Gli Eurocrati: i nuovi faraoni

Ecco un brano (il resto lo si trova su Nocensura.com) dell’articolo di Magdi Cristiano Allam:

“Se tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per rassicurarci che «l’euro è irreversibile», vuol dire che stiamo assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo. Tutti gli indicatori dell’economia reale attestano in modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale. Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l’indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive…”

Condivido al cento per cento il contenuto di questo articolo e aggiungerei:

tutto quello che Magdi ha scritto qui, lo conosciamo fino alla nausea. Non ci insegna nulla. Sappiamo ogni cosa, conosciamo per filo e per segno tutto ciò che è necessario conoscere, e cioè che siamo nelle mani d’un barbarismo illuminato, che stiamo cadendo giorno dopo giorno in un burrone sempre più profondo, che non c’è più miracolo che tenga.

Però, ecco il patetico, l’incomprensibile, l’ignobile, la vigliaccheria asinina e pecorina, il condizionamento bestiale, e cioè, nonostante sappiamo benissimo come stanno le cose, nonostante ciò, cosa facciamo per mettere fine ai soprusi e al crimine legalizzato? Non facciamo nulla, proprio nulla. Stiamo con le mani in mano, aspettiamo godot. Forse ci prendiamo anche piacere a vederci scendere l’un l’altro ogni giorno di più nel burrone, nel fango, nell’inferno; forse abbiamo anche il fucile pronto per scaricarlo sui nostri vicini, sui nostri fratelli, su quelli che vengono giorno dopo giorno massacrati dagli Eurocrati, i nuovi faraoni.

Sono questi, oggi nel 2012, i nostri boia e padroni, un’altra categoria che si va ad aggiungere a quelle già elencate da Marx, cioè padrone-schiavo, padrone-servo, padrone-operaio. E oggi? Eurocrato-servo! E siamo di nuovo nel Medioevo. Anche questo si sa ormai da tempo.

L’autore del Capitale l’ha sempre detto: lo Stato è lì per difendere l’aristocrazia, i borghesi, i ricchi, i boia, diremmo noi. “Boia” è la parola corretta per descrivere le cause del fare degli Eurocrati. Ecco dove porta la loro politica, non alla democrazia, non all’umanità, ma all’assoluta povertà e pauperizzazione:

gente che perde il lavoro, gente che si suicida, gente che muore di fame, gente che non può più pagare i mutui già fatti e sta per perdere tutto ciò che ha investito, gente che non sa più dove sbattere la testa per restare in vita, e loro, gli Eurocrati, che diventano sempre più ricchi. Ecco dove porta la loro politica, il loro fare.

E cosa facciamo noi, noi lavoratori, noi che siamo il sale della terra, noi senza i quali nulla nasce, cresce o fiorisce, noi che siamo gli unici a sgobbare su questa terra (quello che fanno gli Eurocrati non è un lavoro, è una parassitaggine di lusso!), cosa facciamo noi per mettere fine a questo scempio, a questa ingiustizia così indegna e barbara, a questo ribrezzo sociale in cui viviamo?

 

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