Catastrofismo: una nuova visione della vita

“Bisogna considerare la nostra specie e molte altre in perpetuo pericolo di estinzione, scrive Dana Desonie in “Catastrofi cosmiche”. Nel luglio del 1994 abbiamo assistito alle collisioni di più di 20 frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9, ciascuno di circa un chilometro di diametro, con la superficie di Giove”, p.17. “La cosa più importante che la Shoemaker-Levy 9 ci ha insegnato è che le collisioni cosmiche non sono fenomeni che appartengono solo al passato, sono invece eventi possibili nel tempo di una vita umana, coi quali la scienza contemporanea si trova a dover fare i conti”, p.116.

“La Cometa Shoemaker-Levy 9 entrò nella stratosfera di Giove viaggiando alla velocità di 60 chilometri al secondo (circa 134.000 miglia all’ora)”, p. 9. “Se la cometa Shoemaker-Levy 9 avesse colpito la Terra, il nostro destino avrebbe potuto essere simile a quello dei dinosauri”, p.10. “I paleontologi hanno riconosciuto, nel corso degli ultimi 540 milioni di anni, 24 estinzioni di massa notevoli, in ciascuna delle quali scomparve tra il 25 e il 95 per cento delle specie”, p. 83.

Piero Bianucci, qualche anno fa, ha scritto su La Stampa (Specchio) del passaggio di una piccola stella della costellazione di Ophiucus, Gliese 710. “Il transito di Gliese 710, attraverso la Nube di Oort causerà una perturbazione gravitazionale tale da spingere milioni di nuclei cometari verso il Sole. La Terra sarà investita da una vera e propria pioggia di questi iceberg cosmici dalle dimensioni di decine di chilometri. Per fortuna l’incontro ravvicinato avverrà tra un milione e mezzo di anni. All’epoca Gliese 710 brillerà minacciosa come una stella color sangue di prima magnitudine”.

Stando alle ultime scoperte astronomiche, pare non ci sia bisogno di aspettare un milione e mezzo di anni perché la Terra sperimenti la pioggia di bolidi celesti che dovrebbero colpirla. Ce ne sono già tantissimi pronti a farlo. L’Osservatorio Lowell, nel Nord dell’Arizona, ha avvistato un asteroide Killer di 15 chilometri di diametro che potrebbe colpire la Terra fra soli 50 anni; un altro asteroide chiamato NT-7 dovrebbe centrarla fra 17 anni; un altro ancora la sfiorerà tra qualche giorno, forse non tanto da vicino come quello che nel 1972 ha sfiorato il Canada.

Recentemente è passata vicino alla Terra una cometa chiamata Swift-Tuttle. Gli esperti, dopo il suo passaggio, hanno annunciato che Swift-Tuttle colpirà la Terra quando ripasserà nel 2126. Ovviamente, quest’annuncio ha creato molto panico. E si capisce. Quando uno sa che, fra 117 anni sarà alla mercé d’una inevitabile fine, si chiede a che pro mettere altri figli al mondo, a che pro continuare a costruire, a che pro continuare a vivere. Insomma, di fronte ad una tale funesta prospettiva, uno si fa delle domande inconsuete.

Per evitare il caos e l’isterismo globale, coloro che avevano annunciato il fatale impatto con la Terra di Swift-Tuttle nel 2126, si sono rimangiati, poco dopo l’annuncio, quello che avevano detto, dichiarando che si erano sbagliati e che la cometa Swift-Tuttle non colpirà la Terra la prossima volta che passerà, anche se la mancherà di poco.

Ricordo che quand’ero in Australia negli anni settanta, i mass-media avevano annunciato che i resti di un satellite spaziale chiamato Skylab, sarebbero caduti sul Continente. Non ti dico, Rossi. Solo l’idea che questo piccolissimo oggetto spaziale potesse schiantarsi sulla testa di qualcuno, aveva suscitato un isterismo generale. Figurati l’annuncio dell’arrivo di una cometa capace di distruggere tutto ciò che si trova sulla Terra!

Ma cosa succederebbe, te lo sei mai chiesto, Rossi, se un asteroide killer si schiantasse sulla Terra? Cosa farà, penserà, dirà la gente quando saprà, matematicamente, che dietro quel “puntino” si nasconde un grande asteroide che si prepara a colpire la Terra? Come si comporterà in quel lasso di tempo che le resterà da vivere? Secondo la Desonie, con le attuali tecnologie di osservazione riusciremmo ad identificare un meteorite diretto sulla Terra tra i 250 e i 500 giorni prima dell’impatto. Cosa, allora, cosa farà la gente prima di questo evento?

Difficile immaginarlo. Sicuramente tu diresti che sarebbe meglio non trovarsi lì. Sbagli! È un’esperienza da privilegiati essere l’ultimo degli umani a godersi questo spettacolare evento, questa straordinaria fine!

Pensa, poi, se l’asteroide ti cadesse sulla testa. Miliardi e miliardi e miliardi di tonnellate di roccia ghiaccio fango ferro, ad una velocità pazzesca, sulla tua testa! Che brivido! Che fine! Che morte meravigliosa! In meno di un attimo tutto finito!

Cerca d’immaginarti anche cosa faresti, Rossi, poco prima che un tale apocalittico evento si realizzasse. Ad esempio, cosa diresti ai tuoi figli? Come ti sentiresti? Quali idee scorrerebbero nella tua mente in quel lasso di tempo prima della fine? Quali sarebbero le tue ultime parole, le tue ultime azioni, i tuoi ultimi pensieri? E gli altri? Tutto il genere umano?

Tanto per cominciare, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di rifugiarsi nelle caverne, altri saranno travolti dalla disperazione, altri ancora prenderanno il volo per rifugiarsi sulla Luna oppure per tenersi il più possibile lontani dall’impatto; altri solcheranno i baratri del mare in sottomarini, altri ancora si precipiteranno nei bunker, nei rifugi anti-atomici, poi ci saranno quelli che si ammazzeranno prima di essere ammazzati dal bolide celeste, particolarmente quelli che avranno saputo che il meteorite colpirà la loro regione; altri ancora prenderanno droghe, come quelli che hanno paura di volare, per non dover guardare la morte in faccia; altri, impavidi, osserveranno a occhi aperti l’inevitabile evento; per non parlare di tutti quelli che sceglieranno di terminare le loro vite in un abbraccio, l’abbraccio mortale coi propri cari, coi propri vicini.

Ovunque l’asteroide killer andrà a fracassarsi, sulla terra o nel mare, lì si formerà un cratere di centinaia di chilometri e una nuvola di detriti si innalzerà nel cielo facendo da scudo al Sole e creando una specie d’inverno nucleare. Gli esseri umani rimasti ancora in vita dopo l’impatto si troveranno in un buio pesto che coprirà la Terra per anni. Per molte specie non ci sarà via di scampo. Tra queste, anche per la scimmia senza peli.

A questo punto, una domanda si solleverà dalle macerie ancora fumanti:

“Chi ha abitato la Terra?”

E la risposta che le stesse macerie fumanti daranno sarà:

“Nessuno”.

Vedere Ha un senso la vita?

 

 

 

Comments

  1. By daniel

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