Le tappe della vita

Lo psicologo svizzero, Carl Gustav Jung, e dopo di lui tanti altri studiosi, ci parlano delle tappe della vita. Jung ne ha elencate 4, altri di più, noi ne elenchiamo 6: 1) l’infanzia, 2) la giovinezza, 3) la maturità, 4) la mezza età, 5) il crepuscolo, 6) la vecchiaia, e ci fermiamo qui. Lasciamo perdere ora le prime 3 e le ultime 2 e diciamo qualche parola, solo qualche parola, sulla mezza età che si situa tra i 35 e i 45 anni. Cosa vuol dire, dunque, la mezza età? Intanto c’è, in questo periodo della vita, la crisi della mezza età che è una specie di terremoto esistenziale, cioè prendiamo coscienza che abbiamo già vissuto “la bella metà” della nostra vita e che ci resta ancora da vivere, se tutto va bene, la seconda metà con tutti i suoi problemi di salute e di impotenza ecc. Fermiamoci qui anche con “la crisi della mezza età” e diciamo ancora due parole, solo due parole, sulla mezza età storica, politica, economica.

Insomma, cosa vuol dire la mezza età? Vuol dire che, in un primo tempo, abbiamo dovuto andare a scuola, studiare, acquisire un mestiere, una professione, poi cercare un lavoro, poi un/a compagno/a, mettere figli al mondo, poi comprarci eventualmente una casetta, poi mettere anche, perché no?, qualche soldino in banca in caso di qualche accidente e tutto questo l’abbiamo fatto, siamo stati spinti a farlo (spinti dalla società, dalla famiglia, dai costumi ecc.) quasi in automatico nella prima metà della nostra vita. Cosa significa questo? Significa che abbiamo investito le nostre energie in cose materiali e abbiamo trascurato la “cultura vera e propria”, la cultura evoluzionistica, quella delle nostre radici più profonde, quella cosmica, antropologica, storica, letteraria, filosofica, poetica, religiosa, artistica. In poche parole, la cultura di formazione spirituale.

È, infatti, proprio ora, ora dopo la mezza età, che iniziamo ad interessarci di quelle cose che ci aiutano a capirci e a capire meglio le cose e il mondo che ci circondano. È proprio a partire dalla mezza età che iniziamo a studiare e fare cose che “interessano a noi”, cose che hanno a che fare col “senso” della vita, appunto, con la cultura, con la spiritualità, con la preparazione della quinta e sesta età, perché queste, la quinta e la sesta età, se siamo ricchi di “cultura”, è l’età più bella della nostra vita, l’età in cui tutto si trasforma in lucidità mentale. Fare d’un secondo un’eternità e d’una eternità un secondo appartiene proprio a quest’età.

Ecco, allora, il momento di ritornare a scuola, il momento di arricchire noi stessi, non più di “beni materiali”, ma di beni, i supremi beni, che sono i “beni spirituali”.

Allora auguri, mio caro lettore, e mi raccomando, scegli bene come investire il tuo tempo, perché il tuo tempo, non è denaro, È VITA!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *