STAT Casale Autobus Compagnia

 

Gentili signori della STAT,

 

Il vostro sms per l’estate 2022 per la Romagna avrebbe potuto essere un richiamo positivo e bello per noi, invece, purtroppo, ha scatenato in me e nella mia signora non pochi infelici e tristi ricordi.

Ho scritto sul cellulare questo sms e poi ho cercato di inviarvelo. Non ho potuto, solo per via e-mail avrei potuto inviarvelo, e così ho fatto. Ecco cosa vi ho scritto di getto.

Dovreste vergognarvi sia come esseri umani che come gestori d’una azienda di trasporto umano per chiederci di viaggiare ancora con voi dopo quello che ci avete fatto!

Ecco i fatti di questa disgraziata avventura viaggiando, nel 2021, con un autobus della STAT.

L’anno scorso, il mese di agosto, a Riccione, a me e alla mia signora, Lorenza Negro, i due autisti della STAT ci hanno buttati letteralmente fuori dall’autobus come se avessimo avuto la peste. Prima uno dei due autisti aveva buttato il bagaglio sul marciapiedi con vistosa violenza che aveva appena prima messo nel porta bagaglio e con noi, poi, praticamente aveva fatto lo stesso, buttandoci fuori dall’autobus, e tutto questo perché alla mia signora le era venuto un po’ di vomito perché, forse, aveva mangiato qualcosa quella mattina e le aveva fatto male, e non perché aveva o avevamo il Coronavirus. Sia io che la signora Negro avevamo fatto il primo e il second vaccino e forse anche il terzo. Una esperienza la nostra traumatica: io un quasi 80enne con tutti i problemi di questa età e la mia signora, che soffre di Alzheimer, buttati fuori d’un mezzo pubblico che avevamo già pagato e tanto aspettato e abbandonati lì sul marciapiedi come se fossimo stati in mezzo a un deserto!

Abbiamo pagato 800 euro a un tassista di Riccione per portarci a Biella.

Una volta a casa e aver parlato di nuovo con l’impiegata responsabile della STAT, la signora “Gloria” (la signora Gloria ci aveva già chiamato per scusarsi durante il nostro ritorno da Riccione in taxi) se ricordo bene il suo nome, si era ancora scusata per quello che ci era successo e ci aveva promesso che la STAT, oltre che scusarsi, ci sarebbe venuta incontro alle spese. Le sue parole, anche se apprezzate e umane, infine, si dimostrarono di essere solo parole.

Siamo andati per via legale (il nostro è l’avvocato Boraine), ma non c’è stato verso. Addirittura sia io che l’impiegata della STAT, la signora Gloria, non siamo stati neppure capaci di parlare con qualcuno dell’assicurazione fantasma della compagnia STAT di Roma! ( Fantasma perché squillavano solo i telefoni, ma non rispondeva mai qualcuno ) Dopo qualche giorno ha richiamato la signora Gloria e ci ha detto, un po’ delusa, che purtroppo non era ancora riuscita neppure lei a parlare con qualcuno dell’Assicurazione!

Abbiamo pensato, a questo punto, di andare avanti con la denuncia, ma poi abbiamo ripensato: la Vita è più preziosa di questi spacciati atti di mala educazione, di inguaribile menefreghismo e di cattiva professionalità. Infatti, i due autisti di Covid non sapevano niente, erano solo terrorizzati che gli avessimo, eventualmente, trasmesso a loro il Coronavirus.

Non senza un’allarmante fatica, frustrazione e avvilimento, siamo ritornati mezzi morti all’albergo e lì ci hanno misurato la febbre e se avevamo il Covid 19, e hanno trovato che non l’avevamo né io né la signora. La stessa sera la signora Negro è andata all’ospedale di Biella e non le hanno trovato nessun Coronavirus o febbre.

Cos’altro dire ai signori della STAT? Solo questo: che ci riserviamo il diritto di riprendere, se così vogliamo, la nostra causa che al momento è in sospeso.

 

Cordiali saluti

Francesco Sgambelluri e Lorenza Negro

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