L’Italia analfabeta – post 2

Il dono della fede

 Il nostro paese, Rossi, è pieno di quelli che si vantano di avere il “dono della fede”. Fortunatamente, per quello che ho potuto capire dalla nostra esperienza epistolare, tu non mi sembri uno di questi, altrimenti scriverti questa Lettera sarebbe stato inutile.

Ebbene, quando sento gente che dice di avere il “dono della fede”, mi viene subito in mente un quadro di Goya, “Il colosso”. L’artista si è sicuramente divertito a dipingere, in un luogo vicino al mare, una di quelle fiere contadine dove la gente va per vendere o scambiare quel che produce. La giornata è bella e gli scambi sembrano andare bene. Poi, improvvisamente, succede qualcosa; c’è un trambusto, un terrore generale e tutti, animali e umani, corrono a destra e a sinistra a rotta di collo. Solo una bestia, tra tutti, non si muove, non si cura, non si fa neppure prendere dal panico all’avvicinarsi del mostro che arriva dal mare.

Indovina che bestia è, Rossi, quella che non si fa prendere dal panico? Bravo, proprio così, un asino. Questo, felice e sereno come una pasqua, malgrado tutto quel pandemonio, continua a mangiare come se nulla stesse succedendo intorno a lui. Incredibile! Lo spiazzo che poco prima era pieno di animali frutti verdure gente vita, da un momento all’altro, è rimasto vuoto, deserto. Solo lui, l’asino, prosegue placido e tranquillo a mangiucchiare, a ruminare, a star calmo. E tutto questo mentre il mostro marino esce dal mare e si avvicina a lui!

Ah, il coraggio dell’ignoranza, Rossi! Questo sì che è un dono! Lo diceva anche Flaubert. Non ricordo in quale libro l’ha detto. La metteva così: “Per essere felice occorrono tre cose: essere imbecilli, essere egoisti, avere una buona salute; però, avverte l’autore di Madame Bovary, se manca la prima, allora tutto è finito!” Essere felice, dunque, è essere imbecille.

Come vedi, amico mio, l’ignoranza è una benedizione, ed è proprio quella che ci vuole per avere il “dono della fede”. Insomma, non so proprio come spiegartelo altrimenti, ma posso assicurarti che tutte le volte che sento gente dire che ha il “dono della fede”, a me, in automatico, salta subito in mente l’asino di Goya.

Tratto da  Il Paese delle meraviglie

Nel prossimo post: Muoiono corpi vecchi con cervelli di bambini

Ringrazio in anticipo tutti quelli che condividono i miei post: thank you very very much!

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