Preti e politici: uno show visto e stravisto

Quando io vedo un politico o un prete in televisione, cambio lì per lì canale o la spengo. Perché? Ovvio perché. Perché tutto quello che possono dire il prete e il politico io lo conosco fino alla nausea. So, ad esempio, che ogni singola parola che dicono, la dicono per difendere la loro ideologia, la loro parassitaggine, il loro egoismo, il loro ignobile fare, il loro spadroneggiare sul popolo.

Infatti, di cosa può parlare un politico? Di crisi, di corruzione, di sprechi, di incapacità e di preferire il caos all’ordine sociale. Perché il caos? Perché nel caos sociale, come quello in cui viviamo, ad esempio, lui, il politico, è l’attore numero uno, la prima donna, il buffone più in vista, e a lui piace il circo, il palcoscenico. Il politico è fondamentalmente un attore. Di più. È uno scansa fatiche di primordine. Di più. È uno che vuole appropriarsi di tutto, non aver responsabilità, comandare su tutti. Il politico è fondamentalmente un malato mentale e questo lo si sa già; un malato mentale che rovina e distrugge la vita di quelli che malati non sono.

Dall’altra parte c’è il prete. Di cosa può parlare un prete? Della morte di Dio? Ma diamo i numeri! Dio non è mai esistito eccetto che nella sua testa e lui, il prete, lo sa, ma non lo dice. Il prete è lì per sostenere il fare ignobile del politico. Da quando questi due parassiti si sono incontrati è stato amore a prima vista. Senza il prete il politico è morto; senza il politico il prete è finito.

È chiaro allora, il prete e il politico si spartiscono l’obbrobrioso e l’inumano compito.

Il compito del prete è di oppiare tanto quanto può le masse, il gregge, il popolo con ogni artificio religioso, stregonesco, superstizioso, con ogni balla che incute paura e terrore ai poverelli, paura di peccare, paura di andare all’inferno, paura di vivere. Il prete vende paura, vende terrore, vende balle tessute e costruite lungo i millenni di storia, storia indegna, non di esseri umani, ma di animali ingordi e furiosi. E pensare che  tutto quello che c’è scritto nella Bibbia, dalla prima all’ultima parola, è falso: Dio è un’invenzione; Cristo è una mega balla; la Madonna un’ignobile bugia. È tutta una bugia la Chiesa cattolica, vende bugie e il popolo, essendo povero e ignorante, le compra, le beve, ci crede, crede nelle bugie che gli racconta il prete.

Qual è il compito del politico a questo punto? È prima di tutto di fingere di credere alle bugie del prete. Non per nulla, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio, Mario Monti, il primo ha telefonato a papa Benedetto XVI per fargli gli auguri natalizi e il secondo si è addirittura recato di persona dal Santo Padre il 14 gennaio per rendere omaggio al Pontefice. C’è qualcosa di più vergognoso, di più teatrale, di più falso e burattinesco al mondo? No, non c’è. L’Italia, cazzo, è un paese laico e i laici dovrebbero fare i laici, invece strisciano, così il popolo li copia, così il popolo crede alle bugie millenarie e così preti e politici ce l’hanno in pugno!

È un fuoco incrociato il loro e il popolo è allo scoperto. Le pallottole del prete e quelle del politico vanno a segno. Non sbagliano bersaglio. La carne da macello non ha scampo, è sempre sotto fuoco. È chiaro, allora, anzi chiarissimo: fino a quando ci sarà un solo prete e un solo politico sulla faccia della terra, il genere umano non troverà pace! E non solo. Non avrà mai la possibilità di crescere e di diventare umano, rimarrà bestia!

Dovrei io allora, io ascoltare il bla bla di questi due impostori? Su dài!

 

Leggere e rileggere Il Testamento di Orazio Guglielmini

 

 

 

 

 

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