creature che, per vivere, usano il corpo, la parte fisica di se stesse. Come risultato, utilizzano pochissimo il loro potenziale intellettuale, solo quel che basta per eseguire la loro specializzazione. Un fachiro, per diventare un fachiro, deve fare training 24 ore su 24; uno
11 Dic 2011
Lo sport: il bel mondo dei senza testa
La religione è l’oppio del gregge; lo sport è l’oppio del popolo. Sia la religione che lo sport sono due offuscatori, due veleni della mente preparati alla perfezione e distribuiti con cura dai manipolatori di esseri umani. L’uno e l’altro perpetrano lo squallore sociale in cui viviamo. Il monopolio del primo ce l’hanno i preti;