Per una filosofia perenne ovvero viaggio nell’immortalità fisica e virtuale (4)

Il mondo com’è


Il reale

Ci piaccia o no, il mondo in cui viviamo è un caos. Nulla è sicuro in esso, tutto vacilla, scivola, si sgretola, si rompe, si dissolve e, infine, si annienta o viene annientato. Le cose appaiono e spariscono senza un perché. Già detto e stradetto questo concetto e lo diremo ancora. L’uomo viene al mondo senza chiederlo e, senza volerlo, muore. Si sente un oggetto fra gli oggetti. Nessuno lo reclama, nessuno lo vuole, nessuna paternità per lui. È solo, debole ed esposto a mille pericoli. Vive la sua esistenza senza una ragione e, se vuole dare una ragione alla sua vita, deve crearsela. Via via che prende coscienza della sua posizione tra i fenomeni che lo circondano, via via che prende coscienza dell’assurda condizione in cui è immerso, scopre anche la sua vulnerabilità: le forze naturali lo sovrastano. Si sente dominato, imprigionato, impotente. Scopre il vuoto, la vertigine, l’abisso e capisce che solo su questo infido terreno può costruire la sua fragile temporanea esistenza. Il grottesco lo soffoca, lo inchioda, lo condanna ad un destino tragico e crudele. Scopre di essere, infine, goffo, orfano, costantemente minacciato, vittima e carnefice dei propri demoni. È in questo paesaggio infernale e senza senso che l’uomo deve costruire il suo impero, la sua realtà, la sua vita.

 

Il sociale

Questo è governato da uno spirito che non smette mai di ripetere: “mai abbastanza, mai abbastanza, mai abbastanza!”, uno spirito pregno di stoltezza e d’ingordigia. L’homo è un essere sciocco, non assennato ma dissennato. Infatti, tutte le istituzioni del mondo, dalla prima all’ultima, sono state erette in onore dell’egoismo e della bestialità: capolavori, non dell’intelligenza e della dolcezza, ma dell’ignoranza e della barbarie più oscure. Il fare dell’homo è animalesco. Quanto più uno scopre l’essenza antropologica di questa creatura, tanto più scopre la sua ferinità. Tra la teoria e la pratica c’è un mare di differenza. Tutto è meraviglioso sui libri, tutto cambia nell’azione dell’homo. Quest’essere usa l’astuzia e la ragione per ingrassare il suo egocentrismo. La natura ingorda e violenta lo sovrasta. La storia non lascia dubbi e le testimonianze sono infinite. Solo i più forti, i più astuti, i più crudeli e i più sanguinari posseggono tutto, hanno tutto, dominano su tutti e tutto: così in passato e così oggi. L’uomo è la Bestia delle bestie. Nessun’altra lo supera. Tutto quello che ha eretto lungo la storia l’ha eretto con gli artigli. Non c’è un solo castello palazzo edificio in cui non si nasconda la sua mano assassina. Il mondo dell’homo è stato costruito col sangue, col sangue dei deboli e degli innocenti. Tra la giungla naturale e la giungla sociale c’è un’immensa differenza. La prima è limitata nel suo bisogno giornaliero; la seconda non conosce limiti.

 

L’appartenenza dell’uomo

Nessuno, oltre alla Signora delle tenebre (vedere libro terzo de “Il testamento di Orazio Guglielmini”, “Ha un senso la vita?”), ha l’esclusiva su di lui. La natura l’ha creato schiavo, schiavo non necessariamente dei suoi genitori, né dei suoi figli, dei suoi datori di lavoro, degli stati predatori e tanto meno degli elementi che lo compongono, ma schiavo del suo destino finale. Nessuno lo possiede in questo campo, eccetto lei, la morte. In qualsiasi momento della sua vita, può, senza avviso e senza perché, ghermirlo e portarselo via. L’uomo è un essere per la morte e nasce e cresce per contemplarla. Questo scenario lugubre, consciamente o inconsciamente, è lo specchio della sua condizione umana.

 

La disperazione esistenziale

C’è anche questa. È inevitabile per gli umani, almeno per quelli che sono dotati di coscienza e di ragione. Dal momento che scoprono la loro tragicità, la loro fine e la loro bestialità, la vita diviene disperazione: una disperazione calma e controllata per alcuni, mascherata e viziosa per altri, violenta e micidiale per altri ancora. Qual è la tua disperazione esistenziale, lettore?

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *