James Bond

La 194esima scimmia del paese di Darwin, James Bond, non conosce limiti nel campo dell’assurdo e dell’irreale. Ne fa di tutti i colori. La sua licenza di uccidere glielo permette. Non per nulla è un suddito della regina, di colei per cui il popolino corre per le strade alla cieca e a rotta di collo gridando “God save the Queen! God save the Queen! God save the Queen!” intendendo con questo e senza neppure saperlo: God kill the people, cioè Dio uccide il popolino! Una logica questa tutta inglese. Che se la tengano!

L’altra sera, su Rai3, nel film “Casino Royale”, James era entrato in azione sin dall’inizio. Si era messo a correre e volare da una gru all’altra, da un’impalcatura all’altra, volava e basta, dietro un povero negro che comunque, come attore e come uomo, era cento volte meglio di lui. Infine, però, e si sapeva già, James, il Jamesino Bondino, colui che ha la licenza di uccidere per la sua Queen, l’ha acciuffato, ha vinto lui, ha vinto il Bondino. Grande!

Questa scena a me è bastata. Insomma, come dire, mi sono proprio rotto di tanta arte, un’arte infarcita ad arte per prendere per i fondelli le persone nelle loro case. Niente, ho spento la tivù, ho preso in mano un romanzo e ho letto 3 capitoli: che differenza!

 

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