La struttura intima dell’universo

 

L’origine

Il cuore della materia

Il cervello

La mente

Ovvero

Tutto quello

Che possiamo sapere

Sull’universo

In poche parole

 

In una chat sull’universo, dal momento in cui iniziamo a parlare, ci lasciamo già alle spalle, molto probabilmente, un altro o altri universi. Il concetto su quanti universi ci potrebbero essere in giro, non ci riguarda poi tanto, poiché uno, cento o mille universi prima del nostro, non cambierebbero molto l’uno dall’altro per quanto riguarda la loro struttura interiore: più o meno tutti uguali

È vero, la struttura interiore dell’universo è un vero rompicapo per tutti coloro che vorrebbero conoscerla. Ma, allora, in realtà, è così difficile comprendere questo macro elemento a cui apparteniamo e gli dobbiamo la vita? Vediamo.

I numeri sono nati in Egitto, non coi faraoni, ma coi pastori. Due pecore nel campo, due sassolini in una scatola; 4 pecore nel campo, 4 sassolini nella scatola, e così via. Il giorno dopo questo conteggio, quando il pastore è tornato al campo, ha controllato se i sassolini che aveva nella scatola erano lo stesso numero delle pecore nel campo.

Questa idea numerica o matematica ha fatto molta strada dalla sua nascita. Oggi è connessa con l’intelligenza artificiale, con la relatività, con la robotica, con la quantistica, con il web, ecc., tutte queste idee, dalla prima all’ultima, appartengono all’astratto, al mentale, al teorico e, per quanto riguarda l’inizio dell’universo e la sua “struttura intima”, esse sono uno zero assoluto, non la sfiorano neppure.

Non ho nulla contro l’intelligenza artificiale, ma deve rimanere al suo posto questa disciplina, perché “l’intelligenza naturale” viene prima dell’ “intelligenza artificiale”. Abbiamo bisogno, e il nostro è un bisogno disperato, abbiamo bisogno di sapere qual è il nostro meaning, senso nel mondo, nell’universo, nel Grande Tutto in cui ci troviamo.

Insomma, abbiamo o non abbiamo un “senso” in tutto ciò? Siamo o non siamo nati con un senso? Se non siamo nati con un senso, allora dobbiamo costruircene uno noi stessi. Dobbiamo creare la nostra vita e il nostro senso e dare loro il nostro significato, la nostra ragione, comprensione. Allora, e solo allora, potremmo creare tutte le intelligenze artificiali che vogliamo, perché, a questo punto, tutto ciò che faremo sul pianeta Terra, avrà un senso, il senso della Specie-Homo.

Per concepire la natura interiore e profonda dell’universo, abbiamo bisogno di una “scienza mentale”, una scienza che nasce dagli elementi che costituiscono l’universo e quindi anche noi. Solo questa scienza potrà darci il fondamento e la vera storia dell’universo.

Il concetto dell’assurdo. Questo, nel modo in cui siamo stati indottrinati ed educati, è poco digeribile per molti di noi e comunque, che ci piaccia o no, ci crogioliamo tutti in esso dalla nascita alla morte. Anche l’universo intero, dalla sua prima particella all’ultima, nuota in questo concetto assurdo, con la differenza che esso, l’universo, o la sua materia rozza, per come la intendiamo noi, non sa che sta sguazzando nell’assurdo, noi sì!

La “scienza mentale” ci insegna che il nostro universo è nato nel nulla, in uno spazio vuoto, infinito e per caso e alla cieca. Quindi, tutto ciò che è stato creato in esso, non è stato progettato da un architetto, non è stato pianificato, è sorto in modo casuale e sicuramente non nel miglior modo, poiché tutto ciò che nasce nell’universo, prima o poi, perirà, non dolcemente, ma in modo drammatico e violento. Dunque, il concetto che più scientificamente e filosoficamente definisce la materia intima dell’universo e il comportamento dei fenomeni nel Grande Tutto, è proprio l’assurdo. Siamo degli esseri assurdi e viviamo in un universo assurdo.

Certo, se lo si desidera a tutti i costi, l’inconoscibile potrebbe essere un altro modo per definire la struttura interna dell’universo, ma non le sue azioni, il suo fare. Questo è ovvio a tutti. Insomma, una struttura, un’idea che va oltre tutto ciò che è immaginabile e inimmaginabile, così come la conosciamo noi, non può che essere assurda. E, in ogni caso, nessuna argomentazione e nessuna corporeità, per quanto ci sforziamo di comprendere questi avvenimenti iniziali dell’universo, alla fine, e dobbiamo ammetterlo, finiremo sempre e comunque per ammettere che il concetto dell’assurdo è il più logico e il più vicino al comportamento, behaviour dell’universo.

Ma poi, quando andiamo al nocciolo delle cose, siamo, se ci confrontassimo con l’universo, siamo creature molto piccole, direi invisibili. Inoltre, siamo un prodotto caotico di un quid cieco e senza senso. Ad esempio, in termini di dimensioni, e lasciamo perdere la specie-homo, non solo il nostro pianeta, ma anche tutto il Sistema Solare, non sarebbe neppure visibile con il miglior telescopio del mondo. E non solo. Noi e il nostro pianeta potremmo scomparire dallo spazio in brevissimo tempo. Di più. Possiamo morire in qualsiasi momento come niente. Non abbiamo altro significato in tutta la nostra esistenza se non quello che diamo noi a noi stessi, e questo solo finché siamo in vita. Quindi, cosa siamo noi, rispetto all’universo? Una scintilla temporanea e il resto tenebre, oscurità, un nulla assoluto.

In poche parole, e mi auguro di essere chiaro, i “concetti astratti” e la “scienza mentale” non appartengono all’universo assurdo, non fanno parte di esso. Questi due concetti, il mentale e l’astratto, sono idee vuote e non hanno nulla a che fare con la struttura intima della materia. Questa è inconoscibile. Ma, se poi vogliamo proprio conoscerla, eccola: la struttura intima dell’universo, e ripetiamolo con forza e decisione, è assurda e non la si può vedere o immaginare diversamente. L’assurdo, dunque, volente o nolente, è il “fenomeno cieco e dominante” nel Grande Tutto.

Il copyright di questo articolo “La struttura intima dell’universo”

 è mio, grazie.

Comments

  1. By Dante

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