Come un fiocco di neve

Qualcuno prima o poi deve pur dirlo. Dire cosa? Che l’Italia non ha cultura. Lo so, dire questo può sembrare una bestemmia, una bestialità, un’assurdità unica. Tutto quello che si vuole. Però, poi, se per un momento, per un solo momento mollassimo questo determinismo nazionalistico e ci mettessimo a guardare “i fatti”, non per come noi li vogliamo vedere, ma per come essi sono, ci accorgeremmo subito che la proposizione “l’Italia non ha cultura” non è poi tanto brutale.

Intanto bisognerebbe intendersi sulla definizione di cultura. E questo, ovvio, non è facile. Comunque, se per cultura s’intende una filosofia nazionale, l’Italia non ce l’ha, non è stata all’altezza, in millenni di storia, di creare un filosofo all’inglese, alla francese, ecc.; se poi per cultura s’intende corruzione elevata alla massima potenza, machiavellismo, fondamentalismo religioso, fascismo, tangentopolismo, berlusconismo, buffonismo, bigottismo, stato predatore che più predatore non si può, mafia, nonsenso, bla bla, allora l’Italia è sicuramente un paese super acculturato.

La cultura s’identifica con un certo modo di concepire le cose e di essere. Gli italiani, però, le cose, non le concepiscono in nessun modo. Sono dunque insensati? Neppure. Sono anarchici? Neppure. Sono cristiani? Neppure. Sono fascisti? Neppure. Sono credenti? Neppure. Cosa sono allora, gli italiani? Un caos, un’emozione senza capo ne fondo.

E per chi ama la poesia, gli italiani sono come un fiocco di neve che scende dall’alto del cielo in una notte buia e ogni filino di vento che tira lo perturba, lo fa cambiare direzione, lo fa andare a zig zag, e di nuovo su e di nuovo giù e a zig zag; un povero fiocco di neve perduto lì nello spazio senza senso e senza direzione, così il popolo del Bel Paese.

È lì, in quel perpetuo vuoto esistenziale, sospeso tra l’ignoto e l’irrazionale, alla mercè delle correnti. Non ha la minima idea dove andrà a parare, proprio come il fiocco di neve non sa dove andrà a finire. Ambedue alla mercè delle intemperie fisiche e mentali.

Ma si sfracelleranno prima o poi?

È inevitabile, però non sanno come e dove.

Ah, il Paese delle meraviglie, che meraviglia!

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