Italiani, non date soldi ai terremotati del Centro Italia

                                                                 Dedicato a Papa Francesco

 

foto (3)Perché dovremmo? Se ci fosse una ragione, allora sì, allora dividiamo tutto quello che abbiamo coi nostri fratelli e sorelle terremotati, ma non c’è una ragione. Qual è la nostra colpa in questo cataclisma? L’abbiamo causato noi? E come? Come e cosa abbiamo fatto per causarlo? Noi non abbiamo causato niente, noi non siamo responsabili di questo disastro, quindi non dobbiamo pagare nulla. Se c’è un responsabile in questa tristissima vicenda, allora questo è l’Altissimo.

E se invece fosse la Natura?, dici tu. La Natura? Ma tra Natura e Dio non c’è differenza. Dio = Natura; Natura = Dio, non dice così Spinoza? Noi siamo, amico mio, in questo nostro meraviglioso paese, nelle mani di Dio e dei preti dalla nascita alla morte, perciò sono loro che decidono la nostra sorte in ogni momento.

La terra non trema, se Lui, l’Altissimo, non vuole che tremi. Perché allora la fa tremare? Non gli hanno fatto nulla i terremotati del Centro Italia, eppure Lui continua a seppellirli sotto le loro stesse dimore. È un Dio cattivo? Sicuramente non combacia affatto con quello che dicono di Lui, i preti. Dio per loro è grande e misericordioso. Sì, certo, Dio è grande e misericordioso, ma dov’è questa sua misericordia? Dov’è questa sua carità? Dov’è questo suo amore?

Papa Francesco, l’attuale pontefice, sostiene a spada tratta, non solo l’esistenza dell’Onnipotente, dell’Onnisciente, dell’Onnicomprensivo, di Colui che vede tutto e può tutto, insomma, l’esistenza di Dio, sostiene anche che è l’Essere più perfetto e comprensible al mondo. E allora dov’è il problema dell’aiuto ai terremotati? Non esiste. Se Dio è l’Essere più perfetto e comprensibile al mondo, sicuramente capirà che tocca a Lui pagare il conto dei disastrati, perché è Lui, è stato Lui l’artefice di questo macello. Perciò, mettiamo fine alle belle parole e passiamo ai fatti: che paghi e basta.

Lo Stato del Vaticano poi è lo Stato più ricco della Terra. Il 25% dei fabbricati italiani gli appartengono. Ha soldi in tutte le banche del mondo; ha la sua propria banca, lo IOR, ha ricchezze in ogni angolo della Terra; è azionista della Beretta, possiede tutti i poteri forti, tutte le ricchezze di Dio e tutti i Santi sono suoi, nonché quelle del figlio di Dio, Gesù Cristo; dispone di tutte le forze divine, di tutti i beni degli ecclesiastici: preti, monaci, vescovi, suore, cardinali, sagrestani, decani, tutti, anche quelle delle perpetue e dei più alti signori della gerarchia sacerdotale. Più ricco di così non si può!

E non solo è ricco e straricco di ricchezze materiali, è anche ricco e straricco di risorse spirituali e vitali. Possiede il Paradiso, il Purgatorio, l’Inferno. In quest’ultimo ci vanno i dannati insieme a tutti quelli che non pagano l’8 per mille alla santa Chiesa; nel primo ci vanno gli assolti, i graziati, i benedetti; nell’Inferno i dannati bruceranno in eterno anche se hanno commesso un solo peccadillo, nel Paradiso invece ci vanno i graziati e vivranno per sempre. Infatti, i suoi fedelissimi, volano dritti dritti in cielo subito dopo la loro santa morte, e lì, felici e contenti, vivranno fino alla fine dei tempi.

Tutto è Dio, tutto può Dio, tutto mette a posto Dio. Grande, proprio grande il Signore. Ora, però, dato che Dio vive lassù nel Paradiso celeste e il santo Padre vive quaggiù nel Paradiso terrestre, è quest’ultimo che deve saldare il conto dei terremotati. Invero, su Terra è il santo Padre, il Vice di Dio, colui che fa le Sue veci e si occupa delle grandi e piccole cose, come risarcimenti, eccetera.

Per i terremotati del Centro Italia non fa differenza alcuna che paghi il santo Padre o l’Altissimo, è la stessa e medesima cosa per loro. Certo, se fossero pagati da Dio in persona, sarebbe una bella soddisfazione per queste povere anime, però non chiedono tanto, basta e avanza che paghi il Santo Santissimo Padre.

Tranquilli allora, fratelli e sorelle del Centro Italia, tranquilli, perché Papa Francesco vi ricostruirà le vostre casette e vi pagherà fino all’ultimo centesimo per tutti i danni che ha causato l’Altissimo. Per quello che riguarda i morti, questi oramai sono in Paradiso e

sicuramente non vogliono più ritornare quaggiù, non vogliono restare di nuovo sotto le macerie. Voi, al loro posto, avreste fatto altrettanto, vero? State tranquilli, allora, perché tutto si risolverà nel migliore dei modi possibili.

Un’ultima cosa, e vogliano che Dio e il Santo Padre non ci deludano, un’ultima cosa, dunque. Nel caso Dio non pagasse il conto del disastro che ha causato e il Santo Padre, Papa Francesco, d’accordo con l’Onnipotente dica che non lo paga neppure lui, eccetera, eccetera, allora, fratelli e sorelle terremotati del Centro Italia, basta con il primo e basta con il secondo. Tiriamo giù quelle chiese che sono ancora rimaste in piedi dopo il terremoto e togliamoci definitivamente dalla testa Dio, il Papa e tutto il resto di questa falsità religiosa. È giunto il momento di prendere il destino delle nostre vite direttamente nelle nostre mani.

Di più. È ora che cresciamo, è ora che diventiamo adulti, è ora che maturiamo, ora di essere dei responsabili cittadini, non solo del nostro paese, ma del mondo intero; è ora di mettere un po’ di buon senso e di sana conoscenza nella nostra zucca e di smetterla una volta per tutte con il nostro storico infantilismo. È triste, signori miei, è veramente triste, particolarmente nei nostri giorni, dover ancora ascoltare l’Angelus e avere ancora il terrore del Baubau!

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, di confrontarci, di dire la nostra, brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che Orazio Guglielmini parla agli amici del Web.

 

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