Teresa di Calcutta fatta Santa!

 

foto (3)Ecco l’appena appena fatta santa cos’ha scritto nel suo diario “Come Be My Light” – “Vieni e sii la mia luce”: “Where is my faith? Even deep down… there is nothing but emptiness and darkness… What do I labor for? If there be no God, there can be no soul. If there be no soul then, Jesus, You also are not true” – “Dov’è la mia fede? Anche nel profondo… non c’è che vuoto e tenebre… Perché e per chi io lavoro? Se non c’è Dio non c’è neppure l’anima. Se non c’è l’anima allora, Cristo, anche Tu non sei vero.”

Scrive Christopher Hitchens nel suo saggio sulla Santa Madre Teresa di Calcutta intitolato “La posizione della missionaria” e pubblicato da minimum fax: “La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti, (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore. Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettato da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri”.

Madre Teresa di Calcutta non ha mai creduto né in Gesù né in Dio né in Cristo e tanto meno nello Spirito Santo, e non parliamo di santi e madonne, e questo nonostante si riempisse quotidianamente la bocca di questi nomi. Non è un mistero questo modo di comportarsi, non fra i religiosi. È un fenomeno che succede spesso a quelli che sono obbligati a ripetere sempre le stesse cose vita natural durante: a via di ripeterle e ripeterle, poi, alla fine, ci credono e ci credono anche se non ci credono.

Ovvio, in Dio, l’appena appena fatta Santa, ci credeva. Era addirittura una bigotta, una fanatica fondamentalista. E non solo. Era anche una pedina del Vaticano. E che pedina! Come san Francesco, anche lei gli portava le uova. E che uova! Le donazioni che le facevano i ricchi, lei non le impiegava per curare e aiutare i derelitti, ma per costruire nuovi ospizi, sedi missionarie, conventi. Lei non amava i poveri. Affatto. Li odiava. Desiderava vederli morire. Eventualmente, perché no, vederli morire nelle sue braccia oppure mentre le baciavano i piedi e, tanto per rendere il momento più eccitante e completo, possibilmente alla presenza di qualche fotografo che riprendesse l’evento, l’evento che poi l’avrebbe resa ancora più celebre e più Santa.

Amava però, questo sì, amava la povertà, la malattia, la sofferenza, l’indigenza, la miseria e amava queste cose, non realisticamente, non con il cuore, non con umanità, ma le amava così, astrattamente, come doni dell’Altissimo. Il suo amore per i poverelli non usciva dal suo petto, per nulla, ma arrivava direttamente a lei da Dio. Senza Dio, quello di cui la Santa Madre si riempiva la bocca giorno dopo giorno, anche se sapeva benissimo che non esisteva, senza di Lui Madre Teresa di Calcutta non sapeva amare. Il suo era il Dio in cui lei non credeva. In effetti, il dolore, le tribolazioni, la disperazione, lo squallore, per la Santa Madre, erano doni di Dio. Guai se non ci fossero stati. Senza di essi una come lei non sarebbe mai e poi mai diventata ricca e celebre.

In nuce, non poverelli, non Madre Teresa di Calcutta. Guai a eliminare i poverelli dalla terra! Infatti, senza dell’Altissimo, Madre Teresa di Calcutta, le pecorelle e lo Stato del Vaticano, non sarebbero mai esestiti, tanto meno l’abomio mondiale della povertà economica e mentale. Il papa e i preti di tutto il pianeta sono lì proprio per questo: per tenere i popoli della terra nell’oscurantismo più totale. Non hanno altra funzione, mai avuta. Ecco, dunque, a cosa si è ridotta l’Italia: a predicare, esportare e propagandare l’oppio e la miseria in giro per il mondo.

Per quello che riguarda i 120mila fedeli che gremivano ieri piazza San Pietro, direi questo: se ci fossero stati fra di loro massimo 5mila tra curiosi, passanti e perdigiorno, erano già tanti, il resto saranno stati mandati lì dalla Chiesa a far numero, tutti, però, col viaggio pagato, pranzo pagato, rinfreschi pagati, tanto le amatissime pecorelle della Chiesa e dell’appena appena fatta Santa, avevano già pagato e strapagato il conto.

Insomma, diciamocelo tutto in una volta: se Madre Teresa di Calcutta è una santa, i demoni, i mostri e i senza anima chi sono? Anche Cirillo di Alessandria, quello che trucidò la scienziata e filosofa Ipazia, era un mostro, eppure la Chiesa lo fece santo!

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che parla agli amici del Web, Orazio Guglielmini.

 

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