La favola di Bogududù e la favola di Geova – in 10 post, il settimo

La favola di Geova (VII)

I protagonisti della favola di Geova, in realtà, non esistono. Sono esistiti unicamente nella testa di quelli che se li sono inventati, non altrove. Gesù, infatti, non è mai esistito, Cristo nemmeno, e della Madonna non ne parliamo neppure. Gli interessati, i preti, però, sostengono che questi signori dèi parlano attraverso loro. Così Dio parla attraverso la voce del profeta, del papa, del prete, del monaco, della giraffa, non cambia nulla.

Mettiamola così. “El”, l’antenato di Geova, è fiction; Geova è fiction della fiction di El; Dio è fiction della fiction di El e di Geova; Gesù è fiction della fiction di El, di Geova e di Dio; Cristo è fiction della fiction di El, di Geova, di Dio e di Gesù; la Madonna è fiction della fiction di El, di Geova, di Dio, di Gesù e di Cristo. Però, non per quei tempi. Per quei tempi e per quella gente, qualsiasi cosa raccontavi, diventava all’istante realtà. Figurati, stregoni e santoni dei nostri giorni, riescono ancora a far credere agli acefali tutto quel che vogliono.

Infatti, nessuno di loro è un personaggio vero, storico, reale, esistito, fatto di carne e ossa, che ha camminato sulla terra; tutti loro sono personaggi inventati, personaggi concettuali come lo sono Don Chisciotte, il Barone Rampante, Pinocchio e Peter Pan. Non c’è altro. Un puro prodotto della mente umana. Con la favola di Geova ci troviamo di fronte ad una vera e propria foresta di concetti inutili. Tuttavia, pochi sono quelli che afferrano questa realtà.

E così, dall’arte delle catacombe si passa alle cappelle alle chiese ai monasteri alle abbazie ai chiostri alle cattedrali gotiche ai palazzi ai dipinti di Adamo ed Eva ai dannati dell’inferno ai giudizi universali e angeli e madonne e madonne coi bambini e adorazioni dei magi e trittici e cristi e cristi crocifissi e cristi tra gli apostoli e santi, tanti tanti santi, e sempre tanti, tantissimi miracoli e così la colossale fiction si gonfia, si gonfia, si gonfia.

Però, in tutto questo mondo favoloso, Rossi, manca la cosa più importante, manca il contenuto, il soggetto. È chiaro no? Le catacombe, le cappelle, le chiese, i monasteri, le abbazie, i chiostri, le cattedrali gotiche ecc., non servono a nulla se Dio (Geova) è solo invenzione, se Cristo è solo un concetto vuoto, se la Madonna non è mai esistita. Ecco il bla bla divino.

Come può, ci chiediamo noi, come può una donna essere vergine e madre contemporaneamente? Come può una colomba metterla incinta? Zoofilia? su, dài! La favola di Geova, Rossi, si tiene in piedi unicamente con l’assurdo e con la spada. Con quest’ultima perché sostiene la brama di quelli che tutto vogliono, e con l’assurdo perché favorisce la stoltezza dei prepotenti.

E comunque, Rossi, in tutta sincerità ti dico, guarda che ci vuole veramente veramente veramente, tanta tantissima stoltezza divina, beceraggine di ogni tipo ma beceraggine, e poi, of course, ottusità stupidaggine miopia asinaggine dabenaggine acefaloria a tutto spiano per credere nella favola di Geova. Niente, bisogna dirlo, gli italiani in particolare hanno questo dono: ci credono. Sono miracolati.

Arriva l’umanesimo. Questo si fa portavoce della mitologia, la lotta di Ercole e Anteo, Davide e Golia e sacrifici di lebbrosi e storie della Bibbia e ancora cupole e chiese e statue e cattedrali e ancora quadri di santi e di madonne col bambino e canti in paradiso e annunciazioni e tutti i san Gerolami e tutti i san Cristofori e tutti i san Sebastiani trafitti dalle frecce e ancora trittici e polittici e cristi crocifissi e crocifissioni e santi, sempre tanti tanti santi, Rossi, e sempre e in ogni momento tanti tantissimi miracoli.

Un’idealogia, amico mio, e la religione ebraico-cristiana è un’idelogia, ha bisogno di ogni sorta d’abito, ha bisogno di corpi, di idee, di abitazioni, di libri che si scrivono su di essa, di tutto. Bisogna crearle un corredo fisico e culturale all’ideologia, un’attrezzatura, un vestiario, tutto un bagaglio di cose che la rendono fisica e credibile. Senza tutto questo armamentario di chiese, santi, angeli, che poi non sono altro che pietre, calce, cemento, travi, pezzi di legno, di gesso ecc., l’ideologia fallisce. L’ideologia ha bisogno di tutto questo armamentario ed equipagiamento per imporsi nella mente dei credenti. Ha bisogno anche e soprattutto di banditori, divulgatori, preti d’ogni genere, suore d’ogni tipo, altrimenti chi ci crederebbe in queste stoltezze mentali?

 

Nel prossimo posto, La favola di Geova (VIII)

Tratto da L’Indifferenza divina

 

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