Disperazione esistenziale, Cani e Politica

Le 10 Regole della Manipolazione Mediatica (di Noam Chomsky)

Prima strategia:

“L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare.”

Tutti quelli che credono di risolvere i loro problemi di solitudine portandosi a casa un cane, in realtà non risolvano un bel niente, in realtà aggravano ancora di più i loro problemi. Un cane non è un essere umano, un cane è un cane. Questo va bene per il cacciatore, in una casa di campagna, ma non come compagno di vita in un appartamento.

Niente da dire contro quelli che amano per davvero i cani. Certo, non dovrebbero portarseli in un palazzo dove abitano più famiglie. Questo edificio non è stato costruito per i cani. Quelli che vogliono veramente avere un cane, sono rari e in ogni modo sanno come trattarlo e tenerlo; quelli invece che si portano in casa un cane perché sono disperati, perché sono soli dentro e soli fuori, questa gente non conosce i cani e comunque è arcistufa di andare a letto sola e svegliarsi il mattino sola. Allora un cane per compagnia è sicuramente meglio di niente!

Ecco, a questo punto, arrivare la Politica, come direbbe Noam Chomsky. Questa ha annusato un affare fra questa gente e ha pensato subito di offrirgli un rimedio, un compagno, un cane! Mette subito all’opera i migliori coiffeurs di cani del paese. Questi pennellano artisticamente un quattro zampe e lo rendono molto carino e molto intelligente. Gli fanno il pelo e il contropelo: tutto il corpo dell’animale viene lavato, profumato, abbellito. Gli si fa addirittura il trucco, gli fanno gli ultimi ritocchi ed ecco la bestia, coiffeusement e artistiquement, un capolavoro vivente!

Ora, però, bisogna farlo giocare in un appartamento di lusso per fargli un video. Giorni e giorni i migliori registi sono lì a filmare l’animale in tutti i suoi movimenti, salti, corse fra le sedie, i mobili, sul pavimento, per tutta la casa. Il cane fa tutto. È intelligente.

Ecco il film andare finalmente in onda sulla tivù di Stato. La massa, quella disperata, sola, frustrata, lo vede, lo guarda: è bello! Resta incantata. Gli piace tanto. “Anche voi potete averne uno così”, gli si dice nella inevitabile pubblicità. “Certo, anche noi”, gli fanno eco con la mente i “soli soli”.  Ne vogliono uno, forse due, forse tre. La solitudine è finità. Trallalà!

Gioco fatto, pensa il Sistema! Ora bisogna solo creare canili, mattatoi, fabbriche, scatolette di carne, esperti macellai, cuochi, supermercati, e questo vuol dire anche lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro; business, business, business e ancora business! Grande! Quindi pubblicità non stop alla tivù fatta dai migliori buffoni e pagliacci televisivi del paese. I “lonely”, i solitari, quelli colpiti dalla solitudine, non hanno più scampo: ci abboccano, si comprano un cane, se lo portano a casa. È il loro nuovo tesoro, il loro nuovo compagno e la fine della solitudine!

Oggi la pubblicità canile sulla televisione va alla grande. Ci sono attori e attrici che mettono il loro talento per fare in modo che i quattro zampe siano più attraenti e più bravi dai due zampe. Perfetto! I cani diventano, infatti, più bravi di loro e quindi vengono più ammirati e desiderati dai due zampe. E poi? E poi vanno nel più vicino canile e si comprano un cane, due, tre, quattro cani e se li portano nei condomini dove abitano. Fantastico!

Il problema economico per gli innamorati di cani non esiste. Molti di queste persone pensionati, separati, soli, hanno lavorato molto nella loro vita, risparmiato sempre al massimo e ora hanno dei bei quattrini in banca e anche una bella pensione. Gli altri stanno bene economicamente. Allora, dov’è il problema?

Secondo Noam Chomsky, inventarsi grattacapi e noie a più non posso e di ogni tipo e calibro per il popolo è uno degli obiettivi più importanti del Sistema. E poi, e poi gli sfruttati e i poveri di mente è facile manipolarli! Infatti, ci abboccano subito su tutto quello che gli lanci in bocca. Niente: il Sistema ci sa fare!

Il sottoscritto va a dormire ogni sera con gli ululati e le abbaiate dei cani e si sveglia il mattino con gli ululati e le abbaiate dei cani. Anch’io non ne posso più! Inutile dire che ho scritto al sindaco, parlato con la polizia, con un reparto dell’ospedale locale che si occupa di cani, con i gestori di canili e tutto questo come se non l’avessi fatto. Il Sistema non vuol saper ragione. Non muove un dito! Oggi, l’Italia intera è diventata un canile:

Somerica è sempre somerica

Si desta la casata

Col Bau bau

Col Mau mau

Col Cau cau

Somerica è sempre somerica…

Quindi, non è tutta colpa della povera gente, perché si porta a casa un cane invece di un essere umano. Allora di chi è la colpa? Che domanda sciocca!

Nella legge inglese c’è scritto che non si può trarre profitto dei propri crimini. E in quella italiana? Lasciamo perdere.

Cos’altro vuol dire un cane in casa? Vuol dire fine dell’indipendenza, vuol dire essere sempre annusati, vuol dire addio agli amici, impossibili nuovi compagni, eccetto quelli che hanno anche loro il cane o i cani; vuol dire anche piscio, cacca, vomito in giro, divani sporchi, graffiati, pieni di peli, di puzzo; abbaiate, ululati, annusate, ringhi a non finire. I vicini che si lamentano, bisticci e risentimenti, telefonate alla polizia per denunciare questo nuovo paradiso all’italiana, questo nuovo paradiso del vivere insieme! Insomma, il problema della solitudine è risolto!

Il cane, poi, è il padrone e il guardiano della casa o il servo? La logica della bestia a due zampe dice una cosa; la logica della bestia a quattro zampe dice un’altra. Chi ha ragione? In ogni modo, per il cane, nonostante tutto il suo comportamento ubbidiente, esso crede che il padrone è lui! Ad esempio, quando il suo boss telefona, fa sesso, lo chiude fuori dalla camera, il cane si ribella, abbaia, mugola, e allora fa tutto questo nella veste del servo o del padrone?

Molti di questi improvvisati amanti di cani, scoprono quasi subito dopo essersi portati a casa uno, di essersi messi con l’amante sbagliato, ma è troppo tardi per tornare indietro. E allora cosa fare? Aspettare che muoia? Ammazzarlo? Portarlo un centinaio di chilometri lontano da casa e mollarlo su una strada? Darlo via? Insomma, scopriamo che siamo nei pasticci, perché se prima avevamo un solo problema, ora ne abbiamo tanti! Viva il Sistema!

«Ahi, ahi, ahi

serva Italia,

di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di province,

ma bordello!»

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