Viviamo nel più assurdo dei mondi possibili

 

foto (3)Pagare, soprattutto coi tempi che corrono, 120 milioni di euro ad un fachiro dello sport (gli sportivi, come i fachiri, devono usare, per quello che fanno, pochissimissimo il cervello e tantissimo il corpo, proprio come fanno i fachiri, quindi, gli sportivi, piaccia o meno, sono, per mestiere, dei fachiri), è un vero e proprio insulto al genere umano. Per conto mio, per far capire a tutti quelli che hanno un po’ di cervello che noi viviamo nel più assurdo e discriminatorio dei mondi possibili, un mondo costruito, non da esseri umani, non da persone democratiche e giuste, affatto, ma da rettili velenosi che più rettili e velenosi non si può, bastarebbe solo questo esempio. Offrire ad un fachiro dello sport 120 milioni di euro, 240 miliardi di vecchie lire, per una sola stagione calcistica, non è solo assurdo e discriminatorio, è anche e soprattutto mostruoso.

Per quello che riguarda quelli che li intascano questi 240 miliardi di vecchie lire, appunto, i fachiri dello sport, in questo caso i pallonari, questi non si rendono conto che sono manipolati dai manipolatori di esseri umani. I pallonari, infatti – e come potrebbero? – non hanno coscienza del torto che fanno a quelli che sono nati nella merda come loro quando accettano una tale somma di denaro. I pallonari sono creati, fabbricati, formattati e condizionati ad arte dal Sistema, non sono lì per dare spettacoli sportivi, per nulla, ma per abbindolare i poveracci, appunto, quelli come loro: la massa bisognosa e invertebrata. La intrattengono tirando calci ad una palla. C’è qualcosa, ci chiediamo noi, c’è qualcosa sotto il sole di più idiota e inutile di questo? E ci chiediamo ancora, e lo chiediamo anche a voi, lettori, pagare poi 240 miliardi di vecchie lire a un idiota del genere, e solo per qualche partita di calcio, una stagione!, c’è qualcosa di più umiliante, grottesco e imperdonabile su tutta la Terra?

Ogni fachiro dello sport, anche se in partenza un po’ di cervello dovrebbe averlo, poi, strada facendo, grazie all’allenemento, alla disciplina e alle competizioni che deve sostenere, lo va perdendo, si riduce al fabbisogno dello sport, a quello sport che pratica lui. Questo, per essere agonistico al massimo livello, non ha bisogno di materia grigia, ma di muscoli. Sono questi, i muscoli, che devono essere corredati d’intelligenza, un’intelligenza circoscritta e limitata.

Un paragone. Qualsiasi minatore al mondo, per sopravvivere nei cunicoli sotterranei in cui lavora e per restera in vita, deve avere almeno 100 volte più cervello del migliore dei pallonari al mondo.

Comunque, e questo bisogna dirlo, diversamente dai veri fachiri, gli sportivi, oggi, oggi più che mai, sono diventati dei veri e propri polli di allevamento. Non resta a questo punto che costruire dei grandi capannoni con dei mangimi e poi metterli tutti lì dentro, possibilmente ognuno nella sua specialità sportiva. Il prossimo step? Uno zoo dello sport!

Mi disgusta parlare di questo tema, tanto più che l’ho già fatto molte altre volte e sicuramente lo farò di nuovo. Sono fatto così: non riesco più a tollerare questo teatro dell’orrore e delle discriminazioni sociali in cui viviamo. Niente, è tutto chiaro allora, ormai lo sapete fino alla nausea e sapete anche come la penso: se volete un mondo degno, non di rettili velenosi che più rettili velenosi non si può, ma di esseri umani, dovete sporcarvi un po’ le mani, unicamente così la bestia diabolica e sanguinaria che ci governa cesserà di nutrirsi della vita altrui.

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che parla agli amici del Web, Orazio Guglielmini.

 

Comments

  1. By paolo balzamo

  2. By emanuele

  3. By emanuele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *