Non si nasce atei, si nasce credenti, e si nasce credenti perché si è terrorizzati della morte

 

Uomo o donna non si nasce, uomo o donna si diventa, ma si nasce credenti e si nasce credenti, perché nasciamo tutti terrorizzati della morte. Le religioni, dalla prima all’ultima, esistono grazie a questa paura innata, istintiva, naturale, bestiale. È sufficiente, per i terrorizzati, la promessa d’una vita dopo la morte per indurli a credere a questo o a quel pupazzo inventato. Se vivessimo per sempre, non esisterebbe un solo credente su tutta la Terra.

Il filosofo tedesco, Immanuel Kant, scrive a riguardo: “Prima viene l’uomo e poi l’uomo s’inventa Dio”. È l’uomo, dunque, che parla di Dio, è l’uomo che descrive Dio, è l’uomo che gli ha dato tutti gli attributi e tutti i nomi che conosciamo, quindi non è Dio che parla dell’uomo, ma è l’uomo che parla di Dio. Dio non è mai esistito, non esiste e mai esisterà, è solo un’invenzione. Tutto quello che è stato scritto, detto e inventato su questo Personaggio fiction, è stato detto, scritto e inventato dall’uomo. Dio è una sua invenzione e nulla più.

Vediamo cosa risponderebbe Dio se gli chiedessimo:

“Perché, Signore, perché ci ha creati così ottusi e cattivi?”

L’Onnipotente risponde a questa domanda dicendo:

“Siete stati voi che avete creato me e non io voi. Io sono un prodotto della vostra mente.”

Altra domanda:

“Cosa le abbiamo fatto per meritare l’inferno in cui ci avete gettato?”

Dio:

“Io? Se non vi ho creati, non vi ho neppure gettati. Il luogo in cui vivete ve lo siete creato voi con il vostro fare.”

“Possiamo fare qualcosa per Lei?”

Dio:

“Certo, e sarebbe ora! Toglietemi da tutte le vostre teste, da tutti i vostri libri e da ogni altra cosa che mi concerne. Io non esisto, io sono un vostro prodotto di comodo e non voi il mio.”

“Belief is personal”, la credenza è personale dicono gli Inglesi e dicono giusto. Infatti, non c’è nulla di più personale della credenza. E’ unica. Ce la costruiamo noi passo dopo passo con le esperienze di vita che facciamo giorno dopo giorno e anno dopo anno. Su 8 miliardi di anime che ci sono nel mondo, non ci sono due con identiche credenze. La vita è immensamente individuale e ricca di gusti e di vicende e le religioni la riducano a un calderone di prodotti stomachevoli.

Il nostro è un Paese democratico e nella nostra Costituzione c’è scritto: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione.”

Mi chiedo allora: “Nella nostra Costituzione c’è anche scritto che un bambino, poco dopo la nascita, dev’essere segnato?”

Se è così, la libertà di manifestare il proprio pensiero non esisterebbe più per questo innocente quando diventerebbe adulto: il calderone di prodotti stomachevoli gli avrebbe già rovinato il cervello!

Oggi, nel 2023, in ogni luogo abitato della Terra, dovrebbe esistere il diritto di vivere la propria vita secondo i propri desideri, ma questo non è il caso per un italiano che viene marchiato alla nascita come una mucca dei cowboys americani. E qui il motto gesuita è azzeccatissimo: “Datemi un bambino nei primi sette anni di vita e io vi mostrerò l’uomo.” Detto diversamente: “Vi mostrerò il baciasanti!”

La credenza istituzionalizzata va bene solo per i robot umani e inumani. La credenza individuale e la credenza istituzionalizzata sono come il giorno e la notte. La prima, quella individuale, si fonda sul vissuto del singolo, la seconda sulle piazze e nelle chiese. Ecco la bestia sorda e cieca che c’è in ognuno di noi e dovremmo tutti, per amore del buon vivere e del prossimo, trovare il modo di eliminarla.

La vita è credenza e la credenza è vita e, come la morte, la vera credenza non può essere condivisa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *